10:00 am, 30 Giugno 25 calendario

Pressing per un accordo su Gaza: la situazione è drammatica

Di: Redazione Metrotoday
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Il presidente americano Donald Trump intensifica le sue pressioni sul premier israeliano Benyamin Netanyahu per chiudere un accordo sul ritorno degli ostaggi e sul cessate il fuoco nella martoriata Striscia di Gaza. Il conflitto, che ha visto un incremento dei raid dell’IDF, ha causato oltre 85 vittime in sole 24 ore, portando il bilancio totale dal 7 ottobre 2023 a oltre 56.500 morti, secondo i dati forniti dal ministero della Salute di Hamas, con altri 133.419 palestinesi feriti.

L’amministrazione statunitense è tornata a incalzare dopo che Trump ha annunciato che “entro una settimana” si potrebbe siglare un’intesa. Nel suo intervento, il tycoon ha anche richiesto l’annullamento del processo per corruzione contro Netanyahu, sottolineando che in questo momento il premier sta negoziando un accordo con Hamas che includerebbe la restituzione degli ostaggi. Trump ha descritto il processo come “una caccia alle streghe politica” e una “parodia della giustizia” che potrebbe interferire con i negoziati sia con l’Iran che con Hamas.

L’insistenza di Trump per l’annullamento del processo ha suscitato scalpore sia negli Stati Uniti che a Gerusalemme, potenzialmente aggravando la già complessa crisi costituzionale in Israele. In seguito a queste dichiarazioni, il tribunale distrettuale di Gerusalemme ha rinviato l’udienza di Netanyahu, che ha richiesto un ulteriore rinvio della sua testimonianza per motivi di sicurezza nazionale.

Nel frattempo, Netanyahu ha convocato una riunione con alcuni ministri per discutere la guerra a Gaza e i tentativi di raggiungere un accordo. Secondo quanto riportato da Israel Hayom, l’intesa proposta prevede cinque punti chiave: la conclusione delle ostilità a Gaza entro due settimane, la liberazione degli ostaggi, e la gestione della Striscia da parte di quattro nazioni arabe, tra cui Egitto ed Emirati Arabi Uniti, con i leader di Hamas che dovrebbero affrontare l’esilio. Il piano include anche un impegno da parte di vari paesi a ricevere i palestinesi che desiderano emigrare e l’espansione degli Accordi di Abramo per includere riconoscimenti ufficiali da parte di Siria, Arabia Saudita e altri stati arabi.

In un ulteriore sviluppo, un funzionario egiziano ha dichiarato che Hamas sarebbe disposta a negoziare sulla presenza dell’IDF nelle aree di Gaza durante il cessate il fuoco. Contestualmente, il governo israeliano ha autorizzato il rientro di otto comunità al confine con Gaza, revocando il divieto militare che impediva ai residenti di tornare a casa. Tuttavia, alcune comunità dovranno continuare a vivere in alloggi temporanei fino a quando i loro villaggi non saranno ripristinati.

30 Giugno 2025
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