Rinate – Oltre il femminicidio

Presso lo spazio Esperienza Europa – David Sassoli a Roma è stata presentata la mostra fotografica “Rinate – Oltre il femminicidio” di Stefania Prandi, un progetto curato dall’associazione REA-ReAgire alla Violenza in collaborazione con la Fondazione Vodafone, la Fondazione Media Literacy e l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia.
“Rinate – Oltre il femminicidio” racconta, attraverso il fotogiornalismo collaborativo, le storie di quattro donne sopravvissute: Azadeh, Beatrice, Laura e Marina. Attraverso i loro ritratti, le immagini degli oggetti e le loro testimonianze, la mostra mette in luce i meccanismi della violenza maschile e solleva interrogativi cruciali sul tema dei femminicidi.
L’esposizione ha rappresentato anche l’evento conclusivo di un progetto rivolto alle scuole, durante il quale le protagoniste degli scatti hanno interagito con oltre 500 studenti portando la propria testimonianza e condividendo le proprie esperienze. Durante gli incontri scolastici, i giovani reporter della rete delle redazioni scolastiche della Fondazione Media Literacy hanno condotto indagini attraverso questionari e interviste, producendo podcast e articoli per sensibilizzare sul tema della violenza di genere.
All’evento hanno preso parte importanti figure istituzionali tra cui Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento europeo, Lina Gálvez Muñoz, membro della commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere del Parlamento Europeo, Silvia Belloni, Presidente di REA-ReAgire alla Violenza, Lucia Zaietta, Segretaria generale della Fondazione Vodafone, Lidia Gattini della Fondazione Media Literacy, la fotografa Stefania Prandi, insieme alle testimonianze di Azadeh e dei giovani reporter coinvolti nel progetto. La moderazione dell’incontro è stata curata dalla giornalista Flavia Fratello.
Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento europeo: “La violenza sulle donne è una questione antica alimentata da una mentalità che considera le donne inferiori agli uomini, disponibili per loro. Questa mentalità trasforma il senso di possesso in violenza, senza motivo, solo perché c’è una donna dall’altra parte. Ogni 6 ore, in Europa, una donna è vittima di violenza da parte degli uomini: una strage quotidiana. È necessario fermare subito la cultura che alimenta questa violenza, chiamata patriarcato. A ogni studente, ragazzo e uomo ribadisco che ogni atto sessuale privo di consenso è sempre uno stupro.”
Silvia Belloni, Presidente di REA: “Il progetto ‘Rinate – Oltre il femminicidio’ è stata un’importante occasione per dialogare con i giovani e trasmettere messaggi innovativi sulla prevenzione della violenza contro le donne attraverso canali moderni. Questo confronto ha portato nuove idee, scoperto risorse nascoste e creato alleanze preziose, coinvolgendo anche i giovani uomini. Il progetto ha portato alla luce problematiche reali e ha permesso a giovani donne di condividere esperienze personali difficili, rompendo il silenzio.”
Lucia Zaietta, Segretaria generale di Fondazione Vodafone: “La violenza di genere è un fenomeno drammatico che richiede un impegno collettivo e un’azione sinergica tra istituzioni, terzo settore, aziende e la comunità. Come Fondazione Vodafone, crediamo che la tecnologia possa essere un valido strumento per aiutare le persone in situazioni a rischio, collaborando con istituzioni e associazioni per fornire informazioni e supporto immediato alle donne vittime di violenza.”
Lidia Gattini, Segretaria Generale della Fondazione Media Literacy: “L’educazione al rispetto e ai sentimenti trova terreno fertile nelle prime esperienze romantiche dei giovani. La mostra ‘Rinate’, visitata in diverse scuole, e gli incontri con esperte e testimoni vittime di violenza hanno stimolato domande e discussioni tra gli studenti. Il loro coinvolgimento e partecipazione hanno arricchito questo importante viaggio verso una maggiore consapevolezza e urgenza di intervento.”
Un’indagine condotta ha rivelato che circa il 70% degli intervistati ritiene che la generazione giovane attuale non abbia ricevuto gli strumenti necessari per gestire il rispetto tra generi diversi. Questo ha portato il 90% delle ragazze e dei ragazzi a ritenere importante introdurre l’educazione di genere nelle ore di insegnamento a scuola. Inoltre, il 75% degli studenti ritiene che non sia stato fatto abbastanza per migliorare la situazione in questo ambito.
Analizzando le esperienze personali, solo il 10% degli intervistati ha dichiarato di essere stato vittima di relazioni possessive o esclusive con il proprio partner, mentre il 15% ha raccontato di aver subito “divieti” nel frequentare luoghi o persone, o nel mostrare comportamenti considerati “frivoli” dal partner.
Per quanto riguarda il consenso e la gelosia, il 75% dei giovani considera il consenso all’interno di una relazione importante o molto importante, mentre l’85% ritiene che la gelosia possa avere un impatto positivo o negativo a seconda della situazione. Solo il 13% la ritiene nettamente negativa.
Numerose testimonianze di giovani hanno evidenziato episodi di violenza, molestie e contatti non graditi, in particolare catcalling, molestie e contatti non desiderati da sconosciuti che hanno generato disagio. Ci sono anche segnalazioni di casi gravi di violenza sessuale, soprattutto tra i minori.
I risultati dell’indagine sono stati condivisi attraverso la trasmissione radiofonica La Giusta Frequenza, partecipata dalle scuole italiane e trasmessa sulle frequenze DAB della Fondazione Media Literacy, pubblicati sul mensile Zai.net e condivisi online. Gli studenti hanno avuto un ruolo attivo nel processo, con la costituzione di un gruppo di giovani reporter operanti in ogni istituto coinvolto.
Scuole coinvolte:
Scuola di San Costantino Calabro
IISS Lotti di Andria
IC Ennio Quirino Visconti di Roma
Liceo Vittoria Colonna di Roma
Liceo Altiero Spinelli di Torino
Liceo Plauto di Roma
Liceo Einstein di Vimercate
Liceo Parini di Seregno
Liceo Laura Bassi di Bologna
Liceo Toschi di Parma
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