2:08 pm, 12 Ottobre 25 calendario

“Fuori Sala”: Alice nella Città porta il cinema nelle vie di Roma

Di: Redazione Metrotoday
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Un format che espande il festival: incontri, letture, premi e dibattiti per tenere viva la conversazione cinematografica oltre le sale

Quando il cinema esce dalla sala e prende possesso della città, cambiano le regole del gioco: il pubblico non è più solo spettatore passivo, ma si trova dentro un’agenda che miscela proiezioni con incontri pubblici, letture, passeggiate culturali e appuntamenti pensati per diventare conversazione diffusa. È questo l’obiettivo dichiarato di Fuori Sala, il nuovo format curato da Alice nella Città che — a partire dall’autunno 2025 — trasforma vie e piazze romane in luoghi di cinema e dialogo.

Nato come naturale estensione della sezione autonoma Alice nella città, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, Fuori Sala non è una semplice vetrina: è un esperimento di prossimità culturale che punta a incontrare le comunità urbane nei loro luoghi quotidiani, favorendo lo scambio tra autori, interpreti e cittadinanza. Via Condotti, piazza di Spagna, via del Babuino, via Margutta, piazza del Popolo e — poi, ancora — via Veneto e piazza Barberini diventano palcoscenico e sala insieme, con eventi che vanno dalle presentazioni letterarie ai dibattiti sull’empowerment femminile, passando per sessioni di lettura ad alta voce e incontri con registi. L’effetto voluto è duplice: da un lato democratizzare l’accesso alla cultura cinematografica, dall’altro ricucire un legame tra l’industria audiovisiva e la città reale.

Un palinsesto pensato per abitare la città

Fuori Sala è costruito come una costellazione di appuntamenti. Non si tratta di “proiezioni on the road”, ma di azioni culturali fluide: panel con protagonisti del cinema, presentazioni di libri che dialogano con schermi e temi cinematografici, progetti dedicati alle scuole e sessioni aperte su tematiche urgenti come migrazione, diritti e rappresentazione. L’attenzione alle donne e ai linguaggi femminili è una costante del primo programma: nell’ambito delle iniziative, trovano spazio momenti riconducibili a Womenlands, con incontri sull’empowerment femminile e sulla rappresentazione della donna nell’audiovisivo contemporaneo.

Tra gli appuntamenti segnalati per questa prima edizione urbana spiccano talk aperti al pubblico, premiazioni e una serie di eventi gratuiti — fino a esaurimento posti — concepiti per catturare l’interesse di una platea più ampia possibile. La scelta dei luoghi non è casuale: aree iconiche come via Condotti e piazza del Popolo portano il festival a confluire nei percorsi turistici e cittadini, offrendo a chi va a lavoro, a fare la spesa o semplicemente a passeggiare una possibilità di entrare in contatto con la rassegna.

Perché “Fuori” è strategico

Il laboratorio urbano rappresentato da Fuori Sala risponde a un’esigenza pratica e simbolica. Praticamente, amplia la platea del festival: non tutti possono o vogliono spostarsi fino all’Auditorium o agli spazi più istituzionali; simbolicamente, rovescia l’idea che il cinema sia confinato a schermi e poltrone. Portando eventi nelle strade, il festival prova a intercettare pubblici inattesi — passanti, turisti, famiglie — e a tessere una rete di occasioni per discutere di cinema come pratica collettiva.

L’esperimento segue una tendenza internazionale: i festival cinematografici contemporanei cercano sempre più di moltiplicare i punti di contatto con il territorio, offrendo ai giovani, alle scuole e ai professionisti momenti di formazione e confronto. Fuori Sala gioca su questa doppia leva: formazione (workshop, incontri con le scuole) e partecipazione (eventi open-air, dibattiti pubblici).

Storie che diventano spazio urbano

Dietro ogni evento di Fuori Sala c’è una storia — spesso una collaborazione tra autori e realtà locali, a volte un progetto che nasce dentro il festival e poi si dipana per la città. Tra le iniziative in programma figurano presentazioni di libri firmati da registi e attori, incontri inediti con personalità del cinema e del giornalismo, ma anche appuntamenti di natura sociale: discussioni su pace e diritti, tavole rotonde su rappresentazione e inclusione, premi che valorizzano professioniste e giovani talenti.

Dietro la leggerezza apparente di eventi open-air c’è una macchina organizzativa: la condivisione di spazi e accrediti con la Fondazione Cinema per Roma, l’accordo con esercenti storici come il Cinema Adriano, le partnership con associazioni culturali e istituzioni cittadine. Fuori Sala si inserisce così dentro un ecosistema che comprende l’Auditorium Parco della Musica, l’Auditorium della Conciliazione, spazi storici e luoghi urbani: un intreccio pubblico-privato che mira a rendere sostenibile e ripetibile nel tempo il format.

Il calendario esteso — che in alcuni casi prosegue fino a novembre — è pensato anche per misurare l’impatto sul tessuto cittadino: presenze, partecipazione giovanile e interesse mediatico diventano parametri utili per capire quanto un progetto del genere possa radicarsi e crescere.

Condotto con cura, Fuori Sala può diventare laboratorio permanente per l’industria culturale romana: creare sinergie tra festival, scuole di cinema, circuiti di sala e giovani professionisti è il modo migliore per generare opportunità di lavoro e formazione. In prospettiva, il format può alimentare politiche culturali più diffuse, contribuendo a far crescere nei giovani la pratica del confronto critico e dell’attenzione al linguaggio audiovisivo.

E se la città diventa luogo di pratica artistica, allora il pubblico si trasforma: non più spettatore passivo, ma interlocutore di progetti che nascono e si nutrono di confronto. Questo è l’orizzonte culturale a cui guarda Fuori Sala: non solo promozione di film, ma costruzione di comunità e alfabetizzazione visiva.

Il valore intrinseco dell’idea è chiaro: riportare il cinema dove vivono le persone, mettere la cultura nel cuore della città e utilizzare il festival come occasione per parlare — davvero — di cose importanti. Perché il cinema, anche quando è “fuori” dalla sala, continua a raccontare il mondo.

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12 Ottobre 2025
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