Quando i nazisti provavano a fare salire Hitler sulla Torre Eiffel

Hitler e la Torre Eiffel: un’incredibile storia di resistenza
Nel giugno del 1940, Parigi cadde sotto il controllo della Germania nazista. Le svastiche sventolavano sugli edifici più iconici della capitale francese, mentre i soldati marciavano con sicurezza sugli Champs-Élysées, convinti di aver conquistato il mondo. Tra le molte immagini che simboleggiano l’occupazione nazista di Parigi, c’è un’immagine che non si realizzò mai: Adolf Hitler sulla Torre Eiffel. E il motivo non è affatto casuale.
La visione di Hitler e il simbolo di Parigi
Hitler, che si considerava un amante dell’arte e dell’architettura, desiderava celebrare la conquista di Parigi con una visita ai suoi monumenti più celebri. Niente di più emblematico della Torre Eiffel, il simbolo della città. Una foto del Führer in cima alla torre sarebbe stata un trofeo perfetto per la propaganda nazista, un modo per mostrare al mondo la potenza della Germania.
La resistenza dei tecnici della Torre Eiffel
Tuttavia, i francesi avevano già ideato un piano di resistenza simbolica. Quando le truppe tedesche entrarono in città, i tecnici della Torre Eiffel disattivarono gli ascensori, dichiarandoli “fuori servizio” per mancanza di pezzi di ricambio, non reperibili a causa della guerra. Questo significava che chiunque volesse raggiungere la cima della torre avrebbe dovuto affrontare oltre 1.600 gradini.
La delusione di Hitler
Quando Hitler arrivò ai piedi della Torre Eiffel, accompagnato dai suoi generali, si rese conto della situazione. Per raggiungere la cima, avrebbe dovuto salire a piedi. Conosciuto per il suo stato di salute precario e la scarsa resistenza fisica, il dittatore decise che poteva ammirare Parigi dal Trocadéro. Così, il gruppo si limitò a scattare qualche foto dalla terrazza con la Torre Eiffel sullo sfondo prima di proseguire il tour della città.
Un simbolo di resistenza
Quella fu l’unica visita di Hitler a Parigi. Il dittatore lasciò la città poco dopo e non vi fece mai ritorno. La Torre Eiffel, invece, rimase in piedi come un simbolo silenzioso della resistenza parigina. Quando la città fu liberata nel 1944, gli ascensori ripresero a funzionare, ripristinando un segno di normalità in un periodo difficile.
Il sabotaggio della Torre Eiffel non cambiò il corso della guerra, ma rappresentò uno dei tanti piccoli atti di resistenza che dimostrarono che lo spirito di Parigi non si sarebbe piegato facilmente. Così, la foto di Hitler sorridente dalla cima della Torre Eiffel non esiste. E mai esisterà.
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