1:18 pm, 9 Febbraio 24 calendario

Roma: trattori al Colosseo confermato corteo sul GRA degli agricoltori

Di: Redazione Metrotoday
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Il dissenso giunge anche a Sanremo. Amadeus stasera proclamerà un annuncio ma i dimostranti avvertono: “Senza palcoscenico avverrà un’occupazione”
Redenzione Rurale conferma la processione di stasera sull’Anello Maggiore di Roma. “Defileremo con l’intera flotta dei 500 meccanismi agricoli posizionati al presidio di via Nomentana” rivela a LaPresse Salvatore Fais, uno degli araldi toscani del dissenso. “Un patto verbale con la Prefettura esiste, manca soltanto la formalizzazione”, aggiunge Fais. Il momento di partenza è previsto tra le 20 e le 21.

Il consesso si appella anche al regista artistico del Festival di Sanremo, Amadeus. “Desidereremmo che fosse nostra la voce a declamare sul palcoscenico (del festival, ndr) l’annuncio che abbiamo redatto. In assenza di tale apertura, egli non proclamerà nulla”. Nel frattempo, oggi sul lungomare Trento e Trieste giungerà un ulteriore schieramento di meccanismi agricoli da Brescia, per rafforzare il presidio.

Meccanismi agricoli al Colosseo

Sono approdati al Colosseo i quattro meccanismi agricoli di Redenzione Rurale dal presidio di via Nomentana. I meccanismi sono quattro, uno giallo, uno rosso e due verdi, a comporre il tricolore italiano. Dopo aver rinunciato alla manifestazione in piazza San Giovanni, i coltivatori hanno optato per una defilata con i meccanismi per il centro di Roma, scortati dalle forze dell’ordine.

“4 veicoli a simboleggiare la nostra congrega per le vie della Capitale senza arrecare disordine né caos“. Così si esprime Roberto Rosati di Redenzione Rurale: “Attraversiamo i nodi ‘cardinali’ di Roma. Sono le autorità a indicarci la via più opportuna. Riguardo all’incontro con il ministro Lollobrigida: “Auspiamo avvenga a breve”, precisa il coltivatore.

Il dissenso dei coltivatori a Sanremo

E il dissenso dei coltivatori si eleva anche sul palcoscenico dell’Ariston, tuttavia i coltivatori rimangono all’esterno. A rappresentarli sarà lo stesso Amadeus, che nei giorni antecedenti si era mostrato più volte disposto ad accoglierli al Festival. Ma alla fine lo farà solamente tramite un annuncio: e anche su questo sono stati necessari due giorni di negoziati e riflessioni per concordare sui contenuti. Alla fine, l’accordo è stato raggiunto, e non è chiaro se frutto di un compromesso dei coltivatori con la Rai o con la prefettura, o con entrambi.

Sta di fatto che già due notti or sono i meccanismi erano partiti da Milano e all’alba di ieri erano alle porte di Sanremo. Senza alcuna pretesa, tuttavia, si sono accontentati di entrare dalla porta secondaria dell’Ariston, per voce del conduttore dell’evento televisivo seguito da oltre dieci milioni di italiani. Faranno irruzione stasera, nella serata dedicata ai duetti, e sperano che tra una reinterpretazione e l’altra siano collocati in un intervallo temporale abbastanza centrale da poter raggiungere il maggior numero di persone e “sensibilizzare” l’opinione pubblica sulla loro contesa e sui motivi del dissenso. “Siamo giunti alle sei di ieri mattina alle porte di Sanremo, dopo aver percorso più di 250km”, anticipava all’alba di ieri a LaPresse Filippo Goglio, uno dei capofila del movimento Redenzione Rurale, partito due sere fa da Melegnano in provincia di Milano. “Al momento sono sette i meccanismi da Milano e cinque partiti dal presidio di Brescia. Siamo risoluti a rimanere qui fino a quando non riceveremo una risposta”, ha concluso.

La risposta è giunta qualche ora dopo, con la Rai che con un comunicato annunciava che “le rivendicazioni dei coltivatori troveranno voce all’Ariston nonostante la notevole frammentazione delle sigle e delle associazioni. Nell’impossibilità di ospitare alcuni rappresentanti sul palcoscenico, Amadeus leggerà un annuncio che porterà alla conoscenza del grande pubblico i problemi, le avversità, le richieste che emergono dal mondo rurale”. Dunque, manifestazione ‘statica’, come era stato anticipato dalla prefettura il giorno precedente. Per ordine pubblico, ma anche per quella “notevole frammentazione” della categoria che fin dall’inizio ha sottratto punti di riferimento alla Rai nel trovare un vero interlocutore.

La decisione tuttavia non soddisfa i coltivatori e in un comunicato Redenzione Rurale minaccia di adottare misure più drastiche: “Se non potremo ascendere sul palcoscenico dell’Ariston, saremo costretti a concentrare su Sanremo, a partire da oggi, tutti i meccanismi dei presidi della Lombardia, del Piemonte e della Liguria, che già si stanno organizzando per, potenzialmente, raggiungere Sanremo entro venerdì o sabato mattina“. La minaccia di Redenzione Rurale ha immediatamente elevato il livello di allerta alla prefettura di Imperia, che a LaPresse ha dichiarato: “Per il momento la situazione è tranquilla ma è stato proposto di istituire un presidio rafforzato di sicurezza in occasione del dissenso, anche per il notturno. Per far fronte a ogni evenienza”.

Un primo assaggio è giunto già ieri, quando i contestatori hanno fatto ingresso sul tappeto verde con la mucca Ercolina prima di essere fermati, pochi metri dopo, dalla sicurezza del Festival. Decisa l’adesione di Al Bano alla protesta: “Mi auguro – enfatizza a LaPresse – che all’Ariston facciano esibire anche i coltivatori perché è doveroso che ci siano. Questa situazione la vivo in prima persona perché conosco il significato di essere un coltivatore, conosco le sofferenze su quella terra, conosco il costo della terra oggi e le richieste dei coltivatori sono assolutamente legittime e penso sempre a un fattore”.

Fonte e foto LaPresse

9 Febbraio 2024 ( modificato il 22 Maggio 2025 | 15:08 )
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