10:49 am, 25 Ottobre 25 calendario

Il rito che rallegra la tavola: la Giornata Mondiale della Pasta

Di: Redazione Metrotoday
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Oggi nel calendario mondiale del buon ­cibo si celebra il World Pasta Day, una giornata dedicata a uno dei pilastri della cucina italiana

Ecco un dato che parla chiaro: in Italia circa un cittadino su tre la consuma ogni giorno. Non è quindi solo un piatto “tradizionale” ma un compagno di tavola, di famiglia, di socialità.

Ma dietro quel piatto fumante di spaghetti o penne alla salsa c’è molto più del gusto. Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha cominciato a svelare che la pasta – se consumata con equilibrio – può contribuire non solo all’energia e alla nutrienti, ma anche all’umore, al benessere sociale e perfino al buon sonno. In occasione della giornata mondiale, esploriamo i motivi per cui la pasta “fa bene” — e lo facciamo registrando evoluzioni, studi recenti e contesti che meritano attenzione.

Energia e carboidrati complessi

La pasta è principalmente carboidrato: un alimento che fornisce al corpo e al cervello energia. È particolarmente importante in una dieta equilibrata. Secondo fonti dedicate, la pasta al-dente ha un indice glicemico (IG) più basso rispetto ad altri alimenti ricchi di amido e zuccheri semplici, il che significa che l’assorbimento dell’energia è più graduale e stabile.

Questo significa che, se inserita in un pasto ben bilanciato con verdure, proteine magre e grassi sani, la pasta può aiutare a evitare picchi glicemici troppo rapidi e il conseguente “crollo” energetico.

Buona qualità della dieta

Contrariamente a un luogo comune che la vede come “colpa” della dieta, diversi studi e osservazioni mostrano che il consumo regolare di pasta è associato a una migliore qualità della dieta. Bambini e adulti che mangiano pasta tendono ad assumere più fibre e nutrienti essenziali rispetto a chi non la consuma.

Si tratta di pasta consumata come parte di un modello alimentare sano (per esempio lo stile mediterraneo), non di eccessi o condimenti ipercalorici.

Basso o moderato impatto sul peso

Una delle paure più diffuse è che la pasta ingrassi. In realtà, le evidenze indicano che la pasta, se consumata con moderazione e all’interno di una dieta globale equilibrata, non è associata in modo diretto all’aumento del peso corporeo e, in alcuni casi, a una riduzione del BMI (indice di massa corporea).

Questo effetto è probabilmente legato al fatto che la pasta ben cotta “al dente” e con condimenti leggeri può dare un buon senso di sazietà senza alzare troppo l’apporto calorico.

Conforto e felicità

Ecco un capitolo affascinante: L’ alimento-piatto che diventa veicolo di emozioni. Una recente ricerca condotta in Italia ha rilevato che il consumo della pasta è significativamente associato a emozioni positive — felicità, serenità, convivialità — soprattutto se consumata in compagnia.

Per dirlo con parole più semplici: sedersi a tavola con una pasta, amici o famiglia, può dare lo stesso piacere-emozione che si prova con una buona musica o una serata spensierata. E questo tipo di benessere è stato quantificato.

Socialità, condivisione, tavola

La pasta non è solo alimento: è un rituale, è tavola imbandita, è attesa e scambio. Uno studio della International Pasta Organization (IPO) ha rilevato che mangiare pasta in compagnia produce un impatto emotivo-relazionale più forte che guardare un film o giocare insieme.

La pasta favorisce la socialità, mette “insieme” le persone — e questo contesto positivo amplifica i benefici che altrimenti l’alimento avrebbe in isolamento.

Supporto al buon sonno

Sorprendente ma vero: uno studio di protocollo, in corso, si propone di valutare come il momento del consumo della pasta influenzi la qualità del sonno, i ritmi circadiani e la composizione della flora intestinale.

Mentre non ci sono ancora dati definitivi, le basi fisiologiche (carboidrati che favoriscono il rilascio di seratonina/precursori) suggeriscono che un pasto di carboidrati di qualità, consumato con moderazione e non troppo tardi, può favorire il rilassamento e il sonno.

Micronutrienti sotto-esplorati

La pasta — specialmente se integrale, o arricchita — contiene fibre, selenio, manganese, rame, fosforo e altre sostanze di cui occasionalmente la dieta può essere carente.

La pasta integrale ha più fibra e micronutrienti rispetto a quella raffinata. E una buona quantità di fibra aiuta la digestione, il senso di sazietà e la salute intestinale.

Indice glicemico favorevole

Gli studi indicano che la pasta ha un indice glicemico inferiore rispetto ad altri carboidrati comuni (riso, patate) se cotta in modo corretto (“al dente”).

Questa caratteristica aiuta a stabilizzare il livello di zucchero nel sangue e ad evitare le fluttuazioni che possono farci sentire stanchi, irritabili o con voglie improvvise.

Versatilità e accessibilità

La pasta è economica, facilmente reperibile, semplice da preparare e si presta a infinite varianti: integrale, di legumi, con verdure, con salse leggere. Questo la rende un alimento pratico per molte persone — dalle famiglie ai single — e si integra bene in una alimentazione quotidiana bilanciata.

Contrasto ai miti negativi

La pasta è stata per anni demonizzata (dieta low-carb, colesterolo, aumento di peso). Ma molti studi oggi la rimettono in gioco, mostrando che quando inserita in un modello di dieta sana (come lo stile mediterraneo) non è “colpevole” e può essere complice del benessere.

Sostegno alla memoria affettiva e al comfort

Dal punto di vista psicologico e socioculturale, la pasta evoca memorie d’infanzia, convivialità, appartenenza: tutti fattori che contribuiscono al senso di benessere. Una recensione recente descrive la pasta come “rituale di felicità edibile”.

Miglior assortimento di fibre

Quando si opta per pasta integrale o arricchita con legumi/verdure, si può aumentare l’apporto di fibra e aiutare la salute digestiva, la flora intestinale e la sazietà.

Favorisce il senso di sazietà

Alcune evidenze suggeriscono che dopo un pasto a base di pasta la sensazione di fame appare più tardi rispetto a un pasto equivalente in carboidrati meno “strutturati”. Questo può rendere più semplice controllare gli spuntini tra i pasti.

Riduzione dello stress

La ricerca suggerisce che il consumo di pasta, specialmente in contesti sociali, possa essere legato a un minor livello di stress e una maggiore mindfulness alimentare.

Non è solo cosa mangi, ma come e con chi lo fai che conta.

Nonostante tutti i vantaggi, occorre ricordare che la pasta non è “illimitata”. Le quantità, la scelta del condimento, l’equilibrio del pasto sono determinanti. Per esempio, salse troppo ricche di panna/grassi o porzioni smisurate possono rovinare il quadro di benessere. Il segreto sta nell’integrazione intelligente.

In Italia e nei Paesi del Mediterraneo la pasta è parte integrante della cultura alimentare: un pasto condiviso, lento, in cui la tavola diventa occasione di incontro e non solo di consumo. Questo contesto amplifica i benefici. La ricerca lo conferma: la socialità fa la differenza.

Timing e scelta dei condimenti

Per massimizzare i benefici, è utile scegliere la pasta “al dente”, con condimenti semplici (olio extra vergine, pomodoro, verdura, legumi) e consumarla in orari ragionevoli. Così si favorisce digestione, benessere metabolico e sonno.

Alternativa per diete sane

Per chi segue un regime alimentare attento — sportivi, persone con impegno nutrizionale — la pasta rimane una valida opzione: carboidrati complessi, energia, facile da combinare con proteine e fibre. Alcuni blog sportivi e nutrizionisti la indicano come “carburante” utile.

Molti studi sono ancora in corso e bisogna sempre considerare il singolo, le condizioni di salute, la combinazione alimentare. Ma la direzione è interessante: la pasta non solo “non è nemica”, ma può essere alleata del benessere.

Un piatto da gustare con consapevolezza

In questa Giornata Mondiale della Pasta, è utile ricordare che:

Non basta “mangiare pasta” per stare bene, ma come, quanto, quando e con chi la si consuma fa la differenza.

La scelta tra pasta raffinata e integrale, condimenti leggeri rispetto a quelli pesanti, dimensioni della porzione devono essere parte della riflessione.

La convivialità – amici, famiglia, tavola –, la lentezza del pasto, il piacere devono essere parte integrante dell’esperienza. Mangiare bene è anche stare bene con gli altri.

La cultura del pasto, del condividere, del piacere del piatto fumante ha un valore che va oltre la mera nutrizione. E la pasta è uno dei simboli più forti di questo.

Ecco allora che questa giornata non è solo una celebrazione del formato “penne, spaghetti, fusilli”, ma

un richiamo al buon mangiare, al condividere, al prendersi cura di sé e degli altri.

25 Ottobre 2025
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