Nuove prospettive: il cammino del Giubileo 2025 tra fede e territorio
Presso la sede della Commissione speciale Giubileo 2025 della regione Lazio si è tenuta una audizione che segna un primo bilancio sull’approssimarsi verso il culmine del cammino giubilare. Ospite d’onore è stato Monsignor Rino Fisichella, Arcivescovo e Pro-Prefetto della Sezione per le questioni fondamentali dell’Evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede, nonché figura chiave nell’organizzazione del Giubileo.
Nel corso dell’audizione Fisichella ha rivolto un ringraziamento esplicito alla Regione Lazio per «la grande mole di lavoro svolto per la buona riuscita» dell’evento, sottolineando come finora siano transitati 29 milioni e 200 mila pellegrini attraverso la Porta Santa.
Un ringraziamento alla Regione e ai Comuni
Nel suo discorso, Monsignor Fisichella ha voluto porre in evidenza come, oltre alla componente spirituale, vi siano dimensioni pratiche e organizzative che hanno contribuito in modo decisivo: «Sono grato alla Regione Lazio perché tutto è andato molto bene anche sul fronte della sanità (grazie anche alla ristrutturazione dei Pronto Soccorso del Lazio, all’acquisto di ambulanze e alle assunzioni e stabilizzazioni nella sanità messe in campo dalla Giunta Rocca), oltre che dei trasporti e dell’accoglienza».
Inoltre ha ringraziato «gli oltre 40 sindaci dei piccoli comuni vicino Roma, che hanno accolto più di 200 mila giovani» e «la Regione che ha messo a disposizione dei ragazzi un edificio da poco inaugurato».
Questo passaggio non è solo lato retorico. Esso evidenzia come l’evento giubilare abbia una dimensione che travalica la sola città di Roma e coinvolge un’intera regione, con una molteplicità di attori locali – comuni, enti, associazioni – impegnati nel servizio, nell’accoglienza, nella logistica.

I 29,2 milioni di pellegrini citati da Monsignor Fisichella rappresentano un primissimo indicatore di grande rilievo. Se – ancora pochi mesi fa – si parlava già di oltre mezzo milione di ingressi alla Porta Santa in poche settimane dall’apertura (ad esempio oltre 500.000 persone nei primi giorni), il nuovo dato conferma che il flusso sta assumendo dimensioni imponenti.
Tuttavia, occorre considerare che la cifra di 29,2 milioni si riferisce al transito alla Porta Santa (presumibilmente della Basilica di San Pietro), e non necessariamente all’intera platea di visitatori, fedeli o turisti collegati al Giubileo.
Il prossimo obiettivo sarà verificare la distribuzione nei mesi successivi (verso la chiusura ufficiale del Giubileo, fissata al 6 gennaio 2026), la permanenza media dei pellegrini in città, la spesa turistica, e l’impatto sul tessuto urbano e regionale.
Il lavoro regionale: strategie e strumenti
La Regione Lazio ha attivato una serie di strumenti per mettere in condizione il territorio di reggere l’enorme flusso di presenze previsto. Tra gli interventi segnaliamo:
Un bando, rivolto ai Comuni, per la realizzazione di interventi funzionali e strumentali in vista del Giubileo: riqualificazione degli impianti tecnologici, contenimento dei consumi energetici, abbattimento delle barriere architettoniche, valorizzazione dei luoghi con valenza storica, culturale, naturalistica e paesaggistica. Contributo massimo di 125.000 euro per ciascun intervento.
Un avviso pubblico per la realizzazione di attività volte al miglioramento dell’accoglienza dei pellegrini e della fruizione dei luoghi di culto.
Progetti territoriali che uniscono i cammini religiosi al patrimonio enogastronomico: ad esempio, nella località di Subiaco è stato presentato un programma che intende far scoprire ai pellegrini non solo la dimensione spirituale, ma anche l’identità del territorio attraverso eccellenze agroalimentari e tradizioni locali.
Queste iniziative testimoniano che il Giubileo non è solo un evento temporaneo, ma una leva per lo sviluppo territoriale e per la rigenerazione dei servizi locali.
Accogliere la gioventù e i territori minori
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dall’audizione riguarda l’accoglienza dei giovani e il coinvolgimento dei piccoli comuni: Monsignor Fisichella ha citato i «più di 200 mila giovani» accolti in oltre 40 comuni intorno a Roma. Questo modello di diffusione – non solo concentrata nella capitale – appare strategico per distribuire il carico dei flussi e per coinvolgere un’area che altrimenti verrebbe marginale.
Per i giovani – che rappresentano un target fondamentale dell’Anno Santo – la disponibilità di strutture, palestre, edifici dedicati, trasporti, è stata gestita anche attraverso il supporto della Regione e dei comuni. In tal senso, il ringraziamento di Monsignor Fisichella può leggere non solo come riconoscimento di operatività, ma anche come stimolo verso le prossime fasi.
Un evento spirituale e storico
Lo sguardo va anche alla dimensione spirituale dell’evento. L’Anno Santo rappresenta per la Chiesa cattolica un tempo favorevole di grazia, di riconciliazione, di rinnovamento interiore. L’attraversamento della Porta Santa assume forte valenza simbolica.
Al tempo stesso, non si può ignorare che questo Giubileo 2025 si inserisce in una lunga tradizione: gli Anni Santi sono convocati periodicamente e segnano l’incontro tra fede, turismo religioso, cultura e territorio. Una mostra recente intitolata “Sulle vie del Giubileo. Pellegrini, treni, papi”, ospitata a Roma, ha rievocato come la mobilità stessa dei pellegrini – dai tempi antichi fino all’era ferroviaria – ha contribuito a definire il paesaggio e i cammini della cristianità.
Verso il Giubileo 2033
Monsignor Fisichella ha lanciato uno sguardo prospettico: «Accogliamo con soddisfazione i ringraziamenti, orgogliosi di aver collaborato all’ottima riuscita del Giubileo 2025 … e guardiamo, come auspicato, al Giubileo 2033 che sarà particolarmente importante poiché si celebreranno i 2000 anni dalla morte di Gesù Cristo».
Quest’ultimo richiamo è significativo: il Giubileo 2033 – entro otto anni – rappresenta una sfida ancor maggiore dal punto di vista dell’organizzazione, dell’accoglienza, della mobilitazione dei territori. Se quello del 2025 è stato definito “ordinario”, il 2033 ha in sé una valenza storica e simbolica fortissima. Prepararsi fin da ora, con l’esperienza di questi numeri, può essere un vantaggio competitivo per la Regione Lazio e per i comuni che si sono resi protagonisti.

L’audizione odierna ha messo in luce come il Giubileo 2025 stia assumendo dimensioni rilevanti non solo in termini di fede e spiritualità, ma anche come sfida organizzativa, territoriale e infrastrutturale. Il ringraziamento di Monsignor Fisichella alla Regione Lazio e ai comuni intorno a Roma testimonia che l’impegno concreto è stato forte e visibile. Ma la vera prova arriverà con la gestione dei mesi finali, la capacità di rendere l’accoglienza fluida e sicura, la sostenibilità degli interventi e la ricaduta che resterà sul territorio.
In un contesto globale in cui anche gli eventi religiosi devono confrontarsi con dimensioni massicce, flussi internazionali, esigenze logistiche complesse, il Giubileo 2025 può rappresentare – per Roma e per il Lazio – un banco di prova e una opportunità.
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