7:12 pm, 31 Marzo 25 calendario

Le verità nascoste su Emanuela Orlandi: i misteri del vaticano

Di: Redazione Metro a cura di ACS
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Vogliamo parlarvi di quei fatti che sconvolgono la vita millenaria della Chiesa, i suoi lati oscuri, le lotte e le faide interne, i barbari episodi del passato strettamente connessi con il presente, il futuro e le profezie ancestrali, i veggenti, i Santi, i Papi, gli episodi mai chiariti,

volutamente lasciati nel dimenticatoio dei secoli, fatti inquietanti che opportunamente riletti e rivelati, lasciano tanti Interrogativi. A voi il delicato compito di scegliere e discernere tra la Fede e…

I Misteri del Vaticano

Le verità nascoste su Emanuela Orlandi 

Il mistero sulla scomparsa di Emanuela Orlandi è tornato d’attualità con l’apertura di nuove indagini, proprio a pochi giorni dal funerale di Papa Benedetto XVI.

Laura Sgrò, avvocata della famiglia Orlandi, si chiede se sia tutto frutto del caso o se ci sia un collegamento con il libro pubblicato da monsignor Georg Gänswein.

Dopo anni di ricerche infruttuose, la famiglia Orlandi cerca ancora risposte e spera che questa volta la verità venga finalmente alla luce.

Le nostre richieste sono rimaste inevasi per troppo tempo – ha affermato Sgrò – Dopo anni di attesa, ci chiediamo su cosa stiano realmente indagando. La verità sulla scomparsa di Emanuela non dovrebbe essere così difficile da scoprire“.

Potremmo non arrivare mai a scoprire la verità sulla vicenda che sconvolge il Vaticano e Roma”, riflette una nostra fonte che indossa la tonaca, aggiungendo con un tocco di ironia: “Temo che morirò senza sapere se la Santa Sede ha preso dall’Italia o viceversa, due paesi con misteri irrisolti.”

La nostra fonte vaticana sembra propendere per l’idea che i vertici vaticani non siano ben informati su questa vicenda.

L’alto ecclesiastico sottolinea che Emanuela, figlia di un dipendente della Santa Sede, abbia ricevuto un’attenzione mediatica diversa, suggerendo che dietro le molte ipotesi si nasconda una verità meno affascinante per i cercatori di misteri: una delle tante ragazze scomparse negli anni Ottanta, ma con una cittadinanza speciale e legami particolari.

In oltre tre decenni sono circolate molte teorie, ma forse la realtà è più semplice di quanto sembri.

La storia di Emanuela Orlandi è avvolta da mistero e interrogativi sin dal suo rapimento a Roma nel 1983.

La ragazza quindicenne, figlia di un dipendente vaticano, scomparve nel nulla mentre tornava da una lezione di musica, scatenando una serie di ipotesi e supposizioni che ancora oggi restano senza risposta.

Negli ultimi quarant’anni, il caso Orlandi ha continuato a suscitare interesse e dibattiti.

Diverse ipotesi sono state avanzate, tra cui il coinvolgimento della famiglia Orlandi con il Vaticano, i legami con la Banda della Magliana e persino una possibile connessione con l’attentato a Giovanni Paolo II. Non sono mancate ipotesi legate alla pedofilia, ma nessuna pista ha portato a una risoluzione del caso.

La famiglia di Emanuela non ha mai smesso di cercare la verità, sperando di scoprire cosa sia accaduto alla loro amata figlia. A distanza di anni, le indagini sono state riaperte anche dalla magistratura vaticana, alimentando la speranza di fare finalmente luce su questo enigma irrisolto.

Emanuela Orlandi, nata nel 1968, è una figura avvolta dal mistero a causa della sua scomparsa il 22 giugno 1983 a soli 15 anni. Al momento della sparizione, Emanuela frequentava il secondo anno di liceo scientifico e si dedicava allo studio del flauto e del canto corale presso la scuola di musica dell’istituto Tommaso Ludovico da Vittoria a Roma.

La scomparsa di Emanuela ha scosso la Capitale, con manifesti che ritraevano il suo volto e descrivevano le sue caratteristiche fisiche. Alta 1 metro e sessanta, con capelli lunghi neri e lisci, la ragazza indossava pantaloni di jeans, camicia bianca e scarpe da ginnastica al momento della sparizione, avvenuta il 22 giugno alle ore 19.

La famiglia Orlandi, composta da sua madre Maria Pezzano, i fratelli Pietro, Natalina, Federica e Maria Cristina, viveva nel Vaticano, dove il padre Ercole lavorava come commesso della Prefettura della casa pontificia.

Nonostante la posizione privilegiata, la famiglia non godeva di particolari ricchezze, e ciò ha portato gli investigatori a scartare l’ipotesi di un sequestro immediato a scopo di estorsione. Si ipotizza che Emanuela possa essere stata rapita da qualcuno con cui era in contatto nei giorni precedenti alla sua scomparsa.

La scomparsa di Emanuela Orlandi è avvolta da un fitto alone di mistero, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi istanti prima che sparisce nel nulla il 22 giugno 1983.

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La quindicenne si trovava a piazza Sant’Apollinare per i suoi corsi di musica presso l’istituto Tommaso Ludovico da Vittoria, ma quel giorno sembrava essere di fretta, in ritardo per la lezione di flauto che era già iniziata.

Dopo aver preso parte alla lezione di canto corale, Emanuela lasciò l’aula prima del termine e contattò sua sorella Federica al telefono.

Durante la chiamata, la ragazza raccontò di essere stata fermata da un uomo mentre si dirigeva al corso di flauto, il quale le aveva offerto un lavoro come volantinatrice per la sfilata di moda delle sorelle Fontana alla sala Borromini in piazza della Chiesa Nuova.

L’uomo avrebbe atteso la sua risposta fino alla fine delle lezioni, in vista dell’evento previsto per il sabato successivo.

Emanuela condivise la stessa informazione con la sua amica di scuola Raffaella, dirigendosi insieme a lei verso la fermata dell’autobus 70.

Raffaella e un’altra compagna di scuola di Emanuela, Maria Grazia, confermarono di aver atteso insieme alla ragazza e a un’altra compagna, descritta come bassina con capelli ricci, di cui non ricordavano il nome.

L’autobus arrivò intorno alle 19.20 e fu l’ultima volta che videro Emanuela. Tuttavia, una terza amica di nome Laura raccontò una versione diversa, sostenendo che Emanuela non raggiunse mai la fermata dell’autobus ma si fermò a metà del percorso Rinascimento a piedi, separandosi dal gruppo.

Secondo Laura, mentre camminavano, Emanuela si trovava dietro di lei a una ventina di metri di distanza, ma quando si voltò alla fine del Corso Rinascimento, la ragazza scomparve improvvisamente, lasciando dietro di sé solo il resto del gruppo.

Queste testimonianze contrastanti contribuiscono a mantenere intatta la complessità e il mistero che circondano la scomparsa di Emanuela Orlandi.

Negli anni successivi alla scomparsa di Emanuela Orlandi, la sua famiglia è stata oggetto di numerose telefonate anonime, provenienti da sconosciuti che hanno cercato di entrare in contatto con loro.

È rimasto sempre oscuro se queste chiamate provenissero da individui effettivamente coinvolti nel rapimento o da persone squilibrate in cerca di notorietà. La prima telefonata sarebbe giunta nella Sala Stampa del Vaticano la sera stessa della scomparsa di Emanuela, due ore dopo l’ultimo avvistamento della ragazza.

pietro orlandi volantino emanuela

La famiglia della quindicenne ha immediatamente chiesto accertamenti sull’origine e il contenuto di questa chiamata, poiché sembrava suggerire che i presunti rapitori di Emanuela fossero legati alla Santa Sede e non alla famiglia stessa.

Tuttavia, questa è stata solo la prima di una serie di telefonate nel caso Orlandi. Nel corso degli anni, le chiamate si sono moltiplicate, ma spesso si sono rivelate essere opera di mitomani e individui che cercavano di depistare le indagini.

Le telefonate hanno raggiunto e invaso non solo la casa degli Orlandi, ma anche centrali di polizia e redazioni giornalistiche.

31 Marzo 2025
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