10:11 am, 30 Ottobre 25 calendario

Rottamazione quinquies: la nuova sfida della “pace fiscale”

Di: Redazione Metrotoday
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Il perimetro normativo delle cartelle ammesse ed escluse

Una nuova tornata di definizione agevolata dei debiti con il Fisco si profila all’orizzonte: la cosiddetta Rottamazione‑quinquies, inserita nella legge di Bilancio 2026, promette di estendere il raggio d’azione delle sanatorie fiscali anche a carichi affidati fino al 31 dicembre 2023. Ma la novità arriva con condizioni più rigide, esclusioni specifiche e un equilibrio delicato tra stimolo al pagamento e rigore nei criteri di accesso.

L’evoluzione normativa della pace fiscale

Non si tratta del “primo giro”: l’Italia ha già vissuto in passato diverse edizioni di “rottamazione” o “definizione agevolata” delle cartelle esattoriali.

La Rottamazione 1, poi la ** 2 **, la ** 3 ** e la ** 4 (quater) ** hanno riguardato via via carichi affidati entro specifiche date, con condizioni variabili su sanzioni, interessi, rateizzazione.

La Rottamazione quater (legge di Bilancio 2023) ha esteso i carichi affidati tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022, eliminando sanzioni e interessi per chi aderiva entro i termini e rispettava le rate.

Ora la Rottamazione quinquies punta più in là (al 31 dicembre 2023) e introduce condizioni ritenute più restrittive, pur con una platea più ampia teoricamente.

Cosa prevede la Rottamazione quinquies

Le principali linee di intervento emergenti dallo schema di legge sono:

Ambito temporale: potranno essere oggetto di definizione agevolata i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate‑Riscossione (ex Equitalia) tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023.

Sconto delle sanzioni e degli interessi: nel disegno vengono confermati i vantaggi tipici delle precedenti sanatorie: abolizione degli interessi di mora, delle sanzioni, dell’aggio di riscossione – restano da pagare l’imposta, i contributi e le spese di procedimento.

Dilazione del pagamento: si parla di un piano di rateizzazione che potrebbe arrivare fino a 96 rate in otto anni (12 rate all’anno), con soglia minima di circa 50 euro mensili.

Tempistiche di adesione: l’istanza per aderire dovrebbe essere presentata entro il 30 aprile 2026, in base all’articolo 23 della legge di Bilancio.

Condizioni di decadenza e filtro sui “furbetti”: la misura introduce clausole più dure contro chi ha già fruito di sanatorie precedenti o ha comportamenti inadempienti.

Un punto centrale del dibattito riguarda i criteri di ammissione ed esclusione. Vediamo i profili principali.

Ammessi

  • Contribuenti che hanno debiti affidati all’Agente della riscossione nell’arco temporale 1° gennaio 2000 – 31 dicembre 2023.
  • Anche soggetti che avevano aderito a precedenti rottamazioni (anche quelle decadute) e che non hanno concluso il pagamento, salvo le condizioni di decadenza specifiche.
  • Potenziale accesso anche per chi ha in corso rateazioni ordinarie, pur con riserva sulla decadenza se non si rispettano i nuovi termini.

Esclusi

  • Carichi derivanti da debiti non affidati all’Agenzia delle Entrate‑Riscossione, oppure affidati dopo il 31 dicembre 2023
  • Contribuenti che hanno aderito alla Rottamazione Quater e risultano in regola con i versamenti delle rate scadute al 30 settembre 2025 per i debiti in quella sanatoria: in questi casi non è previsto il passaggio alla Quinquies per gli stessi carichi.
  • Debiti di natura speciale: ad esempio somme da restituire per aiuti di Stato dichiarati irregolari, sentenze della Corte dei Conti per danno erariale, multe stradali, tributi locali non affidati al ruolo dell’Agente della riscossione.

Più ampia la fascia temporale, ma con filtri più stretti su chi ha già fruito di precedenti sanatorie e su quali debiti possono essere ammessi.

La ragione di fondo risiede in due esigenze: alleggerire l’ingolfamento dei ruoli affidati e dare una “seconda chance” ai contribuenti in difficoltà, ma nello stesso tempo evitare che la definizione agevolata diventi un meccanismo permanente di “sconto” indiscriminato.

Da un lato, infatti, l’Agente della riscossione è gravato da un enorme magazzino di cartelle “vecchie” e difficili da recuperare. Dare la possibilità di definizione aiuta a liquidare posizioni “arseniche”.

Il legislatore ha imparato dai precedenti cicli che troppe aperture senza selezione creano effetti collaterali: ritardi nei pagamenti, adesioni massicce che non si concludono, costi elevati per lo Stato. Ecco perché la quinquies è disegnata con paletti più rigorosi.

Inoltre, ci sono implicazioni di bilancio: la manovra di Bilancio 2026 deve tenere d’occhio il deficit e la copertura di questa sanatoria incide sul conto pubblico. Di qui la necessità di condizioni meno generose che in passato.

Aspetti tecnici e operativi

Per chi aderisce: l’opportunità di estinguere debiti con modalità agevolate può tradursi in un alleggerimento significativo del carico fiscale, soprattutto per quelle pendenze che altrimenti rischiano di protrarsi senza chiusura.

Per chi è escluso o in dubbio: occorre prestare grande attenzione ai termini, alle condizioni, ai carichi affidati, alle rate in corso, ai criteri di decadenza. Un errore può far perdere la chance e ritrovarsi in una situazione peggiore.

Per le imprese: la riforma interessa anche posizioni aziendali, fornitori, contenziosi fiscali. Le imprese dovranno verificare la congruità delle singole cartelle, l’aderenza alle condizioni e le scadenze per non decadere.

Sarà necessario studiare con calma il modello di domanda, i requisiti di adesione, le modalità di pagamento, le spese ammesse, i limiti di rateizzazione e soprattutto tenere sotto controllo la scadenza del 30 aprile 2026 indicata come termine per la presentazione dell’istanza.

Se molti contribuenti hanno già usufruito delle precedenti sanatorie e poi sono decaduti, il rischio è che la quinquies venga vista come “ultima chance”, ma con vincoli così stretti da scoraggiare l’adesione.

Per il contribuente che non ha aderito alle precedenti pace fiscali: per lui c’è una seconda chance, ma dovrà valutare bene la platea di debiti ammessa, la rateizzazione e le proprie condizioni economiche per non trovarsi in difficoltà.

La Rottamazione quinquies rappresenta un passaggio importante nel panorama fiscale italiano: da una parte un’apertura verso una platea ampia di debiti affidati fino al 2023, dall’altra una selezione rafforzata per evitare derive. Per contribuenti e imprese è un’opportunità significativa, ma non va vista come automatica o scontata: richiede un’attenta valutazione dei carichi, dei requisiti, delle tempistiche e, soprattutto, della capacità di rispettare quanto previsto.

30 Ottobre 2025 ( modificato il 29 Ottobre 2025 | 23:22 )
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