San Gennaro con il babà: “È Napoli in formato dolce”

È con un babà che lo chef Ciro Di Maio, napoletano di Frattamaggiore e patron del ristorante San Ciro a Brescia, ha scelto di celebrare San Gennaro, patrono della sua città natale. «Ogni dolce è un pezzo di cuore – racconta –. Con il babà festeggio San Gennaro e il mio amore per Napoli: è un legame che non si spezza mai».
Il 19 settembre, giorno in cui Napoli e i napoletani nel mondo si stringono attorno al loro Santo, Di Maio ha voluto rendere omaggio alla ricorrenza con il dolce simbolo della tradizione partenopea. Nato nel Settecento e adottato con passione dalla città, il babà è ormai considerato un emblema di Napoli: soffice, accogliente e generoso, proprio come la sua gente.
Dal banco alla sua pizzeria: la storia di un riscatto
Classe 1990, cresciuto a Frattamaggiore in una famiglia semplice, Di Maio ha iniziato a lavorare a 14 anni. Dopo una breve esperienza all’Alberghiero, a 18 lascia la scuola per dedicarsi alla ristorazione. Nel 2015 la svolta: rileva una pizzeria in Lombardia che diventa San Ciro, oggi punto di riferimento per la cucina napoletana autentica a Brescia, con una quindicina di dipendenti e un seguito che va da sportivi a personaggi dello spettacolo.
La sua filosofia resta legata alla tradizione: farine selezionate, lievito madre, ingredienti Dop campani e lavorazioni artigianali. «Le pizze non devono essere perfettamente rotonde – spiega –. Ogni pizza ha un carattere, come le persone».
Tradizione e impegno sociale
Accanto al successo imprenditoriale, Ciro Di Maio porta avanti da anni progetti sociali: ha insegnato il mestiere di pizzaiolo ai detenuti in carcere e avviato corsi online con le scuole del Rione Sanità a Napoli. «Mi riconosco in quei ragazzi – dice –. Anch’io vengo da una strada difficile. Ma la farina sulle mani può diventare la polvere di un nuovo inizio».
Un dolce come messaggio universale
Il babà, dunque, non è solo un dolce, ma un messaggio di appartenenza e resilienza che lo chef porta anche a centinaia di chilometri dal Duomo di Napoli. «È la mia dichiarazione d’amore alla vita e alla mia città – conclude Di Maio –. Il babà è Napoli che non smette mai di esserci».
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