9:25 am, 18 Settembre 25 calendario

Alcoltest, la Cassazione: «Tra due rilevazioni vale la più bassa»

Di: Redazione Metrotoday
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Una sentenza della Corte di Cassazione ha fissato un principio destinato a incidere in modo rilevante sulle pratiche di controllo per la guida in stato di ebbrezza: quando un automobilista è sottoposto a due misurazioni consecutive con l’etilometro, a prevalere deve essere il valore più basso. La decisione, arrivata nei giorni scorsi, non è soltanto un tecnicismo giuridico: si inserisce in un dibattito più ampio che riguarda i diritti della difesa, la precisione scientifica degli strumenti e le strategie di contrasto alla guida in stato di alterazione alcolica.

Per comprendere l’impatto della pronuncia, occorre fare un passo indietro: l’alcoltest, da decenni, è al centro di controversie legali, ricorsi, interpretazioni. La Cassazione aveva già stabilito in passato che i risultati dell’etilometro devono essere affidabili, che l’apparecchio deve essere regolarmente omologato e sottoposto a revisione, e che l’imputato ha diritto a ricevere copia del verbale. Con questa nuova sentenza, la Corte ha chiarito un punto rimasto a lungo terreno di scontro: cosa succede quando le due rilevazioni — effettuate a distanza di pochi minuti, come prevede la legge — restituiscono valori diversi?

Il principio del “favor rei”

La Cassazione ha stabilito che, in caso di discrepanza, è la rilevazione più favorevole all’imputato a dover prevalere. La motivazione si fonda sul principio del favor rei: in presenza di dubbi o margini di errore, il sistema giuridico deve optare per la soluzione più vantaggiosa per la persona sottoposta a processo. Questo vale, spiega la Corte, perché le rilevazioni etilometriche non sono mai completamente esenti da margini di incertezza: differenze di pochi decimi tra la prima e la seconda misurazione possono dipendere da fattori fisiologici (respirazione, residui in bocca, tempo intercorso) o tecnici (sensibilità dello strumento, condizioni ambientali).

L’effetto pratico è significativo: se un automobilista risulta positivo alla prima prova con un tasso di 0,82 g/l (grammi per litro) e alla seconda scende a 0,74 g/l, a prevalere sarà quest’ultimo dato. Concretamente, il conducente verrà inquadrato nella fascia sanzionatoria inferiore, che comporta pene pecuniarie e amministrative meno severe.

Come funziona l’alcoltest

L’etilometro è uno strumento di misurazione della concentrazione di alcol nell’aria alveolare espirata. La legge italiana stabilisce che:

il limite massimo consentito è 0,5 g/l;

per i neopatentati, i conducenti professionali e chi guida mezzi pesanti, il limite è zero;

le sanzioni variano in base al tasso rilevato: dalla fascia 0,5–0,8 g/l (ammenda fino a 2.000 euro e sospensione patente fino a 6 mesi) fino a oltre 1,5 g/l (arresto, ammende elevate, sospensione patente fino a 2 anni, confisca del veicolo in alcuni casi).

Il codice della strada impone due prove a distanza di pochi minuti, proprio per garantire che il risultato sia attendibile. La Cassazione, con la nuova decisione, ha ribadito che tra le due deve prevalere quella più favorevole.

La materia non è nuova per la giustizia italiana. Già in passato si erano sollevate controversie su:

Validità degli strumenti: se l’etilometro non è stato revisionato o tarato secondo le norme, la misurazione può essere contestata e annullata.

Rifiuto dell’alcoltest: chi si rifiuta di sottoporsi è punito come se avesse superato il limite più alto, con pene severe.

Differenze tra valori: in alcune sentenze passate i giudici avevano dato rilevanza al dato medio, in altre avevano già applicato la logica del “valore più basso”. Ora la Cassazione ha reso il principio uniforme.

Alcoltest e diritti della difesa: la Corte costituzionale aveva sottolineato l’importanza che il conducente possa essere assistito da un avvocato, compatibilmente con le esigenze di urgenza.

La novità è che la Corte abbia scelto di eliminare ogni ambiguità, stabilendo una regola chiara e definitiva.

Impatto sulle forze dell’ordine

Per polizia e carabinieri, la decisione implica un cambiamento nell’approccio operativo. Finora, in caso di discrepanza tra due valori, la prassi poteva variare. Oggi non ci sono più dubbi: sarà il dato più basso a fare testo. Questo potrebbe tradursi in una riduzione delle contestazioni immediate, ma al tempo stesso in un aumento dei ricorsi già presentati: molti automobilisti condannati in passato potrebbero chiedere la revisione della pena se la discrepanza non era stata valutata correttamente.

Le forze dell’ordine sottolineano però che il provvedimento non riduce la deterrenza: un tasso oltre il limite resta reato o illecito, anche se si opta per il valore più basso.

Avvocati e automobilisti

Gli avvocati penalisti hanno accolto positivamente la decisione: viene garantita maggiore certezza e uniformità. «Era inconcepibile che due cittadini, in situazioni identiche, potessero ricevere trattamenti diversi solo perché giudicati da tribunali con orientamenti differenti», sottolineano alcuni legali.

Gli automobilisti, in particolare le associazioni che difendono chi si ritiene vittima di sanzioni sproporzionate, vedono la pronuncia come un passo avanti per i diritti individuali. Alcune sigle chiedono che venga rivista anche la prassi per i margini di tolleranza tecnica degli strumenti, già oggi fissati al 5% ma spesso contestati.

Vittime della strada: «non è un segnale giusto»

Di segno opposto le reazioni delle associazioni delle vittime della strada, che temono un indebolimento della lotta alla guida in stato di ebbrezza. «Ogni anno in Italia muoiono oltre 3.000 persone in incidenti stradali, e l’alcol resta una delle principali cause», ricordano. La paura è che la sentenza venga percepita come un “ammorbidimento”, una scappatoia per chi beve prima di mettersi alla guida.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24614 del 2025, ha riaffermato un principio cardine del diritto penale: quando due rilevazioni dell’alcoltest presentano valori discordanti, deve essere considerata quella più favorevole all’imputato. Questa decisione, che ha suscitato un ampio dibattito, riguarda un caso specifico verificatosi a Reggio Calabria, ma solleva interrogativi più ampi sulla gestione dei controlli stradali e sulla tutela dei diritti dei cittadini.

Il caso di Reggio Calabria

L’episodio che ha portato alla sentenza della Cassazione riguarda un automobilista fermato per un controllo stradale. Durante il primo test, l’etilometro ha registrato un tasso alcolemico di 1,56 g/l, ben oltre il limite di 1,5 g/l previsto dalla legge per le sanzioni penali più gravi. Tuttavia, una seconda misurazione ha evidenziato un valore di 1,32 g/l, che rientra nella fascia intermedia (0,8 – 1,5 g/l), comportando sanzioni meno severe.

Nonostante la seconda rilevazione fosse più favorevole all’imputato, la Corte d’Appello di Reggio Calabria aveva confermato la condanna basandosi sul primo test. La Cassazione, invece, ha annullato tale decisione, sottolineando che è errato considerare solo la prima misurazione, soprattutto quando le due rilevazioni differiscono significativamente.

Le implicazioni pratiche della sentenza

La decisione della Cassazione ha diverse implicazioni pratiche. Innanzitutto, ribadisce l’importanza di effettuare due rilevazioni dell’alcoltest per garantire l’affidabilità dei risultati. Inoltre, stabilisce un precedente giuridico che potrebbe influenzare futuri casi simili, orientando le decisioni delle corti inferiori.

Per gli automobilisti, questa sentenza rappresenta una forma di tutela, poiché in caso di valori discordanti, la rilevazione più favorevole sarà quella presa in considerazione. Tuttavia, è fondamentale che le forze dell’ordine rispettino le procedure previste dalla legge e utilizzino strumenti adeguatamente calibrati per evitare contestazioni future.

La sentenza della Cassazione del 2025 ribadisce l’importanza del principio del favor rei nel diritto penale, applicandolo anche al contesto degli alcoltest stradali. Sebbene questa decisione offra una maggiore tutela agli automobilisti, evidenzia anche la necessità di garantire controlli accurati e procedure trasparenti da parte delle forze dell’ordine. Solo attraverso un equilibrio tra la tutela dei diritti individuali e l’efficacia dei controlli si può garantire la sicurezza stradale e la giustizia.

18 Settembre 2025 ( modificato il 17 Settembre 2025 | 19:33 )
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