9:29 am, 27 Ottobre 25 calendario

Groenlandia: un’isola in movimento

Di: Redazione Metrotoday
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L’immagine è quasi surreale: non soltanto il ghiaccio della Groenlandia si sta sciogliendo, ma l’isola stessa si sta muovendo. Negli ultimi vent’anni, la Groenlandia ha compensato il peso perso del ghiaccio sollevandosi e, sorprendentemente, spostandosi verso nord-ovest a una velocità di circa 2 centimetri all’anno. Nei fatti, l’isola più grande del pianeta non è più «ferma». Le ragioni sono molteplici, intrecciando processi antichi, come la risposta della crosta terrestre alla fine dell’ultima era glaciale, e fenomeni moderni, come la rapida perdita di ghiaccio dovuta al riscaldamento globale.

Cosa mostrano gli studi

Recenti ricerche condotte da un gruppo di geofisici coordinati presso DTU Space (Danimarca) e pubblicate su riviste specializzate documentano il movimento orizzontale e verticale della crosta della Groenlandia. La crosta, alleggerita dalla perdita di grandi masse glaciali, reagisce sollevandosi (fenomeno noto come aggiustamento isostatico glaciale) e contemporaneamente si deforma lateralmente. In pratica: la Groenlandia si sta sollevando e scivolando verso nord-ovest.

Questo spostamento non è solo un curioso dettaglio geologico: anche la superficie dell’isola appare oggi lievemente più “piccola” rispetto al passato, poiché alcune parti si stanno comprimendo e contraggono la loro area, nonostante altre zone si stiano allargando.

L’eredità dell’ultima era glaciale

Circa 20.000 anni fa, durante il massimo dell’ultima era glaciale, buona parte della Groenlandia era coperta da immense calotte di ghiaccio che esercitavano una forte pressione sulla crosta terrestre. Con il loro scioglimento, la crosta ha iniziato a risalire — un processo lento, ancora in corso oggi, noto come “glacial isostatic adjustment”.

Questa spinta verso l’alto provoca anche una deformazione laterale: il suolo reagisce come una tavola elastica che, privata del carico, si solleva e si adatta.

Il contributo attuale del riscaldamento globale

A sovrapporsi a questi processi lenti vi sono dinamiche recenti e rapide: lo scioglimento accelerato della calotta glaciale e dei ghiacciai costieri. La perdita di massa ghiacciata riduce ulteriormente il carico sulla crosta e altera il bilanciamento delle forze che tengono salda la crosta. In questo modo la terra si deforma, sollevandosi e scivolando.

Gli studi mostrano che la Groenlandia perde massa a ritmi tali da alterare non solo il livello globale dei mari, ma anche la propria struttura geologica.

Secondo i dati disponibili, l’orizzonte orizzontale della crosta si è modificato di circa 2 cm all’anno verso nord-ovest negli ultimi vent’anni.

In parallelo, la superficie della Groenlandia appare leggermente ridotta: mentre alcune aree si sono allargate per sollevamento e rilassamento, altre si stanno contraendo per effetto della deformazione orizzontale.

I cambiamenti sul ghiaccio sono enormi: la perdita di massa del ghiaccio della Groenlandia ha contribuito sensibilmente all’innalzamento del livello dei mari e al cambiamento dei sistemi climatici a scala globale.

Più di un fenomeno geologico

Il «rimpicciolimento» della Groenlandia

Mentre una parte della comunità scientifica rimane concentrata sulla calotta glaciale e sull’innalzamento dei mari, questa nuova ricerca mette in risalto un fenomeno meno visibile: la dimensione fisica dell’isola. Il termine «rimpicciolimento» non è drammatico come potrebbe sembrare, ma indica che l’area (la proiezione orizzontale) di alcune parti della Groenlandia sta diminuendo, a fronte di zone che si stanno espandendo. È un riequilibrio in atto tra forze antiche (dell’ultima glaciazione) e forze moderne (lo scioglimento accelerato).

In passato, studi glaciologici avevano già documentato come la calotta glaciale sia instabile e come gli sciami di scioglimento possano provocare accelerate velocità di scorrimento ice-stream, ma raramente erano state misurate deformazioni orizzontali della crosta così nette.

Dallo scioglimento alla trasformazione del paesaggio

Negli ultimi anni la Groenlandia ha visto fenomeni che illustrano come, insieme al movimento della crosta, la superficie stessa stia cambiando: le immagini satellitari mostrano margini dei ghiacciai costieri che si ritirano costantemente, il suolo che si solleva e nuove zone — una volta occupate dal ghiaccio — che emergono o diventano soggette a colonizzazione vegetale. Il fenomeno della “verdeggiamento” dell’Artico è stato collegato allo scioglimento e al sollevamento del suolo: le porzioni di roccia e suolo esposte al sole assorbono più calore, accelerando lo scioglimento intorno a esse. Inoltre, il suolo che cambia inclinazione o altezza può modificare il deflusso delle acque superficiali e sotterranee, con effetti a catena su ghiacciai, calotte e coste.

Se il tasso di scioglimento continua a crescere, la deformazione della crosta potrebbe aumentare, portando a movimenti più rapidi e a modifiche maggiori.

La riduzione dell’area dell’isola potrebbe continuare, ma allo stesso tempo alcune zone potrebbero espandersi: la “dimensione” della Groenlandia non è un numero fisso, ma un equilibrio tra forze.

Le implicazioni sulle infrastrutture — nelle poche zone abitate della Groenlandia — potrebbero diventare significative: quando il suolo si muove, anche pavimentazioni, edifici e riferimenti geografici risentono della deformazione.

A livello globale, capire come risponde la crosta della Groenlandia alla perdita di massa ghiacciata può aiutare a migliorare i modelli climatici e di innalzamento dei mari, perché la componente geologica (cioè la crosta terrestre) è spesso meno considerata rispetto al ghiaccio e all’acqua.

È facile pensare alla Groenlandia come a un gigantesco blocco di ghiaccio immobile, sospeso tra oceano e cielo. Invece, la realtà che emerge è un po’ più complessa e poetica insieme: la terra sta reagendo, sta liberandosi dal peso, sta cambiando forma. Un’isola che si solleva, si piega, si muove — come se fosse una creatura viva che risponde a ciò che le accade sopra e sotto.

In questo senso, la Groenlandia diviene simbolo di un’interazione profonda tra ghiaccio, suolo, tempo e clima: un laboratorio vivente in prima linea rispetto alle trasformazioni del pianeta. E sebbene il movimento di 2 cm all’anno possa sembrare minimo, su scala geologica e sulle generazioni umane ha un valore di segnale: sei all’ascolto della terra che cambia.

Certamente la Groenlandia non sta per “sparire”; ma il messaggio che porta è che anche l’apparente stabilità della crosta terrestre non è immutabile. E nell’era dei cambiamenti climatici globali, nulla può essere dato per scontato.

27 Ottobre 2025 ( modificato il 26 Ottobre 2025 | 16:41 )
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