“Dalla società del sapere alla società del capire”: l’importanza della formazione nella gestione dell’intelligenza artificiale

Il convegno “Dalla società del sapere alla società del capire”, promosso da Federmanager Bologna-Ferrara-Ravenna e dall’Ordine degli Ingegneri di Bologna, ha affrontato le sfide e le opportunità legate all’intelligenza artificiale (AI) in Italia, un settore in rapida crescita che vale attualmente 760 milioni di euro. Gli investimenti nel mercato dell’AI sono in aumento, con un incremento del 52% rispetto all’anno precedente, evidenziando l’importanza strategica di queste tecnologie per il futuro del Paese.
Alcuni dati chiave emersi dal Rapporto AI di 4.Manager indicano che circa 10.000 aziende italiane hanno adottato soluzioni di AI, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente. La domanda di competenze nel settore è cresciuta del 157% negli ultimi cinque anni, sottolineando la necessità di una formazione adeguata per affrontare questa evoluzione tecnologica.
Durante il convegno, è emerso con chiarezza che prima di investire nella formazione tecnica, è fondamentale sviluppare un’educazione e una consapevolezza che pongano l’essere umano al centro. Gli esperti hanno discusso delle potenzialità e dei rischi dell’AI, suggerendo un approccio pragmatico che faccia leva su una formazione etica e consapevole, affinché il fattore umano continui a prevalere su quello meccanico.
“Con questo convegno – hanno dichiarato Roberto Pettinari e Alberto Montanari, moderatori dell’evento – abbiamo voluto stimolare una riflessione su come non dobbiamo competere con l’AI, ma piuttosto capire come convivere e collaborare con essa, specialmente per i giovani e gli studenti.”
L’evento ha visto anche la partecipazione di Tullio Patassini, che ha sottolineato l’importanza di governare l’innovazione tecnologica per massimizzarne i benefici e contenere i rischi. Emanuele Frontoni ha introdotto il concetto di “Human-AI Teaming”, evidenziando come la sinergia tra esseri umani e AI possa amplificare l’efficacia decisionale.
Luna Bianchi ha posto l’accento sugli impatti giuridici e sociali della trasformazione digitale, avvertendo che l’AI non è neutra e può amplificare disuguaglianze esistenti. Luisella Giani ha discusso lo stato dell’arte dell’AI, sottolineando che l’AGI (intelligenza artificiale generale) rappresenta una frontiera ambiziosa per le capacità cognitive.
Infine, Fabrizio Bartoli ha esplorato le connessioni tra scienze moderne e filosofia antica, evidenziando l’interconnessione di tutte le cose nel cosmo. Padre Natale Brescianini ha concluso il convegno parlando di spiritualità e tecnoumanesimo, sottolineando l’importanza di una collaborazione tra intelligenza umana e artificiale.
Questo incontro ha quindi gettato le basi per un dialogo continuo su come navigare il futuro dell’AI in modo etico e umano, promuovendo un approccio che valorizzi il capitale umano in un mondo sempre più automatizzato.
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