Uragano Melissa: la violenza del mare che investe il Caribe
Un uragano di proporzioni storiche ha colpito il cuore del Mar dei Caraibi, attraversando prima l’Isola di Jamaica, dove ha raggiunto la categoria 5, e nelle ore successive investendo la parte orientale di Cuba con forza devastante. Il sistema tropicale denominato Melissa, dopo una fase di rapido e drammatico rafforzamento, si è trasformato in una vera e propria catastrofe potenziale — ed è già emergenza umanitaria.
L’origine di Melissa risale a una perturbazione tropicale monitorata dal 16 ottobre 2025: un’ondata di caldo umido africana che attraversò l’Atlantico, entrato nel Mar dei Caraibi, si è rafforzato rapidamente in condizioni favorevoli.
Il 28 ottobre mattina l’uragano ha raggiunto l’Isola di Jamaica con venti sostenuti fino a 185 mph (circa 295 km/h), cifra che lo ha reso il più potente mai registrato sull’isola.
Da lì si è diretto verso Cuba, dove ha toccato terra nella provincia di Santiago de Cuba — vicino a Chivirico — con venti attorno ai 120 mph (195 km/h) nel momento del primo impatto.
Le autorità cubane hanno ordinato l’evacuazione di oltre 735.000 persone, in sei province orientali, mentre era in corso la minaccia di onde alte fino a 3,7 metri e piogge torrenziali con frequenti rischi di frane.
In Jamaica, l’uragano ha lasciato una scia di distruzione: intere comunità sommerse, massicci black‑out con oltre mezzo milione di persone senza corrente elettrica, tetti scoperchiati, ospedali danneggiati. Le aree costiere e montuose della parrocchia di St Elizabeth sono state descritte come «sotto acqua».
A Cuba, le autorità hanno lanciato l’allarme: «notte molto difficile», ha detto il presidente, parlando di “danni significativi” attesi. Le condizioni economiche, già fragili, rendono la situazione ancora più critica.
I meteorologi monitorano ora il passaggio successivo di Melissa verso le Bahamas e, potenzialmente, verso le Bermuda, anche se con intensità decrescente. Tuttavia, la velocità del sistema e la grande estensione della convezione lo rendono un pericolo per vaste aree.

Caratteristiche di Melissa
Rapidità di intensificazione: in pochi giorni Melissa è passata da tempesta tropicale a uragano categoria 5. Le condizioni termiche del mare, con temperature superficiali molto elevate e profondità di strati caldi senza forte raffreddamento, hanno favorito questo salto.
Lentezza del moto e tempo di esposizione: la lenta traiettoria significa che aree costiere e montane sono esposte per ore a venti, pioggia e mareggiate, con alto rischio di frane e alluvioni.
Terreno vulnerabile: nella regione orientale di Cuba e in molte zone della Jamaica, infrastrutture fragili, abitazioni in zone a rischio e reti elettriche poco resilienti aumentano la vulnerabilità dell’impatto.
Contesto climatico: Esperti pongono in correlazione queste tempeste di grande intensità con il cambiamento climatico: mari più caldi, condizioni favorevoli all’intensificazione e alla durata dei sistemi tropicali.

Uragani e tempeste tropicali sono da sempre una minaccia per i Caraibi; tuttavia Melissa rappresenta un salto qualitativo: categoria 5 all’impatto, valori record, condizioni meteorologiche estreme. Le esperienze del passato mostrano la difficoltà per i territori insulari nel gestire eventi di tale portata.
Ad esempio l’uragano Dorian del 2019 devastò le Bahamas con categoria 5, venti oltre i 300 km/h e un’enorme distruzione. Ma gli elementi combinati presenti in Melissa — rapidità, intensità, vasta area di influenza — lo rendono una delle peggiori minacce recenti per la regione.
In Cuba, zone orientali come Santiago de Cuba, Guantánamo e Holguín sono state colpite molte volte da uragani negli ultimi decenni; tuttavia ogni volta l’esposizione resta elevata, a causa della conformazione geografica e della fragilità socio‐economica.

L’uragano Melissa ci ricorda che il cambiamento climatico non è più solo una prospettiva futuribile, ma una realtà in atto. Le acque più calde, i modelli meteorologici più estremi e l’esposizione delle comunità vulnerabili hanno generato eventi – come questo – che mettono in crisi la resilienza dei sistemi.
La mobilitazione internazionale, la cooperazione, la prevenzione e la mitigazione diventano elementi imprescindibili: non bastano più i piani emergenziali, serve un impegno strutturale.
L’uragano Melissa è quindi molto più di una notizia meteo: rappresenta un crocevia tra geografia, vulnerabilità sociale, clima e politica. Le immagini che arriveranno dalle zone colpite – tetti portati via, strade sommerse, evacuazioni in massa – parleranno di un mondo che sta cambiando.
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