Trump ordina l’espulsione di 1.000 militari transgender dall’esercito

il Pentagono ha dato il via all’espulsione di 1.000 membri del personale militare transgender, a seguito dell’approvazione della Corte Suprema per l’ordine esecutivo del presidente Trump. La nuova direttiva prevede che i membri del servizio transgender identificati saranno trasferiti immediatamente, mentre agli altri sarà concesso un termine di 30 giorni per autoidentificarsi. Questo provvedimento rappresenta un cambio significativo nella politica del Dipartimento della Difesa riguardo alla presenza di transgender nell’esercito.

I funzionari del Pentagono hanno dichiarato che la determinazione esatta del numero di soldati transgender è complessa, ma le cartelle cliniche saranno utilizzate per identificare coloro che hanno ricevuto diagnosi di disforia di genere o che sono attualmente in trattamento. Queste truppe verranno quindi costrette a lasciare il servizio, un’azione che solleva preoccupazioni sui diritti umani e l’inclusione nel contesto militare.

Il Segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha espresso il suo sostegno a questo cambiamento, affermando che il Dipartimento della Difesa abbandona la “wokeness” e la debolezza. Su X, Hegseth ha scritto: “No More Trans @ DoD”, sottolineando la sua posizione contro la presenza di uomini in abito lungo. Durante una conferenza delle forze per le operazioni speciali a Tampa, ha dichiarato: “Niente più pronomi, abbiamo chiuso con quelle stronzate”.

Questa decisione ha suscitato reazioni contrastanti, con molti che si oppongono a queste misure ritenute discriminatorie e dannose per la morale delle forze armate. La comunità LGBTQ+ e i gruppi per i diritti civili stanno già mobilitando le loro forze per combattere contro queste politiche che escludono i militari transgender.