10:43 am, 17 Novembre 25 calendario

Furto clamoroso nella notte a Roma al magazzino Louis Vuitton

Di: Redazione Metrotoday
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Roma si risveglia oggi con l’eco di un furto di grande impatto mediatico
Un commando ha colpito il deposito romano del marchio di lusso Louis Vuitton, situato in pieno centro storico, sfondando la vetrina con un’auto e portando via borse iconiche e accessori di pelletteria pregiata. Secondo le prime ricostruzioni, sono almeno tre – forse quattro – gli uomini coinvolti, tutti col volto coperto, entrati in azione prima dell’alba per poi fuggire con un bottino che potrebbe valere centinaia di migliaia di euro.

La dinamica del colpo

Secondo quanto riferito da fonti investigative, intorno all’1:30 della notte tra sabato e domenica è scattato l’allarme al magazzino Vuitton ubicato su via Mario de’ Fiori, angolo via Condotti, nel cuore dello shopping di lusso romano. I malviventi hanno usato un’auto come “ariete”: la vettura – segnalano testimoni – ha sfondato la vetrata, per poi consentire ai rapinatori di entrare nei locali tramite l’accesso secondario. Una volta dentro, hanno rotto la serranda interna con attrezzi (secondo alcuni anche una fiamma ossidrica) e hanno avuto accesso alle scaffalature del magazzino, dove erano custoditi articoli griffati.

Fonti della polizia parlano di circa 80 pezzi, tra borse e accessori, portati via: il personale di Vuitton è già al lavoro per fare l’inventario e quantificare l’entità esatta del danno.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, del commissariato Ponte Milvio, insieme ai tecnici della Scientifica, che hanno effettuato rilievi per raccogliere tracce, impronte e altri elementi utili all’individuazione dei colpevoli.

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Il valore del bottino e le ipotesi investigative

Al momento non c’è una cifra ufficiale sul valore della merce sottratta. Secondo le prime stime giornalistiche, però, si tratterebbe di un colpo significativo, sia per il numero di articoli rubati che per la tipologia: si parla di articoli iconici di pelletteria Vuitton, che facilmente possono giustificare cifre molto elevate anche su pochi oggetti.

L’azione sembra essere stata pianificata con cura: la scelta di un ingresso laterale (via Mario de’ Fiori) rispetto alle vie più sorvegliate e trafficate come via dei Condotti e l’uso dell’auto come “ram” per sfondare la vetrina mostrano una conoscenza precisa della struttura e una strategia ben studiata. Gli investigatori ipotizzano che possa trattarsi di una banda specializzata, forse anche con precedenti analoghi nel settore del lusso.

Si esplorano anche scenari legati al mercato parallelo: la merce potrebbe essere destinata a ricettatori italiani o internazionali, oppure essere “riciclata” in circuiti più nascosti. Non si esclude, inoltre, che i ladri abbiano avuto informazioni privilegiate, magari su orari di sorveglianza, sistemi di allarme o turni del personale, elemento comune nei furti più strutturati.

Louis Vuitton preso di mira più volte

Questo furto non è un caso isolato nella capitale né per il marchio Vuitton. Negli ultimi mesi e anni, infatti, si sono registrati altri episodi che mostrano come i brand del lusso – in particolare Vuitton – risultino frequentemente nel mirino dei criminali:

  • Nel luglio 2024, una donna di 39 anni di origine mongola aveva tentato di uscire da una boutique Vuitton in centro con due borse dal valore complessivo di circa 6.200 euro, nascondendole in uno zaino schermato. Era stata arrestata dai carabinieri.

  • Più recentemente, ad agosto 2025, le forze dell’ordine hanno scoperto in un campo Rom alla periferia di Roma una “stock house” con merce griffata: borse Vuitton, capi Hermès, profumi Chanel e Dolce & Gabbana pronti per essere smerciati nel mercato nero. 

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Il colpo al magazzino Vuitton ha suscitato una forte preoccupazione tra i negozianti di via Condotti e delle vie limitrofe. Non è solo un attacco ai beni materiali, ma una minaccia alla reputazione di una zona storica, simbolo del lusso romano. I residenti e gli operatori commerciali esprimono timori su un’escalation di criminalità qualificata, capace di pianificare colpi in pieno centro con mezzi, giorni e modalità ad alto rischio.

Le forze dell’ordine hanno assicurato un’indagine serrata: l’obiettivo è risalire ai componenti del commando, ma anche smantellare eventuali reti di ricettazione che possono aver facilitato il colpo. Secondo alcune ricostruzioni, è già in corso un’analisi dei filmati di videosorveglianza delle telecamere della zona, nonché un controllo su eventuali veicoli simili all’auto utilizzata per sfondare la vetrina.

Il mercato del lusso sotto assedio

Questo episodio rilancia un tema sempre più importante: la vulnerabilità degli oggetti di lusso, anche quando custoditi in magazzini apparentemente protetti. I brand come Louis Vuitton operano con inventari elevati e magazzini di alto valore, ma anche con contromisure sofisticate. Tuttavia, la crescente professionalizzazione delle bande criminali – alcune dotate di intelligence, pianificazione e risorse – rappresenta una minaccia seria.

Parallelamente, il fenomeno del riciclaggio e del mercato parallelo del lusso alimenta ulteriormente il rischio. I raid come quello di stanotte non sono semplici furti avventati: possono essere parte di circuiti più ampi, con rotte di ricettazione che coinvolgono mercati nazionali e internazionali. La scoperta della “stock house” nel campo Rom evidenzia come la logistica della criminalità si stia rafforzando.

Louis Vuitton, marchio storico appartenente al gruppo LVMH, è da sempre al centro dell’industria del lusso globale.  Per proteggere il suo patrimonio – non solo commerciale ma anche simbolico – il brand investe molto nella sicurezza, nella tracciabilità della merce e nella lotta alla contraffazione.

Tuttavia, la rapidità e la violenza con cui è avvenuto l’assalto notturno dimostrano che anche le strategie di protezione più avanzate possono essere messe alla prova da gruppi organizzati. Le casseforti di un magazzino non bastano se l’ingresso viene forzato dall’esterno, e le difese elettroniche possono essere aggirate se si agisce con pianificazione e mezzi adeguati.

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Furti noti in negozi di lusso

Non è la prima volta che un marchio di alta moda viene colpito da rapine e colpi audaci. In Italia, altri brand come Valentino e Bulgari sono stati vittime di furti importanti:

  • A novembre 2024, la boutique Valentino di Piazza di Spagna è stata svaligiata: sono state rubate borse per un valore stimato in 140.000 euro.

  • Altrove in Italia, sono emersi sistemi sofisticati di ricettazione di merce di lusso che legano campi abusivi, veicoli con carichi sospetti e reti di vendita illegale.

Le prospettive future

L’indagine in corso punta a due obiettivi principali: identificare i responsabili del furto e, al contempo, seguire la filiera della merce rubata. Se la merce venisse recuperata, potrebbe essere restituita, ma resta alta la probabilità che molti dei pezzi finiscano in circuiti illeciti meno tracciabili.

Intanto, l’episodio potrebbe spingere il mondo del lusso a rivedere le proprie politiche di sicurezza, soprattutto in aree sensibili come Roma centro, dove il fascino delle vetrine storiche convive con il rischio criminale.

Il furto al magazzino Louis Vuitton di Roma è più di un colpo notturno: è un segnale potente. Dimostra che, anche nell’universo scintillante del lusso, le reti criminali più agguerrite possono colpire con audacia. Mentre la città segue con apprensione l’evolversi delle indagini, resta il monito: il valore simbolico e materiale delle borse Vuitton non è solo moda, ma un potenziale obiettivo per chi sa pianificare.

17 Novembre 2025
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