đ Una famiglia tedesca sterminata a Istanbul
Il 13 novembre la vacanza di una famiglia di origine turcoâtedesca, arrivata da Amburgo per qualche giorno a Istanbul, si è trasformata in un incubo: in pochi giorni, padre, madre e due bambini â un maschio di 6 anni e una femmina di 3 â sono morti in circostanze misteriose, mentre altri ospiti dellâalbergo hanno avuto sintomi gravi. Ciò che doveva essere un viaggio per vedere la cittĂ si è concluso con una distruzione familiare, shock mediatico e interrogativi duri sulla sicurezza delle strutture ricettive e della regolamentazione degli interventi di disinfestazione.
đ Le tappe della tragedia
La famiglia Servet BĂścek, sua moglie ĂiÄdem BĂścek e i loro due figli â Kadir BĂścek (6 anni) e Masal BĂścek (3 anni) â arrivò ad Istanbul il 9 novembre 2025 e alloggiava presso Harbour Suites Old City Hotel, nel quartiere storico di Fatih, non lontano dai principali luoghi turistici della cittĂ .
Nei giorni seguenti la famiglia visitò varie zone di Istanbul, anche prendendo âstreetâfoodâ vicino al Bosforo. Ma la notte tra lâ11 e il 12 novembre, madre e figli piccoli manifestarono i primi sintomi: nausea, vomito, dolori addominali. I genitori decisero di portarli in ospedale.
Dopo un primo ricovero, le autoritĂ sanitarie allâinizio ipotizzarono unâintossicazione alimentare â una conseguenza del cibo consumato durante il soggiorno. E alcuni venditori ambulanti di street food vennero interrogati.
Ma la situazione precipitò: il 13 novembre morirono i bambini, il 14 la madre, e infine il 17 il padre. Tutta la famiglia era deceduta
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đ Dal sospetto iniziale alla pista pesticidi
Lâipotesi che fosse stato il cibo contaminato a causare lâavvelenamento, inizialmente prevalente, venne progressivamente accantonata dalle autoritĂ . Le analisi tossicologiche, i rilievi e unâindagine piĂš approfondita mostrarono segni di contaminazione da pesticidi allâinterno della stanza dellâhotel.â
In particolare, secondo il rapporto preliminare citato da media internazionali, nel locale era stato utilizzato un pesticida contenente composti potenzialmente letali come lâAluminum phosphide. Questo tipo di sostanza, se non usata con le dovute cautele e ventilazione, può generare gas altamente tossico â lâPhosphine â letale anche in basse concentrazioni.
Nel corso delle indagini, le autoritĂ turche misero sotto custodia diverse persone: il proprietario dellâhotel, alcuni membri del suo staff, e dipendenti della societĂ incaricata della disinfestazione, sospettati di aver agito senza le necessarie certificazioni e di non aver rispettato le norme di sicurezza e ventilazione.
Due altri turisti presenti nella struttura lamentarono sintomi analoghi â nausea e vomito â e furono ricoverati: un segnale che aiutò gli investigatori a spostare lâattenzione dallâalimentazione allâambiente dellâhotel.
Nei giorni successivi, camere, lenzuola, asciugamani e aree comuni furono campionate: in alcune di queste superfici vennero rilevate tracce del pesticida. Lâedificio fu sigillato e lâhotel evacuato.
Unâinchiesta ufficiale â con accuse per omicidio colposo â è in corso. Almeno sei persone risultano in custodia cautelare.
đ Un allarme piĂš ampio: non è il primo caso
Questa tragedia non è isolata. Alcuni media hanno documentato che giĂ nel 2025, nella stessa area metropolitana di Istanbul, almeno un altro bambino era morto in seguito a una disinfestazione domestica conclusasi in modo fatale. Secondo queste segnalazioni, ad aprile un bimbo di 3 anni perse la vita per sospetta avvelenamento da pesticidi dopo un intervento di lotta ai parassiti effettuato nella sua abitazione. La stessa societĂ sospettata per il caso della famiglia tedesca â secondo le autoritĂ â sarebbe coinvolta anche in questo episodio.
Il fatto ha riacceso lâattenzione sui controlli nel settore della disinfestazione: in Turchia, come segnalato da alcune testate, un numero significativo di imprese del settore opererebbe senza le adeguate certificazioni, costituendo un rischio sistemico per la sicurezza dei cittadini e dei turisti.â
La tragedia della famiglia BĂścek, dunque, viene vista come la punta di un iceberg: sotto la superficie, un sistema regolatorio frammentato, insufficiente formazione, pratiche poco trasparenti e una domanda turistica â e immobiliare â in rapida crescita che spinge strutture economiche a rimuovere ogni barriera in nome del profitto e della rapiditĂ .
đ Un pesticida che si trasforma in veleno mortale
Per capire la gravitĂ della vicenda, bisogna chiarire che sostanze come lâAluminum phosphide sono estremamente pericolose se non maneggiate in condizioni di sicurezza rigorose. Questo composto, quando a contatto con umiditĂ o acqua, libera gas fosfina â inodore, invisibile, altamente tossico. Respirarlo equivale a esporre i polmoni e lâintero organismo a un veleno che può colpire il sistema nervoso, respiratorio, epatico e renale.
Gli esperti chimici interpellati dalla stampa hanno sottolineato che per garantire la sicurezza dopo una disinfestazione con questi prodotti è necessario un periodo di areazione di almeno 48â72 ore, oltre a certificazioni specifiche per chi effettua tale intervento. Nel caso dellâalbergo di Istanbul, però, la famiglia sarebbe rientrata nella stanza circa 90 minuti dopo lâapplicazione del pesticida â un lasso di tempo assolutamente insufficiente.
Il risultato è stato tragico: un gas invisibile, silenzioso, che ha colpito indiscriminatamente. Non câè stato avviso, non câè stato tempo per capire. Solo sofferenza, morte, confusione.
đ Turismo e sicurezza pubblica
La notizia ha scosso lâopinione pubblica turca e internazionale, e in pochi giorni il caso è diventato un simbolo delle falle nel sistema di regolamentazione della sicurezza alberghiera e della disinfestazione.âLe autoritĂ hanno promesso unâinchiesta rapida e rigorosa. Il ministro della Giustizia turco e il governatore di Istanbul hanno dichiarato che i responsabili â hotel, societĂ di pulizia/disinfestazione, magari anche venditori di street food â saranno perseguiti con regime di massima severitĂ .
Per il settore turistico, giĂ fragile in molti paesi, lâimpatto di questa vicenda può essere gravissimo. Istanbul, che nel 2024 aveva accolto oltre 18 milioni di visitatori, rischia â secondo alcuni analisti â una crisi di fiducia, con cancellazioni e calo delle prenotazioni.â
Dâaltro canto, lâepisodio ha acceso un faro sulle condizioni abitative in Turchia: dal residenziale economico agli hotel per turisti, le pratiche di disinfestazione e manutenzione richiedono norme stringenti, controlli regolari, trasparenza â in nome della salute e della vita.
đ ResponsabilitĂ , regolamentazione e prevenzione
Per molti osservatori, la tragedia della famiglia BĂścek non è solo una sfortunata coincidenza â ma il risultato di un fallimento strutturale. Un fallimento che combina:
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la debolezza normativa, con aziende di disinfestazione che operano senza certificazione;
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la mancanza di controlli efficaci da parte delle autoritĂ ;
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la pressione economica sul settore alberghiero e turistico, che spinge a soluzioni veloci e a basso costo;
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la disinformazione e la superficialitĂ : chi prenota un hotel raramente pensa ai rischi di un pessimo uso dei pesticidi.
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