12:19 pm, 22 Maggio 25 calendario

Procreazione assistita: la Consulta dichiara incostituzionale il divieto di riconoscimento per le madri intenzionali

Di: Redazione Metrotoday
condividi

La Corte Costituzionale ha stabilito che è incostituzionale impedire a una madre intenzionale di riconoscere il figlio nato in Italia tramite procreazione medicalmente assistita (PMA) legittimamente praticata all’estero.

Questa decisione, depositata oggi, accoglie le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di Lucca, segnando un importante passo in avanti per i diritti delle famiglie.

Diritti del minore e riconoscimento genitoriale

La Consulta ha sottolineato che il mancato riconoscimento del figlio sin dalla nascita, in caso di PMA, lede il diritto all’identità personale del minore. Questo impedimento compromette il suo diritto di essere mantenuto, educato e assistito dai genitori, nonché di intrattenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi. Inoltre, influisce sulla sua possibilità di mantenere legami significativi con ascendenti e parenti.

Responsabilità della madre intenzionale

La decisione si basa su due principi fondamentali: il primo riguarda la responsabilità che deriva dall’impegno condiviso di una coppia nel ricorrere alla PMA per avere un figlio, un impegno dal quale la madre intenzionale non può sottrarsi. Il secondo principio riguarda l’interesse primario del minore, che deve valere non solo nei confronti della madre biologica, ma anche della madre intenzionale.

Le reazioni alla sentenza

Vincenzo Miri, presidente della Rete Lenford, ha commentato la sentenza definendola storica e fondamentale per le donne che desiderano avere un figlio con le proprie compagne o mogli. “Questo principio di civiltà giuridica cambia la vita di molte madri, eliminando la necessità di passare attraverso procedure di adozione umilianti. Le impugnazioni della procura e del ministero dell’Interno che intasano i tribunali non avranno più motivo di esistere, poiché i sindaci hanno correttamente garantito i riconoscimenti all’anagrafe,” ha dichiarato Miri.

Questa sentenza segna un’importante evoluzione nella legislazione italiana riguardante la famiglia e la procreazione assistita, sottolineando l’importanza di riconoscere e tutelare i diritti dei minori e delle famiglie moderne.

22 Maggio 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA