Montoya svela i retroscena della F1

Binotto destabilizza Ferrari, Verstappen in bilico tra Aston Martin e Mercedes e Horner un jolly per il futuro
Una chiacchierata senza filtri con Juan Pablo Montoya getta luce sulle dinamiche più calde della Formula 1. L’ex pilota colombiano, oggi commentatore e osservatore attento del circus, non ha risparmiato giudizi e previsioni sul mercato piloti, le strategie dei team e le manovre dietro le quinte che potrebbero ridisegnare la griglia nei prossimi anni.
Binotto e la fuga di talenti dalla Ferrari all’Audi
Montoya non ha dubbi: la Ferrari rischia di subire un turbolento rimescolamento interno. “Mattia Binotto sta portando persone chiave dalla Ferrari all’Audi, tre o quattro membri fondamentali. Questo destabilizzerà ulteriormente Maranello”, spiega l’ex pilota. Secondo Montoya, l’offerta di contratti più lunghi e stipendi raddoppiati rende difficile la lealtà verso un team: “Se fai un ottimo lavoro, una squadra ti vorrà davvero. Ma se non lo fai, non avranno problemi a sbarazzarsi di te.”
Questa dinamica, secondo Montoya, potrebbe alterare la competitività della Ferrari già nelle prossime stagioni, aprendo la strada a una nuova lotta interna tra i team più strutturati e ben finanziati come Audi e Red Bull.
George Russell e la strategia di rinnovo Mercedes
Montoya azzarda anche un pronostico sulla situazione contrattuale di George Russell: “Scommetterei che qualcosa sia già stato firmato con Mercedes, anche se non è stato annunciato. Se non lo fosse, il problema riguarderebbe la durata o il valore del contratto. Se fossi George, vorrei sicurezza: un rinnovo solo per un anno non basterebbe.”
L’osservazione mette in luce come le strategie contrattuali siano diventate uno strumento di pressione, non solo economica ma anche psicologica, sui piloti che aspirano a rimanere competitivi in griglia.
Antonelli e la necessità di un mentore esterno
Montoya evidenzia anche le sfide dei giovani piloti: Antonelli, pur dotato di grande talento, secondo JPM soffre della pressione che egli stesso si infligge. “Ha bisogno di qualcuno al di fuori della Mercedes, un mentore che gli dia buon senso e che gli permetta di sfogarsi senza conseguenze. Qualcuno che crei una piccola bolla attorno a lui.”
Secondo Montoya, l’approccio psicologico aiuta a gestire la pressione interna di un team di vertice e può fare la differenza tra emergere o perdersi nel confronto con compagni più esperti, come Russell.
Hadjar e Bortoleto: giovani promesse e confronto
L’ex pilota mette in evidenza le prestazioni di Hadjar e Bortoleto in Red Bull. Hadjar è costante, mentre Bortoleto ha la capacità di brillare in modo spettacolare. Montoya sottolinea che la vera domanda riguarda il potenziale della vettura: “Se Max guidasse la Racing Bull, la macchina sarebbe sul podio? Hadjar sta facendo un ottimo lavoro, ma la squadra ha fatto progressi significativi.”
Questa osservazione suggerisce come la valutazione dei giovani talenti non possa prescindere dalle prestazioni della macchina e dalle condizioni generali del team.
Il futuro di Verstappen: Aston Martin o Mercedes?
Montoya non esclude scenari clamorosi per il prossimo anno. Se la Red Bull dovesse vacillare, Max Verstappen avrebbe due opzioni principali: Aston Martin e Mercedes. “Realisticamente, Aston ha più senso: è un territorio familiare. E anche se dovesse faticare l’anno prossimo, nel secondo anno potrebbe ribaltare la griglia e vincere tutto.”
Questa prospettiva apre a una possibile rivoluzione nei contratti e nei trasferimenti dei piloti di vertice, confermando come la Formula 1 sia un gioco di strategie che va oltre la pista.
Christian Horner all’Aston Martin: un jolly strategico
Montoya individua anche il ruolo che potrebbe giocare Christian Horner: “Sarebbe un’ottima aggiunta per Aston Martin. La sua esperienza nella gestione di team ad alto livello è fondamentale. Se mettono insieme tutta la squadra, possono vincere tutto entro due anni.”
Secondo JPM, la combinazione tra leadership esperta e giovani talenti potrebbe essere la chiave per trasformare Aston Martin in un contendente serio al titolo, facendo della squadra britannica una protagonista della prossima era della F1.
Prospettive sul weekend in Azerbaijan
Infine, Montoya analizza il fine settimana in Azerbaijan: la Red Bull non dovrà sottovalutare la trazione e il grip a bassa velocità richiesti sul circuito, mentre la McLaren potrebbe tornare competitiva. “Sarà un weekend serrato: i rettilinei sono lunghi, richiedono poca forza e le differenze tra i team potrebbero essere minime.”
In sintesi, l’intervista a Montoya offre un quadro a tutto tondo delle dinamiche interne alla Formula 1, tra trasferimenti di personale chiave, strategie contrattuali e scelte tattiche dei piloti. Il colombiano sottolinea come la F1 non sia solo competizione in pista, ma anche un delicato equilibrio tra politica interna dei team, gestione dei talenti e visione a lungo termine.
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