Omicidio a Bergamo: movente di gelosia per una donna

Il movente di gelosia per una donna sembra essere il motivo dell’omicidio di Mamadi Tunkara, il vigilante gambiano di 36 anni ucciso ieri a Bergamo con coltellate. Durante una conferenza stampa indetta oggi in questura, il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota ha rivelato che il presunto killer, Djiram Sadate di 28 anni originario del Togo, ha confessato di aver commesso l’omicidio spiegando che la motivazione era la gelosia per una presunta relazione tra la vittima e la sua ex compagna.
Il giovane sospettato, dopo iniziale esitazione, ha deciso di parlare durante l’interrogatorio prima di essere incarcerato. Ha ammesso di aver compiuto l’omicidio spiegando le ragioni che lo hanno spinto ad aggredire il 36enne gambiano. La polizia è riuscita a individuarlo e fermarlo al confine con la Svizzera mentre cercava di fuggire.
L’arma del delitto, un coltello da cucina con lama in ceramica, è stata ritrovata non lontano dal luogo dell’aggressione. L’aggressione non sembra essere stata pianificata, ma frutto di una lite che è degenerata. Durante la conferenza stampa, la procuratrice ha evidenziato un aumento dell’uso di armi da taglio e da punta da parte di giovani e stranieri, senza motivi legittimi.
Le indagini proseguono per verificare la relazione tra Tunkara e la ex compagna del sospettato. Attualmente si sa che i due si conoscevano bene in quanto frequentavano il supermercato dove la vittima lavorava come vigilante.
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