5:26 pm, 19 Novembre 25 calendario

Ipertensione infantile in crescita: boom tra bambini e adolescenti

Di: Redazione Metrotoday
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Negli ultimi due decenni, un fenomeno sanitario che fino a qualche tempo fa era considerato raro sta assumendo proporzioni allarmanti: l’aumento dei casi di ipertensione tra bambini e adolescenti. Secondo uno studio internazionale recentemente pubblicato, i valori di pressione arteriosa elevata sono cresciuti in maniera significativa in età pediatrica, con conseguenze potenzialmente gravi sul lungo termine.

L’ipertensione, un tempo considerata una malattia degli adulti, si manifesta oggi con sempre maggiore frequenza già nella fascia 6-18 anni. E se in passato gli episodi erano spesso legati a patologie genetiche o a malformazioni renali, oggi la causa principale è diventata lo stile di vita: sedentarietà, alimentazione ricca di sale e zuccheri, obesità infantile e uso eccessivo di dispositivi elettronici.

Dati in crescita che allarmano

Lo studio condotto su un campione di oltre 150.000 bambini e adolescenti provenienti da diverse regioni del mondo mostra un incremento medio dell’ipertensione pediatrica superiore al 70% negli ultimi vent’anni. In Italia, secondo i dati raccolti dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e dalle associazioni pediatriche, si stima che 1 bambino su 10 tra i 10 e i 18 anni abbia valori di pressione superiori alla norma, con punte di oltre il 15% nelle grandi città.

L’incremento non è uniforme: più elevato nei Paesi industrializzati e nelle aree urbane rispetto alle zone rurali. La correlazione con l’obesità è evidente: bambini con indice di massa corporea superiore alla norma presentano un rischio fino a 5 volte maggiore di sviluppare ipertensione rispetto ai coetanei normopeso.

Le cause principali: alimentazione e sedentarietà

Gli esperti sottolineano come l’alimentazione ricca di sale e zuccheri sia uno dei principali fattori scatenanti. La diffusione di cibi ultraprocessati, snack salati, bevande zuccherate e fast food, combinata con una ridotta attività fisica, crea un terreno fertile per l’aumento della pressione arteriosa.

Un altro elemento determinante è la sedentarietà digitale. Bambini e adolescenti trascorrono in media oltre 4-5 ore al giorno davanti a schermi di smartphone, tablet e console, riducendo drasticamente il movimento quotidiano. La conseguenza è una compromissione della salute cardiovascolare già in età precoce.

Uno degli aspetti più insidiosi dell’ipertensione pediatrica è che spesso non presenta sintomi evidenti. Mal di testa, affaticamento, disturbi visivi o palpitazioni compaiono solo quando la pressione è già significativamente elevata. Questo ritardo nella diagnosi aumenta il rischio di danni agli organi target, come cuore, reni e retina, già durante l’adolescenza.

Gli esperti raccomandano quindi screening regolari a partire dai 3 anni di età e controlli più frequenti in caso di obesità, familiarità per ipertensione o patologie renali.

L’ipertensione infantile non trattata si traduce spesso in ipertensione adulta precoce e in un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, ictus, insufficienza renale e diabete. Uno studio longitudinale su oltre 20 anni ha evidenziato che bambini con pressione elevata hanno il triplo delle probabilità di sviluppare problemi cardiaci a 40 anni rispetto a coetanei con pressione normale.

Gli specialisti sottolineano che intervenire precocemente con modifiche dello stile di vita, attività fisica regolare, riduzione di sale e zuccheri e, se necessario, terapia farmacologica, può prevenire gran parte di queste complicanze.

Prevenzione e ruolo delle famiglie e della scuola

La prevenzione è la parola chiave. Medici e pediatri consigliano di:

  • Introdurre diete equilibrate, ricche di frutta, verdura, cereali integrali e povera di sale e zuccheri;

  • Promuovere attività fisica quotidiana di almeno un’ora, anche giochi all’aperto;

  • Limitare il tempo davanti agli schermi e favorire momenti di movimento creativo;

  • Effettuare controlli regolari della pressione a partire dai 3 anni.

Le scuole hanno un ruolo fondamentale: programmi educativi, attività sportive e mensa scolastica sana possono contribuire a ridurre il rischio. Anche le famiglie devono diventare protagoniste del cambiamento, orientando le scelte quotidiane dei propri figli verso stili di vita più sani.

Le società scientifiche, tra cui l’American Academy of Pediatrics e la Società Italiana di Pediatria, stanno sviluppando linee guida specifiche per la gestione dell’ipertensione in età pediatrica. Tra le strategie più innovative vi è l’utilizzo di app e dispositivi digitali per il monitoraggio domestico della pressione, che consentono di rilevare aumenti precoci e intervenire tempestivamente.

Inoltre, si punta su campagne di sensibilizzazione per genitori, insegnanti e operatori sanitari, affinché la pressione arteriosa nei bambini non sia più sottovalutata.

Una sfida per la salute pubblica

L’aumento dell’ipertensione tra bambini e adolescenti rappresenta una sfida epocale per la salute pubblica. I numeri sono chiari: ignorare il fenomeno significa preparare una generazione adulta con maggior rischio di malattie cardiovascolari e complicanze renali precoci. Intervenire oggi significa proteggere il futuro di milioni di ragazzi, riducendo i costi sanitari e migliorando la qualità della vita.

Come afferma la pediatra Maria Rossi, esperta di cardiologia infantile:
La pressione alta nei bambini non è più un problema marginale. È un campanello d’allarme per tutta la società: educazione alimentare, attività fisica, prevenzione devono diventare priorità concrete, non slogan.”

19 Novembre 2025 ( modificato il 18 Novembre 2025 | 17:41 )
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