Garlasco: attrezzi recuperati nella roggia da un carpentiere egiziano portano a nuovi indizi

Nelle recenti operazioni di ricerca nel canale di Tromello, non sono emersi nuovi indizi riguardanti l’arma del delitto di Garlasco. Tuttavia, un carpentiere egiziano ha consegnato agli inquirenti degli attrezzi che aveva recuperato nella roggia sette anni fa, prima che venisse pulita. L’uomo, residente nel piccolo comune della Lomellina, ha conservato questi oggetti, ritenendoli utili.
La consegna degli attrezzi è avvenuta dopo che il passaparola tra i residenti ha portato i carabinieri a contattare il carpentiere, durante il dragaggio del canale avvenuto il 14 maggio scorso. Nonostante gli attrezzi siano stati trovati, al momento non ci sono elementi che possano suggerire che si tratti dell’arma del delitto.
Il carpentiere ha spiegato agli inquirenti che, nel 2018, era sceso nel canale per rimuovere la spazzatura e aveva trovato una mazzetta, due pezzi d’ascia e una pinza da camino, oggetti che ha conservato in un deposito attrezzi. Come riportato dal Corriere della Sera, la testimonianza di Gianni Bruscagin alle Iene aveva innescato il sopralluogo nel canale di Tromello.
Nel frattempo, le indagini continuano sul delitto di Garlasco, con nuovi sviluppi che coinvolgono amici e conoscenti di Andrea Sempio, recentemente iscritto nel registro degli indagati. Durante un’intervista a “Quarto Grado”, Mattia Capra ha difeso Sempio, negando qualsiasi interesse sentimentale nei confronti di Chiara Poggi e chiarendo che i loro rapporti erano superficiali.
Capra ha anche ammesso di essere entrato una sola volta nella cantina della villetta dei Poggi, sottolineando la sua disponibilità a chiarire qualsiasi dubbio degli inquirenti, affermando: “Se Andrea è innocente, e lo sono anch’io, perché dovremmo rifiutare un accertamento? Da un’indagine si può uscire puliti.”
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