đ Campania e Puglia al centrosinistra, Veneto al Centrodestra
Roma â 25 novembre 2025 â Il voto regionale tenutosi il 23 e 24 novembre 2025 in Campania, Puglia e Veneto ha consegnato risultati che, pur senza sconvolgere gli equilibri tradizionali, rafforzano alcuni segnali politici di fondo: il centrosinistra si conferma al Sud, il centrodestra rimane dominante nel Nord-est. Contestualmente, il dato sullâastensionismo evidenzia un allarme democratico, con meno della metĂ degli elettori che ha partecipato al voto.
I vincitori: Fico, Decaro e Stefani
Nel dettaglio, in Campania, la vittoria è andata a Roberto Fico (M5S), sostenuto da una coalizione di centrosinistra, con il 60,63% dei voti (1.286.188 voti) e una maggioranza di 33 seggi su 51 nel Consiglio regionale, secondo i dati ufficiali.Â
Il suo principale avversario, Edmondo Cirielli (centrodestra) si è fermato al 35,72%, conquistando 18 seggi.
In Puglia, la conferma del centrosinistra passa per la vittoria di Antonio Decaro, ex sindaco di Bari ed eurodeputato, che ha raccolto un consenso molto ampio. Secondo i sondaggi ante voto, la sua forbice era tra il 61 % e 65%, con un vantaggio netto sui rivali del centrodestra.Â
Anche secondo le proiezioni finali, Decaro ha superato il 60%, confermando la stabilitĂ del bacino elettorale progressista nella regione.
In Veneto, infine, si è imposta la coalizione di centrodestra: Alberto Stefani (Lega) ottiene una vittoria netta â con oltre il 64% dei voti secondo le prime ricostruzioni â confermando la linea di continuitĂ con il precedente dominio leghista in regione.Â
La strategia leghista, rafforzata dal traino di Luca Zaia (tre volte governatore), ha superato anche gli altri partiti del centrodestra come Fratelli dâItalia, dimostrando una buona tenuta elettorale.
Affluenza in forte calo: un segnale di allarme
Uno dei dati che caratterizza questa tornata è il crollo dellâaffluenza. Le stime ufficiali riportano che solo il 43,64% degli aventi diritto ha partecipato al voto, contro il 57,6% registrato nel 2020, una diminuzione di oltre 14 punti percentuali.
Questo dato fa riflettere: lâappuntamento elettorale, seppur strategico, non ha mobilitato le masse come in passato, e il fenomeno potrebbe avere ripercussioni politiche sul lungo termine.
I risultati confermano uno scenario politico bilanciato: tre regioni al centrosinistra (Campania, Puglia, Toscana) e tre al centrodestra (Veneto, Calabria, Marche), con la Valle dâAosta a sĂŠ stante.Â
Questo pareggio â tre a tre â riflette una certa stabilitĂ , ma al contempo mette in luce le vulnerabilitĂ del blocco di governo nazionale guidato da Giorgia Meloni.
Secondo analisti politici, le vittorie del centrosinistra in Campania e Puglia dimostrano che una coalizione unita può davvero essere alternativa al centrodestra.
Dallâaltro lato, la conferma della Lega in Veneto consente a Meloni e ai suoi alleati di mantenere un feudo strategico, ma la sconfitta del centrodestra nel Sud non è da sottovalutare in vista delle elezioni politiche del 2027.
Reazioni dei protagonisti
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Giorgia Meloni, premier e figura di riferimento del centrodestra, ha espresso soddisfazione per il successo di Stefani: la sua coalizione, ha detto, ha vinto âgrazie alla serietĂ , credibilitĂ e lavoroâ.
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Matteo Salvini, segretario della Lega, ha commentato con orgoglio la vittoria in Veneto, definendo il risultato la dimostrazione della vitalitĂ del suo partito. TGLA7
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Elly Schlein, segretaria del PD, ha invece interpretato le vittorie di Fico e Decaro come un segnale chiaro: âUniti si vinceâ ha detto in un comizio a Napoli. TGLA7
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Roberto Fico, neo presidente della Campania, ha parlato di âresponsabilitĂ immensaâ: dovrĂ governare una regione con grandi sfide sociali ed economiche, ma con un consenso forte.
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Antonio Decaro, infine, ha ringraziato i pugliesi per il sostegno e promesso un governo attento ai bisogni sociali e infrastrutturali della regione.
Prospettive future
Equilibrio nazionale instabile
I risultati regionali consegnano un quadro bilanciato: il centrodestra mantiene il controllo in alcune aree strategiche, ma lâopposizione â se unita â può giocare un ruolo forte. Ă una lezione che potrebbe influenzare la struttura delle alleanze in vista delle politiche del 2027.
Astensione, il problema demografico
Il dato sullâaffluenza dovrebbe allarmare tutti gli attori politici. Se la partecipazione elettorale continua a scendere, la legittimitĂ del sistema democratico locale ne potrebbe risentire. Partiti, movimenti e istituzioni dovranno riflettere su strumenti per riavvicinare i cittadini alla politica.
Sfide nei territori
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In Campania, Fico dovrĂ dimostrare di saper governare una regione complessa, ereditando la macchina amministrativa di Vincenzo De Luca e rispondendo alle esigenze di lavoro, trasporti e sanitĂ .
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In Puglia, Decaro ha davanti a sĂŠ la sfida di consolidare il consenso e di portare avanti una visione di sviluppo, anche alla luce delle disuguaglianze territoriali.
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In Veneto, Stefani dovrĂ gestire un cambiamento generazionale dopo gli anni di Zaia, cercando di rinnovare il progetto autonomista e lâidentitĂ leghista senza perdere lâunitĂ della coalizione.Verso una nuova dimensione identitaria per le coalizioni
Il voto regionale del 2025 può contribuire a definire una nuova mappa politica: se il centrosinistra dimostra che âcampo largoâ significa inclusione e unitĂ , il centrodestra dovrĂ riflettere su come integrare i diversi partiti (Lega, FdI, Forza Italia) attorno a obiettivi comuni per evitare fratture in vista delle prossime sfide nazionali.
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Le elezioni regionali del 23-24 novembre 2025 hanno confermato alcune tradizioni politiche italiane â il Sud con il centrosinistra, il Nord-est con il centrodestra â ma hanno anche lanciato segnali di cambiamento. Il calo dellâaffluenza mette in luce una disaffezione preoccupante, mentre i risultati mostrano come alleanze unitarie â come quella che ha sostenuto Fico in Campania â possano ribaltare previsioni e pronostici.
In vista delle politiche del 2027, il voto regionale non è solo un test locale: è un laboratorio di strategie, coalizioni e leadership. Mentre alcuni volti emergenti â come Fico e Decaro â conquistano posizioni di peso, altri â come Stefani â consolidano il consenso nelle loro roccaforti.
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