8:38 am, 11 Settembre 25 calendario

Il re silenzioso del mercato immobiliare: come Rama X è diventato “l’uomo più ricco del mondo”

Di: Redazione Metrotoday
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Con un impero da 43 miliardi di dollari, 17.000 proprietà, 300 auto di lusso, 38 jet e 52 barche cerimoniali dorate, il Re thailandese Maha Vajiralongkorn — Rama X — si staglia come simbolo di uno status opulento e senza precedenti. Ma cosa c’è dietro questa straordinaria concentrazione di ricchezza e patrimonio? Questo articolo ripercorre l’origine dell’eredità, l’asimmetria tra regalità ed economia reale, e l’evoluzione di simili figure in altri contesti globali.

Un patrimonio ereditario e strategico

Salito al trono nel 2016 dopo la morte del padre, Re Bhumibol, Rama X non si è limitato a ricevere un’eredità monumentale: la monarchia thailandese detiene ampie quote immobiliari, terreni e asset strategici. Le sue entrate consistenti derivano in gran parte dagli affitti generati dal vasto patrimonio immobiliare, soprattutto nella capitale Bangkok, dove i proventi si sommano a investimenti in settori chiave quali telecomunicazioni ed energia. Una strategia che unisce eredità e visione manageriale.

Monarchi ultra-ricchi: un fenomeno globale

Rama X non è l’unico sovrano con un patrimonio vastissimo. La famiglia reale saudita, guidata da Salman Abdulaziz bin Saud, figura tra le più ricche al mondo, con un patrimonio collettivo stimato intorno ai 1.400 miliardi di dollari: una grandezza quattro volte superiore a quella di Elon Musk.

Potere e patrimonio immobiliare: i tycoon “terrenali”

Al di là della regalità, sul piano economico troviamo figure che, attraverso il real estate, hanno costruito fortune colossali.

Donald Bren è un gigante dell’immobiliare californiano, con un patrimonio di circa 18,9 miliardi di dollari grazie al suo impero immobiliare, che comprende uffici, appartamenti e centri commerciali.

Harry Triguboff, in Australia, ha accumulato un patrimonio stimato intorno ai 19,7 miliardi sviluppando oltre 79.000 appartamenti.

Stephen Ross, a capo del colossale progetto Hudson Yards, possiede circa 18,4 miliardi.

Igor Olenicoff gestisce oltre 17.000 unità abitative negli Stati Uniti, patrimonio che lo colloca tra i principali attori del settore immobiliare americano.

In India, Kushal Pal Singh emerge come un altro simbolo: fondatore del colosso DLF, è stato tra i più ricchi del paese, sebbene le stime del suo patrimonio siano oscillate tra i 5 e i 30 miliardi negli anni.

Confronto tra poteri: corona vs. cemento

I sovrani come Rama X si confrontano con regnanti come la famiglia saudita, ma la differenza principale sta nella natura del potere: istituzionale e simbolico da un lato, economico da un altro. I magnati immobiliari hanno trasformato il mattone in ricchezza, mentre i reali hanno spesso ereditato patrimoni imponenti, decontestualizzati dal mercato.

Investimenti «di potere» vs. investimenti strategici

Rama X sfrutta il suo patrimonio immobiliare come leva economica continua, non solo come eredità passiva. Il modello ricorda, in chiave moderna, quello di magnati come Stephen Ross, che investono in infrastrutture urbane, o Donald Bren, che gestisce asset generativi di reddito stabile. Entrambi fanno del patrimonio immobiliare la spina dorsale della propria influenza economica.

Alternativa “dal basso”: la scalata con micro-investimenti

Contrastando i giganti immobiliari, emerge la storia di chi è partito da zero:

Mitchell Morgan, ex venditore di scarpe, oggi guida Morgan Properties, con un patrimonio immobiliare di quasi 100.000 unità in 19 stati USA.

Anche Elon Musk, pur non centrando il settore real estate, si distingue tra i più ricchi (342 miliardi secondo Forbes), portando un parallelo tra potere tecnologico e immobiliare.

Un mondo di disparità architettoniche e morali

Dietro le immagini strabilianti (come quelle proposte in apertura), si cela una riflessione: l’accesso alla ricchezza e al potere immobiliare non è omogeneo. Eppure, il fascino della proprietà — che sia regale, corporativa o individuale — racconta la nostra epoca.

Il futuro del mattone: sviluppo o disuguaglianza?

Con il real estate che continua a generare grandi fortune, una domanda sorge spontanea: quanto di questo potere si trasforma in sviluppo condiviso? O resta all’interno di élite sempre più distanti? Le risposte arriveranno sul filo delle politiche fiscali, della rendita urbana e delle strategie pubbliche in un mondo in cui… chi possiede una casa molto spesso possiede anche la chiave del potere.

Dahil Rama X incarna un nodo dove regalità e ricchezza si incontrano in modo estremo, la sua storia diventa una lente per analizzare quanto il potere — sia esso monarchico, imprenditoriale o privato — passi sempre più attraverso il mercato immobiliare.

11 Settembre 2025
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