Delitto Garlasco: la famiglia Poggi contro i media in difesa di Marco

I legali della famiglia Poggi hanno reagito con fermezza alle recenti notizie diffuse da alcuni organi di stampa riguardanti il delitto di Garlasco, avvenuto 18 anni fa. Gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, che rappresentano il padre Giuseppe, la madre Rita e il fratello Marco Poggi, hanno definito le affermazioni come “fantasia” e un tentativo di “vendere falsi scoop sulla pelle delle persone coinvolte”.
Le notizie di ieri sostenevano che Marco Poggi non si trovasse in Trentino nei giorni dell’omicidio di sua sorella Chiara, uccisa il 13 agosto 2007. “Dispiace che la Procura di Pavia non sia intervenuta di fronte a queste innumerevoli falsità, originate da soggetti privi di scrupoli”, hanno dichiarato i legali in una nota congiunta.
Maxi incidente probatorio
La scorsa settimana si è svolto un maxi incidente probatorio presso la questura di Milano, dove sono stati esaminati vari oggetti, tra cui rifiuti rinvenuti sulla scena del crimine. Gli inquirenti hanno focalizzato la loro attenzione sulla traccia n°10, un’impronta di mano sul portone d’ingresso della villetta di via Pascoli, a Garlasco, che però non presenta tracce di sangue. Inoltre, la consulenza genetica ha mostrato che non vi è corrispondenza con la traccia n°33, che appartiene ad Andrea Sempio, indagato nel caso.
Dichiarazioni del consulente della famiglia Poggi
Dario Redaelli, consulente della famiglia Poggi, ha dichiarato durante il maxi incidente probatorio che non è emerso nulla di nuovo che contraddica la sentenza della Corte d’Appello che aveva già condannato l’imputato. “Stiamo seguendo tutte le nuove interpretazioni della scena del crimine, ma finora non abbiamo trovato elementi in controtendenza con quanto accertato dai tribunali”, ha affermato.
La famiglia Poggi chiede rispetto
Rita Poggi, madre di Chiara, ha espresso il suo disappunto riguardo alle affermazioni fatte dai media. A inizio giugno, ha denunciato il “disgusto” della famiglia per le insinuazioni fatte nelle trasmissioni televisive, evidenziando che si continua a infangare la memoria di sua figlia. “Chiara era una ragazza pulita, semplice, senza misteri e segreti. È inaccettabile che vengano fatte insinuazioni su una persona che non può difendersi”, ha dichiarato con fermezza.
Rita ha concluso affermando: “Non tollereremo più che si infanghi la memoria di nostra figlia. È giunto il momento di dire basta”.
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