10:28 am, 24 Settembre 25 calendario

Milano Fashion Week : tra cinema, stelle e il fascino nudo di Mariacarla Boscono

Di: Redazione Metrotoday
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La passerella milanese per la stagione Spring/Summer 2026 non è stata solo uno sfilare di tessuti, tagli e silhouette: è divenuta, sin dal suo avvio, una narrazione visiva complessa, in cui cinema e moda si intrecciano, dove le icone del passato e del presente si ritrovano a condividere lo spazio della ribalta. Un momento particolarmente vivido di questa edizione è stato il sontuoso after-party Gucci, che ha visto protagonisti nomi altisonanti del fashion system, premiando la presenza magnetica di Mariacarla Boscono. Intorno a quell’evento si dipana una storia che tocca estetica, identità, visibilità e tempi che cambiano.

Questo articolo vi porta dentro Milano negli occhi della moda globale: dai debutti creativi alla scelta del regista, dai look attesi alle scelte inaspettate, fino al profilo e al peso di una top model italiana che ha attraversato decenni.

Quando la moda fa cinema: Gucci, Demna e “The Tiger”

L’edizione della Fashion Week milanese è partita subito con una sorpresa: Gucci ha rotto la consuetudine della passerella tradizionale e ha presentato la sua collezione attraverso un film, intitolato The Tiger, diretto da Spike Jonze e Halina Reijn, con attori come Demi Moore ed Edward Norton protagonisti. Le creazioni di Demna, neo direttore creativo della maison, sono state indossate da modelli seduti in platea, trasformando lo schermo e l’arena in un set ibrido tra cinema e moda.

Questo gesto non è solo una soluzione estetica: è un manifesto. Gucci si affida alla narrazione, alla temporaneità dell’immagine, alla proiezione mediale per dettare le regole del gioco. In un settore dove l’esperienza digitale è fondamentale, Demna sembrerebbe voler fondere la classe artigianale italiana con una sensibilità pop cinematografica.

Nel front row all’evento Gucci si notava un’impressionante parata di celebrità: Serena Williams, Gwyneth Paltrow, Jin, Elliot Page, e naturalmente Mariacarla Boscono, tra le gambe forti di una stagione che vuole ridefinire le geometrie del potere visivo e stilistico.

Boscono in particolare è arrivata a Palazzo Mezzanotte con un’eleganza discreta ma incisiva — la sua figura fotografata mentre arriva all’evento è già diventata soggetto di analisi visiva.

Clima creativo e nuovi capitoli

Le carte in tavola: debutti, cambi e spinte creative

Il calendario di Milano per questa edizione appare carico di cambiamenti e sorprese. Oltre a Gucci, anche Versace, Bottega Veneta e Jil Sander registrano nuovi ingressi nei ranghi creativi, segnando una stagione di passaggi generazionali e ridefinizioni di stile.

Non è un caso che molti addetti ai lavori dicano che stiamo vivendo uno switcheroom del sistema moda italiano: non più solo continuità del brand, ma acquisto di visioni fresche, gestione della legacy con innovazione.

In questa cornice, Gucci a Milano anticipa la collezione: i capi di Demna saranno disponibili da subito — una scelta che sancisce l’urgenza del fashion calendar e l’ibridazione tra tempo reale e mercato globale.

Fuori dal palco: il fermento delle strade e del fuorimoda

Milano non è più solo sfilate chiuse: il dialogo tra mondo della città e mondo della moda si stringe. Iniziative come Fuorimoda, talk, spazi esterni dedicati, hub per il pubblico della moda rinnovano la relazione tra soggetti dentro e fuori la passerella.

Tra le sfilate che non è bene perdere spiccano Diesel, Prada, The Attico, Bottega Veneta e Ferrari, ciascuna con un pubblico curioso e con occhi verso il futuro estetico.

Il progetto Diesel, ad esempio, ha scelto un’installazione urbana: modelli posti in “uova trasparenti” disseminate nella città, che uniscono l’elemento performativo alla sorpresa urbana, anticipando la presentazione della sua collezione.

Mariacarla Boscono: il percorso di una icona italiana

Mariacarla Boscono resta un nome centrale nel panorama fashion internazionale. Nata a Roma nel 1980, è stata scoperta in giovane età e ha attraversato decenni di evoluzioni stilistiche, diventando una delle top model italiane più riconosciute al mondo.

Nel 2005, in una sola stagione, ha percorso oltre settanta show tra New York, Milano e Parigi — un record che testimonia la sua versatilità e resistenza nel sistema moda.

Quando Boscono arriva oggi a un after-party Gucci con lo stesso portamento consapevole, non è solo una presenza elegante: è una memoria visiva, un ponte tra ieri e oggi. La sua carriera è testimone del cambiamento dei tempi, delle richieste estetiche, dei modelli di bellezza che si sono evoluti, delle tensioni tra classicismo e avanguardia.

Il ruolo nel nuovo racconto visivo

All’evento Gucci, Boscono non è guest ornamentale: è parte del racconto visivo. La sua presenza consente un collegamento tra l’heritage italiano del fashion e la contemporaneità cinematografica. Una top che già ha operato con brand del calibro di Gucci, Versace, Dolce & Gabbana e molti altri, ha contribuito a definire — col suo volto — estetiche e codici visivi.

In un momento in cui le star, influencer e celebrities affollano i front row, la figura di una modella “di stile” che ha vissuto l’evoluzione del settore da dentro offre una lettura più profonda e stratificata: non solo chi appare, ma chi ha vissuto la moda come struttura, processo, cambiamento.

Mariacarla, oggi, è più di una modella: è testimone e interlocutrice. Cenni della sua attività recente — attraverso i canali social e progetti fotografici — mostrano un’identità che sempre dialoga con il contemporaneo.

In un sistema dove bellezza, età e visibilità operano con rigide gerarchie, la sua carriera insegna il valore della coerenza, della trasformazione e della presenza che evolve. In quest’edizione SS26, la sua apparizione al cuore della narrazione Gucci assume valore simbolico: modella come memoria, come ponte, come icona che non teme il passaggio delle stagioni.

L’after-party Gucci: spazio pubblico, aura privata

L’after-party del brand ha catalizzato l’occhio mediatico: chi entra, chi esce, chi posa. Al di là dell’evento ufficiale, è lì che la moda diventa rituale sociale: le chiacchiere, i look inattesi, le alleanze invisibili. È in quelle stanze che si tessono le relazioni, si costruiscono le impressioni, si decidono le visibilità del futuro.

In quell’ambiente, la presenza di Boscono appare come una linea di continuità: una modella storica tra nuove leve, una figura che testimonia la permanenza del fascino. Non solo un nome da fotografare, ma un elemento narrativo in un capitolo visivo che ha trasformato più di una passerella in cinema.

La storia della moda è pur sempre una storia d’immagine. Le scelte visive, gli outfit, le posture sono strumenti di comunicazione. La decisione di Gucci di usare The Tiger come primo atto parla di quanto la moda oggi non sia solo indossare, ma guardare, proiettare, partecipare.

E le immagini che emergono — da Boscono che arriva al set, agli scorci di strada, alle luci del party — raccontano più di un collezionismo: raccontano trasformazioni di potere, immaginario e estetica.

La Milano Fashion Week è solo l’inizio di una stagione che promette sviluppi, confronti, sorprese. Tra creativi che debuttano, modelli che ridefiniscono sé stessi e nomi storici che restano avamposto della memoria, la moda si mette in dialogo con la cultura visiva contemporanea.

Mariacarla Boscono, nel suo magnifico ritorno — e presenza attiva — diventa testimone e protagonista.

24 Settembre 2025
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