5:44 pm, 17 Luglio 25 calendario

Monarchia in Spagna: storia e evoluzione della Casa Reale spagnola

Di: Luigia Cornacchia
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La monarchia in Spagna rappresenta una delle istituzioni più antiche e influenti d’Europa, con radici che affondano nella formazione dei regni cristiani durante la lunga Reconquista contro la dominazione musulmana nella penisola iberica. L’unificazione dei regni di Castiglia e Aragón attraverso il matrimonio di Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona nel 1469 pose le basi per la creazione della moderna Spagna, trasformandola in una potenza mondiale che dominò vasti territori in Europa, America e Asia per oltre tre secoli.

L’attuale Casa di Borbone governa la Spagna dal 1700, ad eccezione dei periodi repubblicani (1873-1874 e 1931-1939) e della dittatura franchista (1939-1975), e ha attraversato secoli di trasformazioni politiche, sociali ed economiche che hanno plasmato l’identità nazionale spagnola. La dinastia borbonica arrivò al trono con Filippo V, nipote del Re Sole francese Luigi XIV, inaugurando un periodo di riforme illuminate che modernizzarono l’amministrazione statale, l’esercito e l’economia secondo i principi dell’assolutismo illuminato.

Successive generazioni di monarchi hanno guidato la Spagna attraverso guerre napoleoniche, l’indipendenza delle colonie americane, conflitti carlisti e la complessa transizione verso la democrazia costituzionale del XX secolo. La restaurazione borbonica del 1975 con Juan Carlos I ha segnato il ritorno definitivo della monarchia parlamentare, ponendo fine a quattro decenni di dittatura e aprendo la strada alla modernizzazione democratica del paese.

Tutti i regnanti della Monarchia in Spagna

Casa di Trastámara (1474-1516)

  • Isabella I di Castiglia (1474-1504) e Ferdinando II d’Aragona (1479-1516) – I Re Cattolici che unificarono la Spagna

Casa d’Asburgo (1516-1700)

  • Carlo I (1516-1556) – Imperatore del Sacro Romano Impero come Carlo V
  • Filippo II (1556-1598) – Apogeo dell’impero spagnolo
  • Filippo III (1598-1621)
  • Filippo IV (1621-1665)
  • Carlo II (1665-1700) – Ultimo Asburgo di Spagna

Casa di Borbone (1700-1808, 1813-1868, 1874-1931, 1975-presente)

  • Filippo V (1700-1724, 1724-1746)
  • Luigi I (1724) – Regno brevissimo
  • Ferdinando VI (1746-1759)
  • Carlo III (1759-1788)
  • Carlo IV (1788-1808)
  • Ferdinando VII (1808, 1813-1833)
  • Isabella II (1833-1868)
  • Alfonso XII (1874-1885)
  • Alfonso XIII (1886-1931)
  • Juan Carlos I (1975-2014)
  • Felipe VI (2014-presente)

Interruzioni

  • Giuseppe Bonaparte (1808-1813) – Imposto da Napoleone
  • Amadeo I di Savoia (1870-1873)
  • Prima Repubblica (1873-1874)
  • Seconda Repubblica (1931-1939)
  • Francisco Franco (1939-1975) – Dittatura

Il ruolo costituzionale del Re nella monarchia della Spagna moderna

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Secondo la Costituzione spagnola del 1978, approvata con referendum popolare e considerata uno dei testi costituzionali più avanzati d’Europa, il Re svolge funzioni rappresentative e simboliche come Capo dello Stato, senza poteri esecutivi diretti ma con importanti prerogative istituzionali. La monarchia parlamentare spagnola assegna al sovrano il compito di moderare il funzionamento delle istituzioni, simboleggiare l’unità nazionale e mantenere relazioni internazionali di alto livello.

Il monarca promulga le leggi approvate dal Parlamento (Cortes Generales), nomina il Presidente del Governo su indicazione del Congresso dei Deputati dopo le elezioni politiche, riceve le credenziali degli ambasciatori stranieri e presiede le cerimonie ufficiali di Stato. Inoltre, il Re è il comandante supremo delle Forze Armate spagnole, ruolo che riveste particolare importanza simbolica considerando il ruolo storico dell’esercito nella politica spagnola.

Queste prerogative, sempre esercitate su proposta del governo democraticamente eletto e con il controllo parlamentare, inquadrano la figura reale in un sistema di pesi e contrappesi tipico delle democrazie occidentali mature. La Costituzione stabilisce inoltre l’inviolabilità della persona del Re, che non può essere processato per le sue azioni ufficiali, mentre i suoi atti devono essere controfirmati dal Presidente del Governo o dai ministri competenti.

Felipe VI e la modernizzazione della monarchia spagnola

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L’ascesa al trono di Felipe VI nel giugno 2014, dopo l’abdicazione di suo padre Juan Carlos I, ha segnato un momento di rinnovamento per la monarchia spagnola, in un periodo caratterizzato da significative sfide economiche legate alla crisi finanziaria del 2008 e crescenti tensioni territoriali, specialmente in Catalogna e nei Paesi Baschi. Il nuovo sovrano ha implementato politiche di trasparenza e austerità senza precedenti, riducendo drasticamente il budget della Casa Reale da 8,4 a 7,9 milioni di euro e sottoponendo le finanze monarchiche a controlli parlamentari più stringenti.

La gestione degli scandali che avevano coinvolto membri della famiglia reale, in particolare l’affare Nóos che aveva portato all’imputazione dell’infanta Cristina e di suo marito Iñaki Urdangarin per corruzione e appropriazione indebita, ha richiesto interventi decisivi. Il Re ha revocato il titolo di Duchessa di Palma alla sorella Cristina e ha rinunciato pubblicamente all’eredità paterna per questioni fiscali legate ai conti di Juan Carlos I in Svizzera.

Questi provvedimenti hanno dimostrato la volontà di adeguare l’istituzione monarchica agli standard etici richiesti dalla società contemporanea, ristabilendo la credibilità della Corona attraverso una gestione trasparente delle finanze e una comunicazione più diretta con i cittadini. Felipe VI ha inoltre modernizzato il protocollo di corte, riducendo le formalità eccessive e aprendo maggiormente la monarchia ai media e alla società civile.

Le sfide contemporanee e il futuro della monarchia in Spagna

La monarchia spagnola affronta attualmente sfide significative legate alle spinte indipendentiste catalane e basche, che mettono in discussione l’unità territoriale simboleggiata dalla Corona e il sistema costituzionale del 1978. Il discorso televisivo del Re Felipe VI del 3 ottobre 2017, durante la crisi catalana seguita al referendum indipendentista illegale, ha ribadito con fermezza l’importanza dell’ordine costituzionale e dello stato di diritto, generando dibattiti sulla neutralità politica dell’istituzione e sul suo ruolo nei momenti di crisi istituzionale.

I sondaggi d’opinione mostrano un sostegno variabile alla monarchia, con differenze significative tra le diverse regioni spagnole e fasce generazionali. Mentre nelle regioni centrali e meridionali la monarchia mantiene consensi solidi, in Catalogna e nei Paesi Baschi l’istituzione monarchica è vista con maggiore scetticismo. I giovani spagnoli manifestano atteggiamenti più critici verso l’istituzione monarchica, preferendo forme di governo repubblicane, mentre le generazioni più mature mantengono un attaccamento maggiore alla tradizione reale.

Le sfide future includono la necessità di mantenere la rilevanza dell’istituzione in una società sempre più secolarizzata e democratica, la gestione delle tensioni territoriali e la costruzione di un consenso intergenerazionale che garantisca la continuità costituzionale. La monarchia deve inoltre affrontare le critiche relative ai costi di mantenimento e alla trasparenza nelle sue attività, rispondendo alle aspettative di una società che richiede maggiore accountability dalle istituzioni pubbliche.

L’eredità atorica e il patrimonio culturale della casata spagnola

La monarchia spagnola custodisce un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore, conservato nei Palazzi Reali di Madrid, Aranjuez, La Granja de San Ildefonso e El Pardo. Queste residenze storiche testimoniano secoli di evoluzione architettonica e artistica, ospitando collezioni che spaziano dalla pittura fiamminga e italiana agli arazzi tessuti nelle manifatture reali, dalle porcellane orientali agli strumenti musicali storici.

Il Palazzo Reale di Madrid, con le sue 3.418 stanze, rappresenta uno dei palazzi reali più grandi d’Europa e custodisce capolavori di Velázquez, Goya, Caravaggio e Giaquinto. La Real Armería conserva una delle collezioni di armature più complete al mondo, mentre la Biblioteca Reale e l’Archivio Storico mantengono documenti fondamentali per la comprensione della storia spagnola ed europea, inclusi manoscritti medievali, cronache delle esplorazioni americane e trattati internazionali.

Questo patrimonio, parzialmente accessibile al pubblico attraverso visite guidate e mostre temporanee, rappresenta una risorsa culturale che trascende il valore simbolico dell’istituzione monarchica, contribuendo significativamente al turismo culturale spagnolo e alla conservazione della memoria storica nazionale. La gestione di questo patrimonio richiede investimenti considerevoli per la conservazione e la valorizzazione, rappresentando una delle responsabilità più importanti della Casa Reale verso la cultura spagnola e mondiale.

17 Luglio 2025
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