Monitoraggio del 10 novembre – Partiti in luce e coalizioni in bilico
Il centrodestra resta primo blocco, ma Pd e M5S recuperano terreno
Secondo la rilevazione condotta da Swg per il Tg La7 e pubblicata in data 10 novembre, lo scenario politico italiano mostra alcune variazioni negli orientamenti di voto che meritano attenzione.
Partiti singoli
Ecco le principali forze politiche con le rispettive percentuali di consenso:
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Fratelli d’Italia (FdI): 31,3 % (‑0,1 punti rispetto all’ultima rilevazione)
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Partito Democratico (PD): 22,2 % (+0,2)
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Movimento 5 Stelle (M5S): 12,8 % (+0,2)
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Forza Italia (FI): 8,1 % (+0,1)
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Lega: 8,0 % (‑0,2)
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Verdi‑Sinistra: 6,7 % (stabile)
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Azione: 3,0 %
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Italia Viva: 2,5 %
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+Europa: 1,5 %
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Noi Moderati: 1,1 %
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Altre liste: 2,8 %
Coalizioni
Aggregando le intenzioni, le due principali coalizioni si presentano così:
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Centrodestra (FdI + FI + Lega + liste collegate): circa 47,4 %
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Centrosinistra + M5S (PD + M5S + Verdi‑Sinistra + liste collegate): circa 41,7 %
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Altri / indipendenti / liste minori: circa 10,9 %
Fratelli d’Italia e la tenuta del consenso
Nonostante una flessione minimale, FdI si conferma primo partito con oltre il 31 % delle intenzioni. Il lieve calo suggerisce che, pur restando salda, la leadership potrebbe iniziare a mostrare segnali di rallentamento. Il partito continua a beneficiare della forte visibilità della figura di riferimento nazionale e dell’uso delle comunicazioni. Tuttavia, l’elettore appare più osservatore che entusiasta: la stabilità del consenso non garantisce necessariamente nuove avanzate.
Pd e M5S in lieve ascesa
Il Partito Democratico incassa un aumento dello 0,2 % al 22,2%. Non un exploit, ma una risalita che conferma come la forza di opposizione si stia consolidando. Il M5S registra anch’esso un piccolo recupero (+0,2 %) al 12,8%. Sul versante progressista, questi segnali vanno letti come indicativi di uno spostamento graduale: non bastano però per ribaltare l’assetto politico attuale.
Lega e Forza Italia: segnali incrociati
La Lega segna una minima perdita portandosi all’8,0%. Forza Italia cresce lievemente all’8,1%, scavalcando la Lega. Ciò indica uno spostamento nel profilo del centrodestra moderato: FI potrebbe rafforzarsi come alternativa più “istituzionale” rispetto alle forze principali.
Coalizioni: vantaggio del centrodestra, ma centrosinistra in recupero
Con circa 47,4 % il centrodestra appare in vantaggio, ma è sotto la soglia del 50%. Il centrosinistra + M5S raccoglie circa 41,7 %. La differenza (circa 5‑6 punti) lascia margini per la competizione e indica che un eventuale ribaltamento non sarebbe automatico. L’altro 10,9 % costituito da partiti minori e indecisi rappresenta la “riserva” che, in un contesto elettorale, può fare la differenza.
Mobilitazione elettorale: Il centrodestra resta favorito nella capacità di attivare il proprio elettorato, ma il piccolo recupero del Pd e del M5S suggerisce un miglioramento dell’organizzazione d’opposizione.
Leadership e visibilità: FdI continua a beneficiare della leadership nazionale e regionale; il PD punta sul nuovo corso e sulla rivitalizzazione; M5S lavora per riaffermarsi dopo anni difficili.
Coalizioni e liste civiche: Il centrodestra mantiene una coalizione compatta, mentre il centrosinistra affronta la sfida dell’integrazione M5S‑PD e della definizione delle liste collegate.
Tema economico‑sociale: I dati riflettono anche contesti di incertezza economica e sociale: la platea degli elettori sembra più attenta alle risposte concrete che alle sigle di partito.
Voto utile e indecisi: L’alta percentuale di indecisi (oltre il 10 %) indica che la partita non è chiusa: chi riuscirà a orientarli potrà guadagnare un vantaggio.
Se si votasse oggi, lo scenario più probabile è una riconferma del blocco di centrodestra, ma non di larga portata. Un aumento dell’affluenza, una mobilitazione forte del centrosinistra + M5S o un errore strategico del centrodestra potrebbero ridurre drasticamente il margine.
In una sorta di «terzo scenario», se partiti minori o liste civiche dovessero assorbire un numero significante di consensi o spostare l’asse del confronto, la coalizione maggioritaria potrebbe doversi confrontare con una maggioranza più risicata e con la necessità di maggiore cooperazione parlamentare.
Il sondaggio del 10 novembre per il Tg La7 conferma il centrodestra come primo blocco, ma non dona una vittoria automatica. Il centrosinistra + M5S risale, seppure lentamente. La vera partita non è solo tra le percentuali, ma tra mobilitazione elettorale, sintonia delle coalizioni e capacità di intercettare il voto degli indecisi.
Nel panorama politico attuale, dove i partiti continuano a misurarsi con sfide interne, liste civiche e cambiamenti generazionali, ogni punto percentuale può rappresentare un vantaggio strategico.
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