In via Margutta l’universo creativo tra pittura e scultura di Antonio La Rosa

La storica via Margutta, cuore pulsante dell’arte e della cultura capitolina, accoglie una nuova tappa del percorso creativo di Antonio La Rosa con “Risvegli”, la mostra personale che resterà aperta al pubblico fino al 4 dicembre 2025 presso il ristorante vegetariano Il Margutta Veggy Food & Art. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Culturale Disobedience ETS in collaborazione con la Galleria Pavart Roma e sponsorizzata da Andrea Petrangeli, Senior Private Banker, propone un dialogo tra pittura e scultura che invita a riflettere sulla condizione umana in un contesto urbano sempre più frenetico e alienante.
Il percorso espositivo si sviluppa attraverso una selezione delle opere più rappresentative di La Rosa, un artista che da anni intreccia sensibilità emotiva e indagine sul mondo contemporaneo, trasformando ogni tela e ogni scultura in un racconto che interpella lo spettatore sul suo rapporto con l’ambiente e la città.
Tra i lavori più significativi spicca “Risvegli” (2021), grande tela che dà il titolo all’intera mostra e che sintetizza la tensione poetica dell’artista tra fragilità umana e slanci vitali. Con “Una giocata di troppo” (2024), La Rosa affronta le contraddizioni della modernità, raccontando attraverso la pittura il rischio e la precarietà che caratterizzano la vita urbana contemporanea. Opere come “Stato meditativo” (2021) e “Moon’s Silence” (2018) esplorano il conflitto interiore dell’individuo, sospeso tra calma apparente e turbolenze emotive, evocando introspezione e solitudine con una tavolozza cromatica intensa e suggestiva. “La dichiarazione.1” (2015), invece, si distingue per un realismo introspettivo capace di trasformare la scena in confessione emotiva, trasmettendo allo spettatore un impatto immediato e profondo.
Ma l’arte di La Rosa non si limita alla pittura: le sculture, realizzate con materiali come ferro, acciaio corten, alluminio e biochar, costituiscono una componente fondamentale della mostra. Opere come “Papaveri” (2024) narrano storie di fragilità e resilienza, mentre in “Lovers.2” (2020), l’abbraccio diventa monumento, gesto intimo e universale che celebra l’umanità e la sua capacità di resistere. La tridimensionalità delle opere restituisce al pubblico una riflessione sulla bellezza e sulla brutalità della vita, sulla natura che resiste e custodisce l’innocenza primordiale anche nelle forme più dure.
Il tema urbano è centrale nell’indagine artistica di La Rosa: le sue sculture e tele rappresentano la città come un microcosmo in cui l’individuo è messo alla prova. In “Metropolis.03” (2024), la scultura in ferro e corten diventa un monumento all’architettura moderna, simbolo di un mondo in costante evoluzione, ma anche di spazi di solitudine e introspezione. Grattacieli, finestre e geometrie urbane suggeriscono una città non solo fisica, ma mentale, una dimensione in cui la fragilità dell’essere umano emerge in tutta la sua forza e complessità.
Secondo Marco Dionisi Carducci, curatore della mostra, «la pittura di Antonio La Rosa è un atto meditato, una sintesi tra pensiero e tecnica. Le sue opere non sono istintive: riflettono una continua ricerca, una fusione tra passato e futuro. Le composizioni sono dinamiche, vivono in un equilibrio precario, come le architetture delle sue città. L’artista esplora il mondo contemporaneo e ci invita a guardare oltre la superficie, a riflettere sulla fugacità del presente e sull’importanza di vivere pienamente l’hic et nunc».
Per Tina Vannini, titolare de Il Margutta e co-curatrice della mostra, ospitare Antonio La Rosa significa accogliere «un universo creativo in continuo movimento. La Rosa attraversa linguaggi diversi – pittura, scultura, scrittura, teatro – con una coerenza stilistica e poetica rara. Risvegli rappresenta dieci anni di ricerca e lavoro, accompagnando il visitatore attraverso visioni urbane fortemente simboliche, architetture interiori e figure sospese nel tempo: un racconto visivo che spazia dall’impressionismo al realismo americano, fino alla metafisica».
Antonio La Rosa, nato a Calasetta nel 1976, vive e lavora a Roma. Dopo una lunga esperienza teatrale, si dedica a pittura e scultura, privilegiando il ferro come omaggio alle radici familiari. Tra le sue opere monumentali più note si annovera “Genius a Vinci”, realizzata per celebrare i cinquecento anni dalla morte di Leonardo. L’artista è promotore di progetti partecipativi come “SporchiAmoci le Mani di Vita”, che coinvolgono migliaia di persone nella produzione artistica collettiva. Scrittore e poeta, ha pubblicato “Pensieri sparsi fra equilibri instabili” e “VIVO DOVE STO”, vincitore del Premio Liberevento 2024. Le sue opere figurano in collezioni private prestigiose e in importanti esposizioni italiane e internazionali, tra cui la Biennale di Viterbo e Arte in Nuvola a Roma.
Con “Risvegli”, via Margutta si trasforma così in un laboratorio di emozioni e riflessioni, dove pittura e scultura si incontrano per raccontare la fragilità, la resilienza e la complessità dell’uomo contemporaneo. La mostra offre una pausa di contemplazione nel cuore della città, un invito a osservare, ascoltare e interpretare il mondo con occhi nuovi.
La Rosa, con il suo linguaggio poetico e universale, dimostra che l’arte può essere al tempo stesso personale e collettiva, intima e sociale, trasformando ogni opera in un’esperienza che parla all’individuo, ma anche alla comunità urbana in cui vive. “Risvegli” non è solo una mostra: è un percorso emotivo e intellettuale che invita il pubblico a ritrovare la connessione con se stesso e con la città, un invito a fermarsi e riflettere nel ritmo frenetico della vita moderna.
“Risvegli” – Antonio La Rosa
Dove: Il Margutta Veggy Food & Art, via Margutta, Roma
Quando: 25 settembre – 4 dicembre 2025
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