8:30 am, 28 Ottobre 25 calendario

Le indicazioni del 27 ottobre: FdI al 31,2%, campo largo in affanno

Di: Redazione Metrotoday
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Il quadro delle intenzioni di voto in Italia conferma la tendenza che sta contraddistinguendo l’autunno politico: Fratelli d’Italia resta saldamente il primo partito e mantiene uno scarto significativo sulle principali forze di opposizione, mentre il Movimento 5 Stelle segna una flessione che alimenta dibattito e tensioni interne. Il sondaggio SWG rilevato per il Tg La7 il 27 ottobre 2025 fotografa una situazione di consolidamento della leadership del centrodestra, ma anche di crescenti interrogativi strategici per il centrosinistra.

Nel dettaglio, Fratelli d’Italia si attesta al 31,2%, un lieve incremento rispetto alla settimana precedente che alimenta il discorso sulla capacità attrattiva del partito di maggioranza. Il Partito Democratico rimane la principale formazione dell’area opposta con 22,0%, mentre il Movimento 5 Stelle scende al 12,8%, registrando la flessione più marcata tra i grandi partiti. Tra le formazioni minori si segnalano Lega 8,2%, Forza Italia 8,1% e Alleanza Verdi e Sinistra 6,8%.

Il dato di Fratelli d’Italia, oltre a rappresentare la punta di diamante del centrodestra, ha una valenza politica immediata: mantiene una base elettorale ampia sufficiente a condizionare sia le dinamiche interne alla maggioranza sia le mosse dell’opposizione. L’aggregato di centrodestra (somma dei principali partiti della coalizione — FdI, Lega, Forza Italia) raggiunge una quota che, nelle simulazioni più immediate, supera abbondantemente il 45% dei voti espressi; una soglia che amplifica la capacità di agenda setting del governo.

Dal lato opposto, il centrosinistra resta concentrato sul doppio obiettivo di tenere coeso l’elettorato del campo largo e di intercettare i voti del centro moderato. Il PD al 22% conserva una base rilevante, ma la somma delle forze che solitamente compongono l’area di centrosinistra (PD, Verdi e Sinistra, +Europa, Azione, Italia Viva nelle varie aggregazioni possibili) non basta, allo stato attuale, a ridurre il gap strutturale con il centrodestra: è un problema non solo numerico ma politico e narrativo, che investe leadership, piattaforme programmatiche e strategie di comunicazione.

Il Movimento 5 Stelle in crisi di identità elettorale

Il calo del M5S al 12,8% è il segnale più netto emerso dall’indagine: dopo aver rappresentato per anni un fattore dirompente nel sistema politico italiano, il Movimento fatica a ritrovare una chiara traiettoria di crescita. La perdita settimanale — segnalata dalla rilevazione — indica un elettorato più volatile e una competizione per i voti scomposta che premia, in questa fase, l’area sovranista e conservatrice. Per i 5 Stelle l’urgenza è doppia: definire un’identità netta e recuperare fiducia su temi concreti (occupazione, costi energetici, servizi locali).

Come si muovono gli “altri” — centro e liste minori

Nel centro, forze come Azione (3,1%) e Italia Viva (2,5%) mostrano piccoli movimenti verso l’alto, mentre +Europa arretra all’1,6%. Alleanza Verdi e Sinistra segna un buon 6,8%, diventando una delle opzioni più rilevanti per chi cerca alternative progressiste al PD. Le forze non maggiori e gli indecisi restano però un serbatoio importante: la quota di non espressione (indecisi/astensionisti potenziali) resta significativa e varia nelle stime settimanali, rendendo fluidi i possibili scenari in caso di voto.

La risonanza mediatica del sondaggio è stata immediata: agenzie e testate hanno sottolineato il balzo di Fratelli d’Italia e la difficoltà di M5S e campo largo nel convertire tema politico in consenso stabile. Commentatori e analisti propongono letture diverse — per alcuni è la prova di efficacia del governo nel mantenere un’unità narrativa, per altri il segnale di una destra che capitalizza la frattura dell’opposizione.

Se i trend rilevati si confermassero nelle prossime settimane, il centrodestra potrebbe consolidare un vantaggio strutturale che si riverbera non soltanto in termini di percentuali, ma anche in dinamiche di coalizione, distribuzione dei collegi e negoziazione politica sui dossier chiave. Per contro, il centrosinistra e i 5 Stelle devono trovare soluzioni rapide per fermare l’erosione e riaprire spazi di competizione.

28 Ottobre 2025 ( modificato il 29 Ottobre 2025 | 10:35 )
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