Fragment Actions”: la frammentazione cromatica di Patrizio Landolfi tra stelle e angeli

L’Espressionismo Astratto e la Pop Art si fondono armoniosamente nelle opere di Patrizio Landolfi, rivelando un legame profondo tra bellezza, dolore e trascendenza. Con il recente anniversario dei 50 anni di carriera, Landolfi si conferma come uno degli artisti più raffinati della scena contemporanea italiana e internazionale. La sua tecnica pittorica, che mescola delicate alchimie, lo ha portato a spaziare tra due movimenti artistici distinti, creando un linguaggio espressivo unico.
La sua “Frammentazione cromatica” trasforma la tela in un’esperienza tridimensionale, portando gli spettatori in una dimensione quasi metafisica. Fino al 20 gennaio 2025, gli amanti dell’arte potranno ammirare al Margutta Veggy Food & Art a Roma questa straordinaria esposizione che unisce stelle e angeli in un mix di colori e emozioni.
Accanto alla maestosa opera di apertura “Il lato oscuro degli Angeli”, che cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore, la mostra offre un’ampia panoramica della produzione di Landolfi. Dalle opere astratte, dove la frammentazione dei colori e dei chiaroscuri raggiunge livelli di straordinaria complessità, fino a composizioni più figurative dedicate agli angeli. Le tele astratte di Landolfi invitano lo spettatore a una connessione intima e profonda con l’opera, attratti da una moltitudine di frammenti cromatici che, nonostante la loro apparente disgregazione, rivelano un’armonia assoluta.
La mostra si arricchisce anche di una serie di opere che omaggiano icone della musica e del cinema, da David Bowie a Freddie Mercury, da Charlie Chaplin a Marilyn Monroe, in un’esplosione di vivacità e leggerezza, mantenendo sempre la cifra stilistica di Landolfi. In occasione dell’80° anniversario della morte di Filippo Tommaso Marinetti, l’artista presenta anche “Frammentazioni Futuriste”, un omaggio al Futurismo che fonde elementi della corrente con riferimenti a maestri come Carrà, De Chirico e Fiume, rafforzando ulteriormente il legame tra passato e contemporaneità.
“Percepisco l’opera di Landolfi come una ‘creazione’, poiché ciò che ammiriamo non è semplicemente un’opera pittorica – afferma la curatrice Francesca Alese – Grazie alla sua frammentazione cromatica, ciò che i nostri occhi vedono è una visione tridimensionale impressa sulle sue tele. Una visione così intensa da sfociare talvolta nel metafisico, come si può percepire sia nei suoi quadri astratti che nei suoi angeli”
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