đ Agenzia Giornalistica Italia (AGI) compie 75 anni: tra informazione, innovazione e futuro
Il 27 luglio 2025, lâAgenzia Giornalistica Italia â piĂš nota come AGI â ha celebrato i suoi 75 anni di vita. Un traguardo importante per una realtĂ che ha attraversato decenni di trasformazioni politiche, sociali, tecnologiche, restando però salda nella sua missione: informare. Una storia fatta di fatti, cronache, cambiamenti del Paese e del mondo. Ma anche una storia di continui adattamenti: redazioni, strumenti, formati, linguaggi. In un mondo in cui la notizia corre piĂš veloce del suono, AGI ha cercato di non perdere mai la bussola del rigore, della verifica, della pluralitĂ .
UnâItalia in ricostruzione
AGI venne fondata nella calda estate del 1950, in unâItalia che ancora portava i segni della guerra e al contempo guardava con speranza alla ricostruzione e al cambiamento. Era un Paese in fermento: la societĂ mutava, la politica si riorganizzava, lâeconomia iniziava a spingere verso un nuovo paradigma. In questo contesto, nasceva unâagenzia che avrebbe puntato a raccontare il cambiamento, diventando â in breve â una delle fonti dâinformazione piĂš rilevanti nel panorama italiano.
Allâinizio, AGI era ancora piccola, ma giĂ piena di ambizioni: raccontare fatti, economia, industria, politica⌠e farlo con rigore e tempestivitĂ . Nei primi anni, lâItalia scopriva le sue ferite â storie di emigrazione, ricostruzione, povertĂ â ma anche la forza di rialzarsi, di guardare avanti, di ricostruire cittĂ , istituzioni, comunitĂ . AGI diventò testimone di tutto questo, contribuendo a costruire la memoria collettiva del Paese.

Da agenzia economica a network multimediale
Negli anni Sessanta, AGI attraversa una svolta importante: nel 1965 viene acquisita da ENI, che con il suo sostegno contribuisce a dare allâagenzia i mezzi per crescere e consolidarsi.
Questo passaggio segnò unâevoluzione profonda. Lâagenzia, inizialmente focalizzata su economia e industria, cominciò ad ampliare il suo orizzonte: cronaca, politica, cultura, esteri. Fu un ampliamento non solo tematico, ma tecnico: nuove redazioni, collaboratori, corrispondenti, una rete capillare che oggi arriva in tutte le regioni italiane e allâestero.
Con lâavvento del digitale, AGI ha cavalcato la trasformazione: testi, foto, notiziari, web, video, servizi multilingue. Nella modernitĂ dellâinformazione 2.0, lâagenzia si evolve in un network capace di stare al passo coi tempi â senza perdere la propria identitĂ .
Oggi, AGI non è solo un fornitore di notizie per giornali e broadcaster: è un fornitore di contenuti â news, dati, analisi, testi multilingue, servizi digitali â destinati a media, istituzioni, imprese.
75 anni di notizie
Guardando allâarchivio AGI si scorgono decenni di storia italiana: momenti tragici e drammatici, svolte politiche, crisi economiche, scoperte, innovazioni, trasformazioni sociali. Dagli anni del boom economico, passando per il terrorismo interno degli anni di piombo, la transizione, le crisi globali, il crollo della Guerra Fredda, lâingresso nellâera digitale, fino alle emergenze piĂš recenti: pandemie, crisi ambientali, sfide globali.Â
Lâarchivio non è solo un cumulo di pezzi scritti, ma la traccia tangibile di come lâinformazione ha accompagnato â e spesso influenzato â il Paese. Ă testimonianza di un impegno costante: non inseguire sensazionalismi, ma raccontare con onestĂ , verificare fonti, offrire un quadro il piĂš possibile completo. Unâagenzia come AGI ha contribuito cosĂŹ a costruire la memoria collettiva e a rendere disponibili racconti, contesti, analisi, fatti.Â
In unâepoca in cui la velocitĂ tende ad annacquare la verifica, in un flusso continuo di informazioni globali, il valore di unâagenzia come AGI â storica, esperta, seria â resta alto. E non è un caso che, a 75 anni, la testata definisca se stessa non âanzianaâ, ma âin camminoâ: consapevole del passato, proiettata al futuro.

Il 2025 e lâeventoâcelebrativo: AGI guarda avanti
Per celebrare questo importante traguardo, AGI ha organizzato un evento simbolico che si è svolto oggi al Gazometro di Roma: unâoccasione per riunire redattori, collaboratori, istituzioni, aziende, partner e osservatori del mondo dellâinformazione.
Il direttore racconta che questo compleanno non è fine, ma tappa intermedia di un percorso fatto di adattamenti, sfide, innovazioni. Ă la volontĂ di rimanere vigili contro la disinformazione e la superficialitĂ , in un contesto in cui algoritmi, velocitĂ , social media, clickâbait hanno profondamente cambiato il modo di informare e di essere informati.Â
Lâevento al Gazometro â simbolico non solo per la celebrazione, ma per il luogo: un âcontenitoreâ urbano e mediatico, un ponte tra passato e futuro, tra memoria e innovazione â racconta di una presenza che vuole guardare avanti, continuando a servire la collettivitĂ con serietĂ , pluralismo, impegno.Â
Indipendenza e incertezze sul futuro
Nonostante i festeggiamenti, il percorso di AGI è anche segnato da tensioni recenti. Nel 2024, la redazione ha espresso forte preoccupazione per le indiscrezioni su una possibile vendita a un gruppo editoriale legato al mondo politico. I giornalisti hanno chiesto trasparenza sullâeventuale cambio di proprietĂ , temendo per lâindipendenza e la credibilitĂ dellâagenzia â valori che da sempre sono alla base del suo operato.
La cessione avrebbe potuto rappresentare un cambio radicale: da agenzia controllata da una grande azienda come ENI a testata collegata a un editore privato-politico. In una democrazia, le agenzie di stampa primarie devono garantire pluralitĂ , imparzialitĂ , indipendenza. Il corpo redazionale ha mostrato, in quelle settimane, grande determinazione nel difendere questi principi.
Quel timore, ancora vivo tra molti giornalisti e operatori, rappresenta la contraddizione: celebrare 75 anni di storia e allo stesso tempo guardare con inquietudine a scenari che potrebbero minare le fondamenta della credibilitĂ . Un paradosso, ma anche unâutile testimonianza della tensione che attraversa il giornalismo oggi: tra modelli di business, mercato, indipendenza e servizio pubblico.

Il racconto di questi 75 anni di AGI non è solo una celebrazione istituzionale. Ă una riflessione sul significato dellâinformazione in tempo di crisi, di cambiamento, di velocitĂ . In un Paese complesso come lâItalia â con le sue sfide politiche, economiche, sociali â avere una voce che cerchi di essere obiettiva, puntuale, seria, dĂ senso.
AGI resta una âfabbrica di notizieâ con rigore giornalistico, dotata di strumenti moderni, ma salda su principi: fonti verificate, pluralismo, indipendenza, attenzione agli eventi che contano. Non è poco, in unâera di disintermediazione, rumor, superficialitĂ .
Festeggiare 75 anni significa â per AGI â dire che il giornalismo è un mestiere, non un algoritmo; che la notizia non è un prodotto usa e getta, ma un bene civico; che lâinformazione non è un consumo, ma un servizio.
Per chi lavora oggi nelle redazioni di tutto il paese â e per chi al mattino apre le notizie sul telefono o sul pc â AGI rappresenta una certezza: che câè chi prova a raccontare, non a vendere click. Che câè chi fa giornalismo, non solo traffico.
- ContinuitĂ e flessibilitĂ : adattarsi ai tempi, ai mezzi, ai formati â senza perdere la rotta.
- Impegno civile e memoria collettiva: ogni notizia è documentazione, testimonianza, pezzo di storia.
- Pluralismo e indipendenza: garanzie fondamentali per essere credibili, soprattutto quando il contesto è instabile.
- Innovazione e formazione: nuovi strumenti, giovani redazioni, multilinguismo, contenuti multimediali.
- ResponsabilitĂ sociale: informare come servizio, con rispetto, consapevolezza, cura.
In un mondo in cui lâinformazione può essere superficiale, manipolata, fugace â lâesistenza di unâagenzia come AGI, con 75 anni di storia alle spalle, è un segnale importante: che il giornalismo conta, ancora.
Che lâinformazione â quella seria â resiste.Â
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