9:26 am, 31 Ottobre 25 calendario

Sydney Sweeney in una serata che lascia il segno

Di: Redazione Metrotoday
condividi

È bastato salire sul palco del Variety Power of Women 2025, al Beverly Hills Hotel, per rendere palese un’evoluzione: Sydney Sweeney ha scelto di farsi vedere, di mostrarsi, di rompere il ghiaccio tra immagine, visibilità e significato. Sotto le luci dei fotografi e gli obiettivi incessanti, l’attrice ha sfilato con un abito che non passava inosservato — una creazione di Christian Cowan, collezione Spring/Summer 2026: trasparente, scintillante, che avvolgeva il corpo come una seconda pelle, giocando con il confine tra moda e provocazione.

Una scelta che, al di là del glamour, racconta un momento di passaggio – e forse anche una dichiarazione: non più solo “la ragazza carina di Hollywood”, ma un’attrice che ha voce, che ha un racconto da offrire, consapevole del proprio potere simbolico e reale.

Il percorso di Sydney Sweeney

Cresciuta a Spokane, Washington, in una famiglia della classe media, Sydney Sweeney ha vissuto una adolescenza lontana dai riflettori. Formata nel lavoro sportivo e nei circuiti giovanili, ha poi imboccato la strada della recitazione, trovando importanti ruoli in serie televisive di rilievo come The Handmaid’s Tale e Sharp Objects.

La vera svolta è arrivata con Euphoria (2019-in corso) e con la prima stagione di The White Lotus (2021), opere che hanno messo sotto i riflettori la sua capacità di passare da ruoli complessi a quelli più “popolari”, da una vulnerabilità genuina a una presenza seducente e magnetica.

Con il tempo Sydney non ha solo recitato: ha prodotto, scelto progetti significativi e iniziato a farsi promotrice di una propria immagine, libera dalle costrizioni del glamour fine a sé stesso, e più vicina a una forma di autenticità.

Il red carpet come piattaforma di messaggio

Al Variety Power of Women, Sydney ha raccolto un premio che va oltre la mera celebrazione estetica. In quell’occasione ha parlato di come essere sottovalutata all’inizio della carriera, delle battute ricevute e delle richieste estetiche ricevute quando ancora sedicenne.

Ha detto: «Non ho mai fatto niente, ho paura degli aghi. Niente tatuaggi. Voglio invecchiare con dignità».

Indossando quell’abito audace — una trasparenza che mette in discussione non soltanto il gusto ma anche il significato del “mostrarsi” — Sweeney sembra dire: «Questo sono io, visibile e consapevole». Ed è interessante come questa visibilità si colleghi al premio ricevuto dalle colonne di Variety: l’essere donna, forte, al centro di una platea che riflette non solo attrici, ma modelli, figure di cambiamento.

Come sostiene un articolo di The Cut: «Sweeney ha aderito alla tendenza del “naked dress” – quel vestito che quasi non c’è – ma lo fa per sé stessa, non per qualcun altro».

Il vestito in dettaglio

Il vestito in questione è un pezzo di Christian Cowan, dal taglio audace e dalla stoffa che richiama la catena metallica, la maglia sottile che avvolge, esalta, rende visibile.

La scelta del colore (argento), la trasparenza, la silhouette che fascia la vita, creano un effetto cinematografico. Non era solo un “look”: era una dichiarazione.

Ma ciò che colpisce è anche il contrasto: un abito ultra-glamour, quasi estremo nei suoi codici, per un messaggio che sembra più sobrio: “Sono potente, ma non mi devo nascondere”. Il red carpet quale palcoscenico di auto-affermazione femminile.

Tra stile, critica e reazione dei media

Non tutti i commenti sono stati univocamente positivi: alcuni critici hanno ritenuto che la trasparenza fosse un azzardo estetico oltre il limite, mentre i fotografi e i blog di moda l’hanno definita un “colpo di scena”.

Ma la cosa interessante è che Sweeney non pare turbata dall’ambiguità – vuole generare una discussione, vuole essere vista e interpretata. E in un mondo in cui le star spesso cercano di evitare la sovra-esposizione, lei sembra scegliere l’esposizione come strumento.

In termini di stile, ha anche segnato una evoluzione: il taglio bob recentemente adottato, il colore più chiaro, il make-up più deciso. Sono tutti elementi che indicano un cambio di capitolo.

La dimensione del “fare” oltre l’apparenza

Tuttavia, ridurre il momento alla sola estetica sarebbe riduttivo. Perché Sydney non è solo un corpo sul red carpet: è un’attrice che ha scelto ruoli ambiziosi e ha parlato di temi come l’autostima femminile, la pressione dell’apparenza e la definizione di sé al-di-là della superficie.

Nel suo discorso all’evento, ha parlato della resilienza e dell’importanza di crearsi spazio, di non farsi definire da altri prima di potersi definire da sé: «So cosa significa essere sottovalutata», ha affermato.

In parallelo, la sua carriera riflette questa tensione: da sitcom, a ruoli drammatici, fino a produzioni più grandi, fino al cinema; da attrice relativamente poco nota a presenza non solo visiva ma produttiva.

Lo sguardo al futuro della sua carriera lascia intendere che questo red-carpet non sia una semplice occasione, ma un punto di svolta.

Più che una foto perfetta, una dichiarazione

In definitiva, la comparsa di Sydney Sweeney al Variety Power of Women è più di un momento di glamour. È un capitolo di viaggio: dalla ragazza che ha subito pressioni estetiche («A 16 anni mi dissero che se non mi “aggiustavo” la faccia non ce l’avrei fatta»), all’attrice che oggi sul red-carpet appare con audacia, ma raccontando una vulnerabilità: «Sono io, e sono potente».

Il vestito, la cornice, il premio — tutto converge in un messaggio: l’immagine conta, certo. Ma conta di più cosa si sceglie di raccontare con quell’immagine. Sweeney sta scegliendo: visibilità, potenza, libertà. E sembra voler lasciare un segno, non soltanto con il suo stile, ma con la sua presenza.

31 Ottobre 2025 ( modificato il 30 Ottobre 2025 | 19:36 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA