Calcata, ecco il Borgo delle Streghe
Una vigilia di Ognissanti da brivido tra arte, leggende e natura
A poco più di 40 chilometri da Roma, arroccato su una rupe tufacea nella provincia di Viterbo, sorge Calcata: un borgo che incanta per il suo silenzio, i vicoli stretti, il salto netto tra la roccia e il cielo. Ma Calcata non è soltanto dal punto di vista paesaggistico un piccolo scrigno: è anche nota come “borgo delle streghe”, un appellativo che richiama antichi miti, energie sotterranee e un’atmosfera sospesa fra arte, natura e mistero. Nella vigilia di Ognissanti – la notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre – il borgo viene suggerito come meta ideale per chi vuole vivere un Halloween diverso: non solo festa o costume, ma un’esplorazione della più autentica dimensione del tempo, del luogo e della leggenda.
Perché Calcata è il “borgo delle streghe”
Le ragioni sono molteplici e si sovrappongono in un mix fra geologia, storia, tradizione e immaginario. Innanzitutto, la rupe su cui sorge Calcata era ritenuta in epoca pre-romana un centro energetico: tracce di riti propiziatori e grotte naturali confermano che antichi abitanti utilizzavano queste cavità per invocazioni, meditazioni, rituali legati al mondo sotterraneo. In questo senso, la definizione di borgo sopra “energie primitive” non è solo un vezzo romantico ma richiama una percezione locale consolidata.
In secondo luogo, gli abitanti del luogo raccontano che con il calare della sera, il borgo muta d’identità: il vento che scende dalla rupe produce suoni particolari, le ombre si dilatano e il silenzio acquista peso. Tutto questo ha alimentato la narrazione popolare secondo cui Calcata sarebbe teatro di presenze “altre”, figure che si aggirano nei vicoli, come se fossero figure della memoria o della magia.
Infine, dalla metà del XX secolo il borgo ha conosciuto una rinascita: artisti e artigiani – hippy e creativi – lo scelsero come rifugio. Botteghe artigiane, studi d’artista, gallerie, laboratori nelle grotte: tutto questo ha conferito a Calcata il soprannome anche di “Borgo degli Artisti”. Ma l’arte qui scorre anche nei dettagli: nelle porte di legno antiche, nei muretti di tufo, nelle botteghe ricavate da antiche cantine. E così, la magia e l’estetica si fondono.

La vigilia di Ognissanti: cosa aspettarsi
L’evento parla di un’esperienza “davvero unica ed elettrizzante”: trascorrere la notte fra il 31 ottobre e l’1 novembre in un luogo dove il confine fra visibile e invisibile si assottiglia.
Il Borgo accoglie con un percorso che attraversa la porta fortificata, segue vicoli lastricati che si diramano fra case di tufo, fino a una piazzetta centrale con “troni di tufo” che dominano la vegetazione circostante. In questi spazi spesso si svolgono piccole installazioni luminose o performance create ad hoc per la notte.
Le botteghe artigiane e gli studi d’artista restano aperti fino a tardi e sono spesso arricchiti da performance live: musica dal vivo, letture, un “ballo delle streghe” che in passato ha animato la notte quando l’atmosfera si fa più cupa.
La scenografia è pensata: luci discrete, lanterne, nebbia leggera, l’illuminazione morbida che amplifica l’effetto “altro mondo”. I vicoli ed i muri evocano un senso di tempo sospeso.
Per chi lo desidera, ci sono percorsi narrati: guide locali che raccontano le leggende del borgo, dei riti antichi, dell’energia della rupe, racconti che evocano figure femminili misteriose e “presenze” che un tempo venivano associate al soprannaturale.
Il momento clou della serata è prima del tramonto: con la discesa del buio e il ravvivarsi delle luci, prende corpo la “notte delle streghe”: un fluire di suggestioni, suoni, visioni, come se il borgo stesso diventasse teatro vivo.

Calcata si inserisce in una più ampia rete di borghi italiani che hanno scelto la notte di Ognissanti o la vigilia di Halloween come momento strategico per richiamare turismo, raccontare cultura locale e valorizzare la memoria. Basti pensare a Triora (Imperia), nota come “paese delle streghe”, dove tra il 1587 e il 1589 si svolsero processi a donne accusate di stregoneria: oggi le sue vie, gli allestimenti, le animazioni collegano passato e presente. O a Corinaldo (Ancona) con la sua «Festa delle Streghe», evento consolidato che richiama migliaia di persone.
In questo panorama, Calcata emerge per la combinazione “arte + leggende + natura selvaggia”. Le grotte, la rupe, la nebbia serale, gli artisti hanno contribuito a dare un’identità molto forte. Il trend è chiaro: il borgo che abbraccia l’elemento mistero e lo “vende” come parte dell’esperienza turistica ottiene un doppio effetto: valorizzazione del territorio e offerta di un turismo esperienziale.
Suggerimenti per i visitatori
Arrivare prima del tramonto: il borgo assume un aspetto affascinante anche alla luce del giorno, ma è al crepuscolo e di notte che l’effetto si fa potente.
Abbigliamento adeguato: le temperature possono scendere, la rupe e le grotte generano uno sbalzo termico; scarpe comode per i vicoli, magari una giacca impermeabile se il vento è forte.
Partecipare alle attività guidate: se presenti, i percorsi racconto aiutano a comprendere le leggende e amplificano l’esperienza.
Esplorare con calma, senza fretta: idealmente evitare la “visita affrettata” per Instagram, ma concedersi qualche ora per percepire l’atmosfera.
Prenotare in anticipo: la notte del 31 ottobre è molto richiesta da chi desidera esperienze alternative. B&B locali, ristoranti a tema e partecipazioni guidate potrebbero richiedere prenotazioni.
Rispetto del luogo: Calcata non è solo set di una “notte horror”, ma comunità vivente, ambiente fragile. Rispettare i vicoli, evitare schiamazzi eccessivi, contribuire alla manutenzione del borgo.

Naturalmente, ci sono alcuni elementi da considerare: l’afflusso turistico può diventare un’arma a doppio taglio: se da una parte ricade positivamente sull’economia locale, dall’altra rischia di alterare l’atmosfera autentica del Borgo. L’equilibrio fra evento e quotidiano è delicato.
Inoltre, l’idea di “borgo delle streghe” può essere utilissima in chiave comunicazione, ma se banalizzata rischia di trasformarsi in mera scenografia senza sostanza. La forza di Calcata sta nella sua storia, nei silenzi, negli spazi; un programma troppo commerciale potrebbe snaturare l’identità.
Scegliere Calcata per la vigilia di Ognissanti significa optare per un’esperienza che unisce la magia dell’autunno, il fascino antico del borgo su rupe, l’energia delle leggende e la creatività degli artisti. Non è solo Halloween: è una passeggiata fra silenzi e voci, fra pietra e mistero, fra presenze reali e immaginarie.
Che siate appassionati di mistero, fotografi in cerca di atmosfere rare, famiglie che desiderano un Halloween differente o semplici viaggiatori attenti all’unicità, Calcata offre una proposta che va oltre il costume e la festa: un invito a immergersi nel tempo, fra arte, natura e soprannaturale.
La notte della vigilia sarà illuminata da lanterne, voci, passi e forse… qualcosina di più. E quando il vento attraverserà i vicoli di tufo, e il silenzio scenderà come un velo, potreste percepire che i confini fra ciò che è e ciò che era si assottigliano.
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