9:03 am, 27 Novembre 25 calendario

🌐 Una famiglia tedesca sterminata a Istanbul

Di: Redazione Metrotoday
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Quando una disinfestazione diventa tragedia

Il 13 novembre la vacanza di una famiglia di origine turco‑tedesca, arrivata da Amburgo per qualche giorno a Istanbul, si è trasformata in un incubo: in pochi giorni, padre, madre e due bambini — un maschio di 6 anni e una femmina di 3 — sono morti in circostanze misteriose, mentre altri ospiti dell’albergo hanno avuto sintomi gravi. Ciò che doveva essere un viaggio per vedere la città si è concluso con una distruzione familiare, shock mediatico e interrogativi duri sulla sicurezza delle strutture ricettive e della regolamentazione degli interventi di disinfestazione.

🌐 Le tappe della tragedia

La famiglia Servet Böcek, sua moglie Çiğdem Böcek e i loro due figli — Kadir Böcek (6 anni) e Masal Böcek (3 anni) — arrivò ad Istanbul il 9 novembre 2025 e alloggiava presso Harbour Suites Old City Hotel, nel quartiere storico di Fatih, non lontano dai principali luoghi turistici della città.

Nei giorni seguenti la famiglia visitò varie zone di Istanbul, anche prendendo “street‑food” vicino al Bosforo. Ma la notte tra l’11 e il 12 novembre, madre e figli piccoli manifestarono i primi sintomi: nausea, vomito, dolori addominali. I genitori decisero di portarli in ospedale.

Dopo un primo ricovero, le autorità sanitarie all’inizio ipotizzarono un’intossicazione alimentare — una conseguenza del cibo consumato durante il soggiorno. E alcuni venditori ambulanti di street food vennero interrogati.

Ma la situazione precipitò: il 13 novembre morirono i bambini, il 14 la madre, e infine il 17 il padre. Tutta la famiglia era deceduta

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🌐 Dal sospetto iniziale alla pista pesticidi

L’ipotesi che fosse stato il cibo contaminato a causare l’avvelenamento, inizialmente prevalente, venne progressivamente accantonata dalle autorità. Le analisi tossicologiche, i rilievi e un’indagine più approfondita mostrarono segni di contaminazione da pesticidi all’interno della stanza dell’hotel. 

In particolare, secondo il rapporto preliminare citato da media internazionali, nel locale era stato utilizzato un pesticida contenente composti potenzialmente letali come l’Aluminum phosphide. Questo tipo di sostanza, se non usata con le dovute cautele e ventilazione, può generare gas altamente tossico — l’Phosphine — letale anche in basse concentrazioni.

Nel corso delle indagini, le autorità turche misero sotto custodia diverse persone: il proprietario dell’hotel, alcuni membri del suo staff, e dipendenti della società incaricata della disinfestazione, sospettati di aver agito senza le necessarie certificazioni e di non aver rispettato le norme di sicurezza e ventilazione.

Due altri turisti presenti nella struttura lamentarono sintomi analoghi — nausea e vomito — e furono ricoverati: un segnale che aiutò gli investigatori a spostare l’attenzione dall’alimentazione all’ambiente dell’hotel.

Nei giorni successivi, camere, lenzuola, asciugamani e aree comuni furono campionate: in alcune di queste superfici vennero rilevate tracce del pesticida. L’edificio fu sigillato e l’hotel evacuato.

Un’inchiesta ufficiale — con accuse per omicidio colposo — è in corso. Almeno sei persone risultano in custodia cautelare.

🌐 Un allarme più ampio: non è il primo caso

Questa tragedia non è isolata. Alcuni media hanno documentato che già nel 2025, nella stessa area metropolitana di Istanbul, almeno un altro bambino era morto in seguito a una disinfestazione domestica conclusasi in modo fatale. Secondo queste segnalazioni, ad aprile un bimbo di 3 anni perse la vita per sospetta avvelenamento da pesticidi dopo un intervento di lotta ai parassiti effettuato nella sua abitazione. La stessa società sospettata per il caso della famiglia tedesca — secondo le autorità — sarebbe coinvolta anche in questo episodio.

Il fatto ha riacceso l’attenzione sui controlli nel settore della disinfestazione: in Turchia, come segnalato da alcune testate, un numero significativo di imprese del settore opererebbe senza le adeguate certificazioni, costituendo un rischio sistemico per la sicurezza dei cittadini e dei turisti. 

La tragedia della famiglia Böcek, dunque, viene vista come la punta di un iceberg: sotto la superficie, un sistema regolatorio frammentato, insufficiente formazione, pratiche poco trasparenti e una domanda turistica — e immobiliare — in rapida crescita che spinge strutture economiche a rimuovere ogni barriera in nome del profitto e della rapidità.

🌐  Un pesticida che si trasforma in veleno mortale

Per capire la gravità della vicenda, bisogna chiarire che sostanze come l’Aluminum phosphide sono estremamente pericolose se non maneggiate in condizioni di sicurezza rigorose. Questo composto, quando a contatto con umidità o acqua, libera gas fosfina — inodore, invisibile, altamente tossico. Respirarlo equivale a esporre i polmoni e l’intero organismo a un veleno che può colpire il sistema nervoso, respiratorio, epatico e renale.

Gli esperti chimici interpellati dalla stampa hanno sottolineato che per garantire la sicurezza dopo una disinfestazione con questi prodotti è necessario un periodo di areazione di almeno 48–72 ore, oltre a certificazioni specifiche per chi effettua tale intervento. Nel caso dell’albergo di Istanbul, però, la famiglia sarebbe rientrata nella stanza circa 90 minuti dopo l’applicazione del pesticida — un lasso di tempo assolutamente insufficiente.

Il risultato è stato tragico: un gas invisibile, silenzioso, che ha colpito indiscriminatamente. Non c’è stato avviso, non c’è stato tempo per capire. Solo sofferenza, morte, confusione.

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🌐 Turismo e sicurezza pubblica

La notizia ha scosso l’opinione pubblica turca e internazionale, e in pochi giorni il caso è diventato un simbolo delle falle nel sistema di regolamentazione della sicurezza alberghiera e della disinfestazione. Le autorità hanno promesso un’inchiesta rapida e rigorosa. Il ministro della Giustizia turco e il governatore di Istanbul hanno dichiarato che i responsabili — hotel, società di pulizia/disinfestazione, magari anche venditori di street food — saranno perseguiti con regime di massima severità.

Per il settore turistico, già fragile in molti paesi, l’impatto di questa vicenda può essere gravissimo. Istanbul, che nel 2024 aveva accolto oltre 18 milioni di visitatori, rischia — secondo alcuni analisti — una crisi di fiducia, con cancellazioni e calo delle prenotazioni. 

D’altro canto, l’episodio ha acceso un faro sulle condizioni abitative in Turchia: dal residenziale economico agli hotel per turisti, le pratiche di disinfestazione e manutenzione richiedono norme stringenti, controlli regolari, trasparenza — in nome della salute e della vita.

🌐 Responsabilità, regolamentazione e prevenzione

Per molti osservatori, la tragedia della famiglia Böcek non è solo una sfortunata coincidenza — ma il risultato di un fallimento strutturale. Un fallimento che combina:

  • la debolezza normativa, con aziende di disinfestazione che operano senza certificazione;

  • la mancanza di controlli efficaci da parte delle autoritĂ ;

  • la pressione economica sul settore alberghiero e turistico, che spinge a soluzioni veloci e a basso costo;

  • la disinformazione e la superficialitĂ : chi prenota un hotel raramente pensa ai rischi di un pessimo uso dei pesticidi.

27 Novembre 2025
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