8:25 am, 20 Novembre 25 calendario

Tumore al pancreas: i pazienti “vivi dopo la diagnosi” aumentano del 10%

Di: Redazione Metrotoday
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….. ma resta la sfida della diagnosi precoce

In occasione della Giornata mondiale del tumore al pancreas, emergono dati incoraggianti ma anche drammatici: in Italia, il numero di persone viventi dopo una diagnosi di cancro al pancreas è aumentato del 10% negli ultimi tre anni, grazie a progressi nella ricerca e nelle cure. Tuttavia, la situazione rimane critica: solo 1 paziente su 5 viene diagnosticato in una fase operabile, condizione essenziale per sperare in una maggior sopravvivenza.

+10% di sopravvivenza, un segnale positivo

Secondo i dati raccolti, le persone che convivono con il tumore al pancreas in Italia erano 21.200 nel 2021 e sono salite a 23.600 nel 2024. Questo miglioramento è attribuito soprattutto ai progressi nella ricerca scientifica e all’introduzione di terapie più efficaci, in particolare in centri specializzati.

Nonostante il miglioramento, il numero di nuovi casi rimane stabile: nel 2024 sono stati diagnosticati 13.585 pazienti con tumore al pancreas, una quota significativa considerata la difficoltà di questa malattia.

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Il tallone d’Achille: la diagnosi tardiva

Il dato più allarmante resta quello della diagnosi precoce: solo il 20% dei pazienti viene identificato in una fase in cui il tumore è localizzato e potenzialmente operabile. Questo significa che la maggior parte dei casi è scoperta troppo tardi per un intervento chirurgico risolutivo, una condizione che compromette gravemente le possibilità di guarigione.

Cosa spinge il miglioramento: ricerca e cure innovative

Secondo gli oncologi, il miglioramento nella sopravvivenza è dovuto a più fattori:

  • Nuove terapie. Uno studio italiano condotto dall’IRCCS Ospedale San Raffaele ha mostrato che un regime chemioterapico (PAXG), utilizzato prima dell’intervento chirurgico, ha dato risultati migliori rispetto allo standard mFolfirinox in pazienti con adenocarcinoma duttale non metastatico.

  • Linee guida aggiornate. Grazie a uno studio denominato CASSANDRA, finanziato direttamente da associazioni di pazienti, sono state proposte nuove indicazioni terapeutiche che potrebbero orientare la gestione clinica della malattia.

  • Strumenti diagnostici avanzati. La ricerca sta esplorando tecnologie meno invasive e più precoci per individuare il tumore prima che sia troppo tardi.

Le sfide che restano

Nonostante i progressi, la battaglia è tutt’altro che vinta. Ecco alcuni nodi critici:

Diagnosi precoce: l’assenza di sintomi nei primi stadi del tumore al pancreas rende difficile l’individuazione tempestiva. Molti pazienti arrivano alla diagnosi quando la neoplasia è già avanzata.

Screening: non esiste ancora uno screening di massa standardizzato per questa forma tumorale, anche se la ricerca sperimentale avanza su test di sangue, biomarcatori e tecniche di imaging.

Accesso alle cure: la complessità del tumore richiede centri specializzati (Pancreas Center, unità dedicate), ma non tutti i pazienti possono accedervi facilmente.

Finanziamento della ricerca: sebbene ci siano sviluppi importanti, continuare a sostenere studi clinici e innovazioni è essenziale.

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Prospettive future

Gli esperti guardano con fiducia al futuro grazie a alcune strade promettenti:

  • Biopsia liquida: metodi non invasivi, come la “liquid biopsy”, potrebbero permettere di rilevare tracce tumorali nel sangue in modo più precoce.

  • Intelligenza artificiale: studi di deep learning su immagini radiologiche e dati clinici stanno sviluppando modelli per identificare il rischio di tumore con maggiore precisione.

  • Vaccini terapeutici e terapie target: alcune linee di ricerca puntano a molecole chiave del tumore (come KRAS) per vaccini o farmaci mirati, sfruttando la biologia genetica della malattia.

Un messaggio di speranza — ma anche consapevolezza

L’aumento del 10% delle persone vive dopo la diagnosi di tumore al pancreas è un segnale incoraggiante: la ricerca sta davvero facendo la differenza. Ma per molti pazienti, la speranza dipende ancora dalla diagnosi precoce, che resta la grande sfida. Se il tumore viene scoperto troppo tardi, le opzioni terapeutiche si riducono drasticamente.

Per cambiare davvero il futuro di questa malattia, serve un impegno collettivo: istituzioni, centri di ricerca, associazioni di pazienti e cittadini devono lavorare insieme.

20 Novembre 2025 ( modificato il 23 Novembre 2025 | 23:30 )
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