Robert De Niro a Roma: la Lupa Capitolina, l’hospitality e il messaggio politico
Un’ovazione, un riconoscimento e una dichiarazione che rompe gli schemi: Robert De Niro ha ricevuto oggi a Roma la Lupa Capitolina, onorificenza massima della Città Eterna, e ha inaugurato contestualmente la prima struttura italiana della catena di cui è socio, il Nobu Hotel in via Veneto. Dal Campidoglio alle luci della Dolce Vita, l’attore icona del cinema internazionale rilancia radici, bellezza e anche un messaggio politico forte: «Con l’elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York “è ora di riprenderci questo nostro Paese”». Una frase che mette in evidenza il suo posizionamento non solo artistico, ma sociale e civico, riportando l’attenzione sul legame tra Italia e Stati Uniti, tra radici familiari e scena globale.

Roma e le radici italiane
La cerimonia di consegna della Lupa Capitolina si è svolta negli spazi riservati del Campidoglio, in una formula sobria e chiusa al grande pubblico, ma con forte simbolismo. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito De Niro “un artista straordinario, capace di attraversare generi ed epoche, con un legame profondo con Roma, capitale del cinema e fonte d’ispirazione per generazioni”. L’attore ha raccolto il riconoscimento con gratitudine: «Mia famiglia ha radici in Italia. Roma è un’opera d’arte vivente. Ogni strada, ogni pietra, ogni pasto racconta una storia».
Più che un semplice omaggio, l’evento segna un dialogo tra Hollywood e la Città Eterna: De Niro parla di sé come “figlio” di un’Italia che ha contribuito a formarlo e che lui continua a considerare “seconda casa”. Dopo decenni di carriera internazionale, il riconoscimento a Roma suggella quell’eredità di bellezza, arte e cultura che l’attore ha sempre valorizzato nei suoi ruoli e nella sua vita.

Hospitality, business e lifestyle: il Nobu Hotel Roma
Nel pomeriggio, De Niro ha partecipato all’inaugurazione del primo hotel italiano del brand Nobu – fondato insieme allo chef giapponese Nobu Matsuhisa e al produttore Meir Teper – situato in via Veneto. Il progetto, annunciato anni fa, ha preso forma in uno dei luoghi più iconici della città, tra palazzi storici, eleganza e atmosfera internazionale. Il brand si pone come “lusso esperienziale”, un mix tra hospitality d’élite e stile minimal giapponese, e l’apertura romana rafforza lo sguardo strategico sull’Italia come polo globale del turismo d’alta gamma.
De Niro ha sottolineato che “Roma merita questo, come Hollywood sul Tevere” – citazione che richiama gli anni in cui la capitale era set cinematografico internazionale e simbolo di glamour. L’hotel non è solo affare, è dichiarazione di quanto il legame tra cinema, città, cultura – e imprenditoria – possa essere sinergico.
Durante l’evento al Nobu e in Campidoglio, De Niro non ha evitato di inserirsi nel dibattito politico con un linguaggio diretto: «Le persone hanno cominciato a capire… Io ripetevo “speriamo, speriamo” ma lui (riferito a Donald Trump) sempre riusciva a eludere… Ora con l’elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York è arrivato il momento di riprenderci questo nostro Paese».

Il riferimento è esplicito: Mamdani, giovane politico e attivista, rappresenta un cambiamento generazionale nella grande metropoli statunitense. De Niro lo cita come simbolo della speranza e della possibilità di riscatto. Un’affermazione forte, che testimonia come l’attore utilizzi la sua voce pubblica anche per “fare qualcosa” oltre l’arte, oltre l’impresa.
Nel suo intervento ha anche aggiunto: «Io, come americano, sono imbarazzato dall’essere rappresentato da una figura così» – una critica implicita a Trump. E ancora: «Dobbiamo poterci liberare di questo orribile, mostruoso presidente». La presenza di un attore di calibro internazionale che parla così da Roma segna un’eco trasnazionale, un ponte tra culture e tra identità.

Cinema, carriera, legame con l’Italia
De Niro è uno degli attori più influenti della storia del cinema. Due volte Premio Oscar, decenni di collaborazioni con registi come Martin Scorsese, ruoli iconici nei film d’autore e commerciali. Ma al di là del talento artistico, c’è un legame forte con l’Italia: discendenze italiane, partecipazioni in produzioni italiane, set nel Belpaese, e quel fascino che ha sempre nutrito per la cultura locale.
Nel corso dell’intervento a Roma ha ricordato che molti film americani sono stati girati nella capitale. Ha preso la parola dicendo: «Roma rende omaggio a un artista straordinario…» e che per lui essere riconosciuto qui, “in un luogo che ha dato così tanto al mondo alla cultura, al cinema, alla bellezza”, è “davvero commovente”.
La consegna della Lupa segna quindi non solo un momento personale, ma fa da simbolo per tutti quegli artisti e produttori che in Italia trovano ispirazione, storia e identità.

Robert De Niro ha trascorso oggi a Roma una giornata che unisce riconoscimento artistico, investimento imprenditoriale e intervento civile. La Lupa Capitolina non è solo un premio: è un simbolo di appartenenza, gratitudine e identità. Il nuovo hotel Nobu testimonia che l’Italia può ancora essere al centro del lusso, della cultura e del cinema. E le sue parole su New York, Trump e Mamdani mostrano che un’icona cinematografica può anche diventare figura pubblica attiva, capace di parlare oltre gli schermi.
In una città che da sempre racconta storie – e le ospita – De Niro ha rinforzato il suo vincolo con Roma: “Ogni pietra”, ha detto, “racconta una storia”.
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