Del Monte Foods in bancarotta: debito di 1,2 miliardi e sfide nel settore alimentare

Del Monte Foods, storica azienda californiana con 139 anni di storia, ha ufficialmente dichiarato bancarotta, segnando la fine di un’era nel settore alimentare statunitense. L’azienda, nota per i suoi prodotti a base di frutta e verdura in scatola, ha avviato una procedura di ristrutturazione volontaria sotto il Chapter 11 della legge fallimentare americana, con un debito che supera i 1,2 miliardi di dollari.
Nonostante il nome simile, è importante chiarire che Del Monte Foods non è la stessa azienda dell’iconica pubblicità “L’Uomo del Monte”. Quella è Fresh Del Monte, un marchio in salute e prospero. La situazione di Del Monte Foods è invece il risultato di una crisi dei consumi, in cui i consumatori americani si sono allontanati dai cibi in scatola in favore di opzioni fresche e salutari.
Il CEO Greg Longstreet ha dichiarato: “Dopo un’attenta valutazione delle opzioni disponibili, abbiamo deciso che un processo di vendita supervisionato dal tribunale è il modo più efficace per accelerare la nostra inversione di tendenza e creare un Del Monte Foods più forte e duraturo.” L’azienda ha già concordato un accordo di ristrutturazione del debito con i creditori, prevedendo la vendita di “tutti o sostanzialmente tutti” i suoi asset.
La crisi di Del Monte Foods è stata amplificata dalla pandemia. Durante il lockdown, la domanda dei loro prodotti era aumentata, ma con la ripresa, l’azienda ha dovuto affrontare un eccesso di inventario, costringendola a svalutare e vendere a perdita. Nel 2023, la riduzione della produzione, dovuta al calo della domanda, ha portato a un aumento dei costi unitari. Inoltre, Del Monte Pacific Ltd., che ha acquisito Del Monte Foods nel 2014, ha contratto prestiti per finanziare l’acquisizione, aggravando ulteriormente la situazione debitoria.
Nonostante un recente finanziamento di 912 milioni di dollari per sostenere le operazioni durante la procedura di ristrutturazione, il futuro di Del Monte Foods rimane incerto. L’azienda possiede anche marchi come Contadina, College Inn, Kitchen Basics e Joyba, con quest’ultimo che ha registrato una crescita nelle vendite, ma non sufficiente a compensare il calo nelle vendite dei prodotti in scatola.
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