8:08 pm, 9 Marzo 25 calendario

La battaglia per la sovranità digitale: dazi, big tech e intelligenza artificiale

Di: Redazione Metrotoday
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L’amministrazione Trump sembra voler utilizzare i dazi come un’arma per contrastare i vincoli imposti dall’Europa e per sfidare il potere delle Big Tech, soprattutto nel campo dell’intelligenza artificiale.

Anche in Europa c’è chi teme che eccessive regolamentazioni nel settore digitale possano frenare un progresso ricco di potenzialità, ma ci sono anche coloro che sottolineano l’importanza di mantenere l’attenzione sulla vera posta in gioco, che potrebbe essere più elevata di quanto comunemente si pensi.

Tra coloro che difendono questa posizione c’è Vanni Rinaldi, da sempre impegnato per un utilizzo etico e democratico delle tecnologie digitali. Autore del libro “Intelligenza artificiale sociale. Usare l’intelligenza artificiale per creare beni comuni digitali”, Rinaldi ha commentato recentemente: “Di fronte alla politica aggressiva di Trump, è fondamentale difendere le normative europee sulla trasformazione digitale come difesa dei nostri principi e valori”.

Rinaldi sottolinea l’importanza di negoziare con l’amministrazione Trump la restituzione dei dati digitali generati dai cittadini europei e conservati nei server delle Big Tech, in conformità con le normative europee. Propone inoltre che l’Unione Europea investa nelle infrastrutture tecnologiche necessarie allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e sostenga la ricerca scientifica e le aziende europee del settore ICT. Questo, afferma, consentirebbe una piena sovranità digitale europea e favorirebbe la creazione di un’Intelligenza Artificiale Sociale che produca beni comuni digitali, contribuendo al benessere delle persone anziché al profitto di pochi.

l libro

L’Intelligenza Artificiale (IA) potrebbe condurre l’essere umano a superare i suoi limiti cognitivi e biologici. Con il rischio di creare un universo in cui l’intelligenza sia separata dalla consapevolezza e dalla umanità stessa. Ma il pericolo immediato è che l’enorme potenza dell’IA sia di proprietà di poche persone mettendo a rischio la democrazia ed aumentando la disuguaglianza nel mondo. Però qualsiasi tecnologia produce effetti a partire dal modo in cui viene recepita nelle istituzioni e nella società. Per questo c’è bisogno di sottrarre i nostri dati digitali a chi li utilizza per il solo profitto e destinarli alla creazione di un Intelligenza Artificiale Sociale che serva a produrre beni comuni digitali per migliorare il benessere delle persone. L’”altruismo dei dati “, che è stato recentemente introdotto dalle leggi europee, ha messo a nostra disposizione un’arma efficace per sottrarci al controllo dei Giganti del web e liberare la tecnologia dell’IA usandola a nostro vantaggio.

Vanni Rinaldi si è occupato per il movimento cooperativo di tecnologia e innovazione collaborando alla nascita del primo operatore mobile virtuale Coop Voce. Nel 2018 è stato presidente della start up che ha lanciato Weople, la prima app per la gestione dei dati digitali. Nel 2013 ha scritto il manifesto di “Cooperative Commons” per un uso etico e democratico delle tecnologie digitali.

9 Marzo 2025 ( modificato il 7 Marzo 2025 | 20:11 )
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