Il trionfo de ‘La forza del destino’ alla Scala sommerso dai fiori

La prima alla Scala di Milano è stata un evento memorabile con ben dodici minuti di applausi scroscianti, fiori che piovevano dal loggione e il pubblico in piedi a tributare un’ovazione. L’opera che ha ricevuto questo caloroso benvenuto è stata ‘La forza del destino’ di Giuseppe Verdi, diretta magistralmente dal maestro Riccardo Chailly, con la straordinaria performance di Anna Netrebko.
Nonostante alcuni piccoli incidenti di scena, il pubblico presente ha premiato la serata lirica che ha inaugurato la stagione 2024-25 con uno spirito di pace e celebrando l’opera di Verdi. Mentre all’interno del teatro si esaltava un inno alla pace, all’esterno si manifestava contro la guerra con petardi e fumogeni lanciati dai partecipanti al corteo milanese.
Un contrasto tra due mondi, due visioni della realtà contemporanea segnata da conflitti e violenza. L’attore Alessio Boni riflette sull’ambivalenza tra l’aspirazione alla pace e la persistenza della guerra, mentre Pierfrancesco Favino sottolinea l’importanza di coltivare la cultura e il desiderio di pace per comprendere veramente l’umanità.
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, mette in evidenza il tema centrale dell’opera: la lotta tra amore e guerra, con l’amore che alla fine trionfa nonostante le avversità. Il cast d’eccezione, con Anna Netrebko come protagonista, ha ricevuto applausi entusiastici, con menzioni speciali per il tenore Brian Jagde e i tenori spagnoli Placido Domingo e José Carreras presenti in sala.
Anche il palco reale si è unito agli applausi, con la presenza di importanti figure istituzionali e culturali, mentre dal loggione si sono uditi alcuni ‘buh’ per la soprano russo Anna Netrebko. Tuttavia, il sovrintendente Dominique Meyer ha respinto le critiche definendole un atto ridicolo.
Il trionfo de ‘La forza del destino’ è stato completato dai fiori che volavano sul palco, simboleggiando la bellezza e l’eccellenza della serata. Un cast straordinario ha regalato al pubblico un’esperienza indimenticabile, confermando il prestigio e la grandezza della Scala di Milano.
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