11:53 am, 30 Gennaio 24 calendario

Ilaria Salis: il padre accusa l’ambasciata italiana

Di: Niccolò Mei
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Il padre di Ilaria Salis, Roberto, ha espresso profonda preoccupazione e delusione riguardo al ruolo dell’Ambasciata italiana in Ungheria nel caso della figlia. Durante un’intervista con Agorà Rai Tre, ha rivelato: “Credo che l’Ambasciata italiana abbia assistito ad almeno quattro udienze in cui mia figlia è stata presentata in queste condizioni davanti al giudice. Fino al 12 ottobre, quando Ilaria ha scritto una lettera, non eravamo a conoscenza del trattamento che stava subendo. Gli unici informati erano i membri dell’Ambasciata italiana in Ungheria, che non hanno detto nulla.”

Roberto Salis ha poi aggiunto: “Alle 10 abbiamo un incontro con l’ambasciatore italiano in Ungheria. Mi aspetto delle azioni concrete, finora ci sono state solo parole. Questa è la prima volta che parlo con l’ambasciatore. Sembra che in questi 11 mesi abbia avuto impegni più importanti che occuparsi di mia figlia.”

Eugenio Losco, l’avvocato di Ilaria Salis, ha espresso la sua preoccupazione in un’intervista a “The Breakfast Club” su Radio Capital. Ha descritto le condizioni disumane in cui Ilaria è stata detenuta da febbraio in un carcere a Budapest, accusata di aver aggredito due militanti neonazisti durante una manifestazione. “Siamo rimasti tutti colpiti da ciò che è successo ieri, anche se Ilaria aveva già raccontato come veniva trasportata in tribunale, con catene e scortata da guardie penitenziarie in tenuta anti-sommossa. Ilaria è forte, cerca di reagire. Sorrideva perché per la prima volta ha visto gli amici, i genitori, e me. Prima non ero mai riuscito ad avere un colloquio con lei.”

Losco ha sottolineato l’urgenza di un intervento del governo italiano per riportare Ilaria in Italia, sfruttando le normative europee che consentono a una persona appartenente alla comunità europea di avere i domiciliari nel proprio paese di residenza. Ha espresso preoccupazione per il protrarsi del processo e le condizioni carcerarie disumane, con la presenza di scarafaggi, cimici e topi, e solo un’ora d’aria al giorno in un piccolo cortile. “Sono molto preoccupato,” ha ammesso Losco, “e confido in un intervento ministeriale. Ma ora la decisione è nelle mani del tribunale ungherese, che ha dimostrato una durezza estrema.”

 

30 Gennaio 2024 ( modificato il 17 Maggio 2025 | 0:46 )
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