10:53 pm, 29 Ottobre 25 calendario

Un nuovo capitolo per la sicurezza nel Lazio

Di: Redazione Metrotoday
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La regione Lazio ha deciso di dare un’accelerata alla propria strategia in materia di sicurezza. Con l’approvazione del progetto pilota “Lazio Sentinel 2030” — finanziato con un milione di euro di fondi FESR — la giunta guidata da Francesco Rocca intende rafforzare la videosorveglianza nei capoluoghi di provincia, con l’obiettivo dichiarato di “migliorare la sicurezza dei cittadini e tutelare il territorio”.

L’annuncio è stato fatto dal consigliere regionale Flavio Cera, che ha definito il progetto «un passo avanti per un Lazio più sicuro» e ha sottolineato come la giunta voglia vigilare affinché i fondi vengano “utilizzati in modo efficace ed efficiente”.

Lo sforzo della Regione

Negli ultimi anni la regione ha messo più volte mano al tema della videosorveglianza e del controllo del territorio. Nel 2024, ad esempio, la giunta regionale ha approvato una delibera che stanziava oltre 4 milioni di euro per interventi volti alla sicurezza integrata e al recupero di beni confiscati alla criminalità organizzata.

Allo stesso modo, sempre nel 2024 è stato aperto un bando denominato “Sicurezza in Comune”, per un importo di circa 2 milioni di euro, destinato all’installazione di sistemi di videosorveglianza e al recupero di aree degradate nei comuni del Lazio.

Sono state anche approvate decine di progetti da parte dei comuni (nel 2020, ad esempio, 59 progetti approvati per 1,5 milioni di euro) per sistemi di videosorveglianza e supporto alla legalità urbana.

Tutto ciò segna un cambio di passo reale, come ha sottolineato l’assessore alla sicurezza urbana Luisa Regimenti: «Sul fronte delle politiche per la sicurezza urbana abbiamo impresso una vera e propria svolta». La Regione è tornata a mettersi in campo, affermando che “la sicurezza è una priorità”.

È in questo scenario che si inserisce il progetto Lazio Sentinel 2030: non un’iniziativa isolata, ma parte di un più ampio piano regionale che mira a rafforzare il presidio del territorio, la cooperazione con i comuni e le forze dell’ordine, e l’utilizzo di strumenti di “sicurezza integrata”.

Il progetto Lazio Sentinel 2030

Secondo quanto annunciato, il progetto prevede l’impiego dei fondi europei (FESR) per installazioni di videosorveglianza nei capoluoghi di provincia del Lazio. Una somma — un milione di euro — che, pur non enorme, assume valore simbolico: un progetto pilota che può indicare una direzione.

L’obiettivo dichiarato è duplice:

Prevenzione e contrasto della criminalità: la videosorveglianza viene interpretata come uno strumento essenziale per dissuadere e intercettare comportamenti illeciti, in un’ottica di “maggior tranquillità” per cittadini e territori.

Tutela del territorio: con la valorizzazione delle aree urbane, il recupero delle zone degradate e il rafforzamento dei meccanismi di controllo si punta anche ad aumentare la coesione sociale e la vivibilità.

Il consigliere Flavio Cera ha dichiarato che la Giunta Rocca “ha dimostrato di tenere a cuore la salvaguardia e l’incolumità dei cittadini”. In questo senso, l’intervento viene presentato come segno tangibile dell’impegno del gruppo politico (di riferimento: Fratelli d’Italia) per la sicurezza.

Va rilevato però che, nei documenti ufficiali regionali, la descrizione del “Lazio Sentinel 2030” appare più circoscritta rispetto ad altri bandi: nelle comunicazioni pubbliche la terminologia prevalente è “installazione di sistemi di videosorveglianza e recupero aree degradate”. Non tutti i dettagli (ad esempio quanti impianti, in quali comuni, tempistiche esatte) sono ancora diffusamente pubblici.

Nella provincia di Latina diversi comuni hanno beneficiato di stanziamenti regionali: ad esempio, il Comune di Cisterna ha ottenuto 30 mila euro per l’implementazione della videosorveglianza in punti critici (quartiere San Valentino, Cisterna Vecchia).

In un caso più eclatante, a Latina città il presidente Rocca ha annunciato l’installazione di 300 nuove telecamere dopo una serie di ordigni esplosivi in meno di due settimane.

Una parte importante dell’intervento della Regione è rivolta ai comuni meno grandi e alle aree interne. Nel bando “Sicurezza in Comune”, ad esempio, in 89 comuni del Lazio sono stati stanziati 2 milioni di euro per videocamere e riqualificazione aree degradate.

L’espansione della videosorveglianza incontra sempre questioni delicate legate alla privacy, al trattamento dei dati personali, alla conservazione delle immagini e all’uso degli strumenti di sorveglianza in un contesto democratico. È importante che siano adottate misure di tutela adeguate, che siano chiare le finalità e che vi sia controllo pubblico.

La videosorveglianza è uno strumento utile, ma da sola non risolve il problema della criminalità o del degrado urbano. Deve essere parte di una strategia complessiva che includa polizia locale, forze dell’ordine, interventi di riqualificazione urbana, politiche sociali e presidio territoriale. In assenza di questo, il rischio è che diventi solo “telecamere sparse” senza reale impatto.

Molti sistemi di videosorveglianza restano efficienti solo se correttamente mantenuti, collegati a centrali operative, integrati con altri strumenti (lettura targhe, analisi video, integrazione dati). La Regione e gli enti locali dovranno prevedere anche la sostenibilità nel tempo, non solo l’installazione iniziale.

Se “Lazio Sentinel 2030” è pilota, in un prossimo step il modello potrebbe estendersi a tutti i comuni del Lazio, con sistemi interoperabili e co-gestiti.

La videosorveglianza non avrà successo se resta scollegata dal contesto: è fondamentale che ci siano protocolli operativi chiari, tempi di risposta definiti, collaborazione sindacale e formazione adeguata per gli operatori. Anche il coinvolgimento della comunità e delle amministrazioni locali è fondamentale affinché la sorveglianza non generi distanza ma integrazione.

Un buon progetto dovrà prevedere indicatori di risultato: quanti impianti installati, quale riduzione (o cambiamento) dei fenomeni di criminalità urbana, quale incremento della percezione di sicurezza nei cittadini, qual è il costo di gestione e manutenzione nel tempo.

Il cammino che la Regione Lazio intraprende con “Lazio Sentinel 2030” è sicuramente ambizioso — e lo è in un contesto dove la domanda di sicurezza, legalità urbana, decoro e controllo del territorio è forte.

29 Ottobre 2025 ( modificato il 30 Ottobre 2025 | 23:05 )
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