Nulla è cambiato… ma tutto è diverso: la nuova strategia ambientale del Lazio evita il blocco per gli Euro 4 e 5
 
            Con una mossa che rompe con la tradizione dei divieti imposti per smog e traffico urbano, la Regione Lazio ha deciso di evitare il blocco della circolazione per i veicoli diesel Euro 4 ed Euro 5 all’interno della capitale, e più in generale nell’area metropolitana di Roma Capitale. La delibera approvata dalla Giunta regionale – su proposta dell’assessore all’Ambiente Elena Palazzo – entra in vigore con decorrenza dal 1° novembre 2025 e ridisegna il quadro delle politiche antismog in modo sostanziale.
Una svolta rispetto ai piani originari
Fino a poche settimane fa, il piano regionale per la qualità dell’aria prevedeva un rafforzamento delle misure restrittive che avrebbe imposto il blocco della circolazione ai veicoli diesel fino a Euro 5 e alle auto a benzina fino a Euro 2 o Euro 3, in vari orari della giornata e nei mesi invernali.
Tuttavia, con la delibera del 28–29 ottobre la Regione cambia passo: non solo non si blocca più la circolazione dei mezzi Euro 4 e 5, ma si apre la porta a “misure alternative”, purché abbiano efficacia equivalente nella riduzione dell’inquinamento.
Il presidente della Regione, Francesco Rocca, l’ha definita una “scelta di realismo e responsabilità”.
I principali punti della delibera:
La proroga dell’accesso alla ZTL «Fascia Verde», mantenendo la soglia dei divieti già esistenti fino a benzina Euro 2 e diesel Euro 3, senza includere i diesel Euro 4 ed Euro 5.
L’introduzione della possibilità, per i Comuni e per Roma Capitale in particolare, di optare per misure alternative al blocco totale, a condizione che abbiano “pari efficacia ambientale, comprovata da evidenze tecniche e scientifiche”.
L’esclusione di alcuni strumenti proposti come “misure compensative”: in particolare il sistema degli accessi in deroga e il modello “Move-In” (o analoghi) non vengono considerati idonei dalla Regione.
Il taglio degli orari di accensione degli impianti di riscaldamento e incentivi sulla mobilità sostenibile: ad esempio, fondi stanziati per sostituzione di veicoli commerciali, infrastrutture ciclo-pedonali, efficientamento energetico delle caldaie.
Un potenziale investimento di 25 milioni di euro da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) alla Regione Lazio per interventi ambientali mirati.

Applausi, cautela, richieste di chiarimenti
Il provvedimento ha suscitato reazioni in diversi settori. Da un lato, le associazioni degli automobilisti e gli utenti quotidiani hanno accolto con sollievo il fatto che non scatterà il divieto atteso per i veicoli Euro 4-5. Molti esprimono soddisfazione per una scelta che evita “penalizzazioni” per chi si sposta ogni giorno per lavoro, studio o necessità.
D’altro canto, gli ambientalisti e i tecnici del settore sottolineano che la deroga ai divieti comporta una responsabilità elevata: le misure alternative dovranno davvero dimostrare di avere “pari efficacia” e non trasformarsi in una semplice proroga delle rigidità. Come precisato dalla delibera stessa, non è sufficiente indicare che “qualcosa sarà fatto”: è necessario che ci siano evidenze, monitoraggio e risultati.
Anche il Comune di Roma, attraverso l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, ha accolto in parte la decisione, evidenziando che la nuova impostazione consente di “non inasprire i divieti” e al tempo stesso evitare un peggioramento della qualità dell’aria.
Le misure alternative richieste potrebbero comportare cambiamenti indiretti: per esempio, orari diversi per l’accensione del riscaldamento, incentivi per veicoli più puliti, infrastrutture dedicate alla mobilità dolce.

Gli automobilisti devono però tenere d’occhio eventuali strumenti di controllo: la delibera esclude accessi in deroga o sistemi tipo Move-In come facilmente accettabili come misura compensativa; quindi, eventuali nuovi divieti o restrizioni potrebbero essere attivati se le misure alternative non risultassero efficaci.
Per chi possiede un veicolo Euro 4 o Euro 5, la decisione rappresenta una boccata d’ossigeno ma non elimina la responsabilità: se l’inquinamento non scende, le armi normative della Regione e del Comune restano potenzialmente attivabili.
La delibera della Regione Lazio segna un punto di rottura rispetto ai blocchi automatici e generalizzati: privilegia la strada della scelta mirata, dell’incentivo, della tecnologia e dell’evidenza scientifica. In questo senso, è un messaggio forte: non diamo per scontato che vietare sia l’unica via, ma vogliamo dimostrare che si può farlo diversamente.
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