12:25 pm, 10 Novembre 25 calendario

La Fujian, lo Stretto di Taiwan e il nuovo ordine navale indo-pacifico

Di: Redazione Metrotoday
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Una svolta strategica nel teatro marittimo asiatico: la Fujian, nuovo portaerei della People’s Liberation Army Navy (PLAN), è stata ufficialmente messa in servizio.

Nata come “terza” unità portaerei della Cina, ma prima progettata e costruita interamente nel Paese, la Fujian riveste un significato ben più ampio: capacità tecnica avanzata, simbolo politico-militare e potenziale fattore di squilibrio nello Stretto di Taiwan.

Il nuovo colosso navale

La Fujian, varata nel 2022, è un’unità di circa 80.000 tonnellate — ciò la elegge a “superportaerei” nello standard cinese — e rappresenta un salto tecnico rilevante rispetto alle due portaerei precedenti della Cina: la Liaoning (acquisita e ammodernata) e la Shandong (primo modello “indigeno” ma basato su rampa di decollo). Con la Fujian, la Cina introduce catapulte elettromagnetiche (EMALS), sistema in uso principalmente nella marina statunitense, e che consente agli aerei imbarcati di decollare con carichi maggiori e velocità superiori. 
La cerimonia di ingresso in servizio del 5 novembre ha avuto luogo a Sanya (isola di Hainan) con la presenza del leader cinese Xi Jinping. 
Secondo fonti cinesi, la Fujian entrerà a regime nel prossimo anno: la commissione formale è avvenuta, ma l’intégrale operatività — complessa nelle portaerei — richiederà tempo per integrazione di aerei, test logistici e formazione dell’equipaggio.

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Un transito più che simbolico: lo Stretto di Taiwan

Un passaggio chiave nella recente storia della Fujian risale a settembre 2025, quando l’unità, accompagnata da due cacciatorpediniere missilistiche, ha attraversato lo Stretto di Taiwan — una zona tra le più sensibili del Pacifico occidentale — per test e prove di addestramento. La marina cinese ha definito la missione come “operazione di ricerca scientifica e di addestramento” e non diretta contro alcun obiettivo specifico. 
Tale passaggio assume però un valore simbolico e strategico elevato: secondo analisti taiwanesi, rappresenta un messaggio sia verso Taipei sia verso Washington 

L’entrata in servizio della Fujian segna diversi cambiamenti di rilievo:

  • Capacità di proiezione: grazie alle catapulte elettromagnetiche e ad aerei imbarcati più performanti (tra cui il futuro J‑35 stealth) la Cina potrà operare più efficacemente in aree marittime distanti dalla costa.

  • Espansione navale verso l’“alta marea”: da forza costiera a potenza blu-water, la Cina intende affermare presenza e controllo sia nella Mar Cinese Meridionale sia attorno alle “catene di isole” (First e Second Island Chain).

  • Messaggio politico-militare: il nome dell’unità — “Fujian”, provincia prospiciente l’isola di Taiwan — non è casuale. Combine questo con il passaggio nello Stretto e si legge una componente simbolica: potenziale deterrente verso eventuali proclami indipendentisti e dimostrazione di forza navale.

Lo scenario attorno a Taiwan

Taiwan vive in una condizione di costante tensione sulle acque e nei cieli che la circondano. Negli ultimi anni la People’s Liberation Army (PLA) ha ampliato esercitazioni navali e aeree attorno all’isola con uno sguardo verso quello che considera “separatismo” e interferenze esterne. 
L’impiego della Fujian potrebbe amplificare queste pressioni: un’unità capace di operare in zone più profonde consente nuove opzioni strategiche — da blocchi marittimi a dimostrazioni di forza navale.
Tuttavia, secondo alcuni analisti, pur simbolicamente potente la Fujian non cambia immediatamente l’equilibrio navale: la marina statunitense resta nettamente superiore in termini di esperienza, supporto globale e reti logistiche.

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Le sfide tecniche dell’operatività navale

La messa in servizio della Fujian ha implicazioni su più livelli:

  • Indo-Pacifico: la Cina aumenta la capacità di operare lungo rotte strategiche, incluse quelle verso l’Oceano Pacifico centrale e la catena delle Isole Marshall/Guam.

  • Taiwan: l’isola è sotto pressione crescente: la Fujian permette scenari di blocco marittimo più credibili o almeno esercitazioni più profonde.

  • USA e alleati: Washington e Giappone, la NATO Asia-Pacifico guardano con attenzione. Anche se la Cina non diventa da un giorno all’altro pari alla US Navy, il trend è chiaro: un concorrente navale più credibile.

  • Rivoluzione militare cinese: l’entrata della Fujian segna un elemento tangibile dell’obiettivo cinese di diventare «forza militare moderna di classe mondiale» entro la metà del secolo.

  • Doppia portaerei nel teatro meridionale: fonti cinesi suggeriscono che la Fujian e la Shandong potrebbero operare insieme nello stesso teatro (Hainan/Mar Cinese Meridionale) creando una formazione a due portaerei — un salto operativo significativo.

  • Integrazione aerea avanzata: fino a oggi la Cina ha operato con rampa di decollo; con EMALS il salto operativo (raggio d’azione, carico, velocità) sarà maggiore.

  • Escalation di presenza nelle catene di isole: tra Giappone, Taiwan, Filippine e Pacifico occidentale, le manovre navali potrebbero intensificarsi.

  • Risposta diplomatica e alleanza Usa-Taiwan‐Giappone: il nuovo assetto cinese implicherà probabilmente un rafforzamento degli accordi di difesa e cooperazione navale nel quadrante Indo-Pacifico.

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La messa in servizio della Fujian è molto più di un rituale militare: è un messaggio politico-strategico, un tassello nell’ambizione cinese di ridefinire l’equilibrio navale asiatica e un campanello d’allarme per chi in quella regione mantiene gli assetti di potere. Nonostante la Cina non abbia ancora raggiunto la capacità di combattere “come gli Stati Uniti”, la direzione è chiara: dalla difesa costiera alla protezione delle “acque blu”, dallo Stretto di Taiwan alle rotte del Pacifico centrale. Per Taiwan e i suoi alleati vuol dire che il teatro navale attorno all’isola non sarà più lo stesso.

10 Novembre 2025
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