L’Italia pesca l’Irlanda del Nord, in gioco anche le “strade” extra-europee
Zurigo – Riflettori puntati sul quartier generale FIFA per l’evento che può decidere il destino di 22 nazionali: nella sede di Zurigo, si è svolto il sorteggio dei playoff per gli ultimi posti disponibili ai Mondiali 2026.
Un momento cruciale, in cui si delineano i percorsi che porteranno a Nord America, Messico e Canada.
Gli accoppiamenti europei: l’Italia nel “Path A”
Nel sorteggio europeo, 16 squadre si sfideranno in quattro “percorsi” (chiamati Path A, B, C e D), che prevedono semifinali e finali in gara secca. L’Italia, inserita nella prima fascia grazie al suo ranking FIFA, è stata posizionata nel Path A, e affronterà in semifinale l’Irlanda del Nord. Questo è il risultato più significativo per gli Azzurri, che giocheranno la partita decisiva il 26 marzo 2026, in casa, come previsto per le semifinali dai criteri del sorteggio.
Se l’Italia dovesse superare questa sfida, potrebbe affrontare in finale la vincente del confronto tra Galles e Bosnia-Erzegovina, anch’essi inseriti in questo percorso.
Le insidie per gli Azzurri
Il meccanismo del sorteggio europeo è strutturato in modo da creare “percorsi”: le nazionali di prima fascia (come l’Italia) affrontano quelle più basse (quarta fascia), mentre le seconde e terze fasce si sfidano tra loro per guadagnarsi un’eventuale finale con le teste di serie.
Gli altri percorsi mostrano sfide molto interessanti:
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Path B: Ucraina vs Svezia e Polonia vs Albania. I vincitori si sfideranno per un posto al Mondiale.
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Path C: Turchia vs Romania e Slovacchia vs Kosovo. Nessuna delle due teste di serie ha una qualificazione certa ai Mondiali da molti anni, rendendo il percorso potenzialmente aperto.
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Path D: Czechia vs Irlanda e Danimarca vs Nord Macedonia. I cechi ospiteranno l’eventuale finale di percorso.
Le finali europee sono fissate per il 31 marzo 2026, sempre in gara secca, con il fattore campo deciso da un ulteriore sorteggio.
Il “mini-torneo” intercontinentale
Non solo Europa: il sorteggio ha definito anche il tabellone degli spareggi intercontinentali, che coinvolgeranno squadre di AFC (Asia), CAF (Africa), CONMEBOL (Sud America), CONCACAF (Centro–Nord America) e OFC (Oceania). Sei nazionali si giocano due posti ai Mondiali, in un torneo fulminante di una settimana.
Le partite si svolgeranno tra il 23 e il 31 marzo 2026, in due stadi messicani: l’Estadio Akron di Guadalajara e l’Estadio BBVA di Monterrey.
Gli accoppiamenti definiti:
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Nel primo tabellone, si sfidano in semifinale Nuova Caledonia e Giamaica; la vincente affronterà direttamente la Repubblica Democratica del Congo, che era testa di serie.
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Nel secondo, si gioca la sfida tra Bolivia e Suriname, il cui vincitore affronterà l’Iraq, anch’esso testa di serie grazie al ranking.
Le regole sono severe: ogni partita è ad eliminazione diretta, senza andata e ritorno, e in caso di parità si andrà ai tempi supplementari e ai rigori.
Il significato per l’Italia: un bivio da non sbagliare
Per l’Italia, il sorteggio ha definito un percorso non semplice ma potenzialmente percorribile. Di fronte l’Irlanda del Nord, una squadra che, sulla carta, appare meno temibile rispetto ad altre possibili avversarie. Ma la storia recente lo insegna: gli spareggi mondiali hanno riservato amarezze agli Azzurri.
Memoria dolorosa: L’Italia è arrivata a questi playoff dopo aver chiuso al secondo posto nel girone, dietro la Norvegia. Non è la prima volta: già nelle ultime due edizioni (qualificazioni per 2018 e 2022) la strada si è interrotta proprio nei playoff mondiali, con eliminazioni pesanti (Svezia e Macedonia del Nord).
Dunque, per gli Azzurri, le sfide di marzo non sono solo un’opportunità: sono l’ultima chiamata per riprendere fiato sul palcoscenico più grande.
Volti, umori e dichiarazioni
Sul palco di Zurigo, la tensione era palpabile. Tra i presenti, Marco Materazzi – storico difensore della nazionale campione del mondo nel 2006 – ha estratto le palline. Con lui anche Martin Dahlin, ex calciatore svedese, a conferire il valore simbolico dell’evento.
Nei giorni scorsi, Gigi Buffon aveva espresso la propria tensione in modo schietto: «Vorrei evitare la Svezia in semifinale e la Polonia in finale […] ma tutte le partite vanno giocate».
Anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato in questi termini, ribadendo che non basta “chiamarsi Italia”: servono progettazione, applicazione e una visione a lungo termine.
Uno sguardo al passato e alle insidie nascoste
Guai a sottovalutare l’esperienza storica: l’Italia ha un bilancio negativo quando passa dai playoff. Nel 2017, infatti, gli azzurri persero contro la Svezia e non parteciparono ai Mondiali 2018. Nel 2021, anche la Macedonia del Nord è stata fatale. Il fatto che una di queste squadre potesse riemergere nel sorteggio di oggi non è una coincidenza da poco.
Dall’altra parte, i playoff intercontinentali rappresentano un’opportunità enorme per nazionali spesso escluse dai riflettori: DR Congo e Iraq, per esempio, partono da favorite, ma dovranno mantenere la concentrazione. Per Giamaica, Suriname, Bolivia e Nuova Caledonia, il sogno Mondiale passerà per partite decisive in Messico, con tutto il peso dell’occasione che grava su 90 minuti (o più).
Le date da segnare in rosso
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Semifinali europee: 26 marzo 2026 ai playoff
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Finali europee: 31 marzo 2026
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Playoff intercontinentali (Messico): tra il 23 e il 31 marzo 2026
Crocevia storico
Il sorteggio dell’20 novembre 2025 segna un momento spartiacque. Per l’Italia, l’occasione di riscattare due delusioni consecutive passa attraverso un percorso netto, ma non privo di trabocchetti. La posta in palio è altissima: un biglietto per il Mondiale, un ritorno in grande stile sul palcoscenico iridato, e la possibilità di cancellare gli spettri del passato.
Il countdown è cominciato. Marzo 2026 non è mai stato così vicino – e così decisivo.
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