Una visione univoca per il bene dei lavoratori e degli assistiti
L’assessore regionale all’Inclusione sociale e ai Servizi alla persona della Regione Lazio, Massimiliano Maselli, torna ad intervenire – con tono fermo – sulla complessa questione delle figure professionali in servizio presso il Comune di Roma, note come ex POSES (posizioni organizzative nei servizi educativi e scolastici).
L’appello – che chiede una «posizione chiara ed univoca» – racconta non solo di un provvedimento legislativo regionale, ma di un contesto che da anni vede le lavoratrici e i lavoratori del settore in attesa di definizioni certe.
Un po’ di storia: come si è arrivati fin qui
Il tema delle ex POSES — figure di coordinamento interne ai servizi educativi del Comune di Roma — non è nuovo. Già in anni recenti era emersa una forte mobilitazione, in particolare da parte di educatrici ed educatori con lunga esperienza nei nidi e scuole dell’infanzia romane. In un appello datato luglio 2023, un gruppo di ex funzionarie lamentava che l’amministrazione stava «rimettere mano al quadro riorganizzativo… in previsione dell’inserimento di una nuova figura professionale (il Coordinatore pedagogico)».
In parallelo, la documentazione del Comune segnala che dal 1° aprile 2023 gli incarichi di “posizione organizzativa” sono stati ridefiniti come incarichi di “Elevata Qualificazione” (EQ) ai sensi dell’art. 13 del regolamento comunale.
Da qui discende un maggiore grado di complessità: l’interfaccia fra figure storiche (le ex POSES), la nuova denominazione “EQ”, le competenze che cambiano, e il profilo normativo regionale più ampio che regola i servizi educativi.
Il quadro normativo regionale
Nella regione Lazio, la legge regionale 5 agosto 2020 n.7 ha definito il sistema integrato di educazione e istruzione per l’infanzia (zero-sei anni).
Successivamente, il regolamento regionale 16 luglio 2021 n.12 ne ha dato attuazione con dettaglio sui requisiti dei servizi, sul personale, sui coordinatori pedagogici.
La delibera approvata nel novembre 2024 – su proposta dell’assessore Maselli – ha introdotto modifiche significative, semplificando parametri, procedure d’autorizzazione, normative per i servizi educativi per l’infanzia.
Tutto ciò indica che il contesto regionale è in forte evoluzione, e che le vecchie figure comunali (quali le ex POSES) si trovano in un passaggio di “transizione organizzativa” che richiede chiarezza e coerenza.
Il richiamo dell’assessore Maselli ad una “visione univoca” vuol quindi essere un invito a tutti gli attori (enti, associazioni, lavoratori) a convergere verso una strada comune, che tenga insieme diritti del personale e qualità dei servizi.
L’intervento dell’assessore Massimiliano Maselli rappresenta un tentativo di dare ordine e chiarezza a una delle tante “falle” operative della macchina amministrativa pubblica: figure professionali che, nate in un contesto organizzativo specifico, si trovano – tra evoluzioni normative e riorganizzazioni – in uno stato di “terra di mezzo”.
Le parole «prevalga visione univoca per il bene dei lavoratori e degli assistiti» suonano come un invito alla responsabilità condivisa: da un lato proteggere chi ha lavorato e investito in questi ruoli; dall’altro garantire che i servizi a favore dell’infanzia, delle famiglie e dell’intera comunità non subiscano interruzioni o frammentazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA











