12:49 am, 24 Ottobre 25 calendario

Naufragio al largo della Tunisia: 40 migranti morti, tra cui neonati

Di: Redazione Metrotoday
condividi

Un altro naufragio ha insanguinato il Mediterraneo centrale. Almeno 40 migranti subsahariani, tra cui neonati, hanno perso la vita oggi al largo delle coste tunisine, nel governatorato di Mahdia, mentre tentavano di raggiungere l’Europa. Altre 30 persone sono state tratte in salvo dalle unità della Guardia costiera tunisina, ma le operazioni di ricerca dei dispersi sono ancora in corso.

La tragedia al largo di Salakta

Il naufragio è avvenuto all’alba di oggi, mercoledì 22 ottobre, a circa 20 chilometri dalla costa di Salakta, una località situata nel governatorato di Mahdia, nell’est della Tunisia. Secondo le prime ricostruzioni, la barca di ferro su cui viaggiavano circa 70 migranti, tra cui molte donne e bambini, si è capovolta a causa del mare mosso. Le vittime erano tutte originarie di Paesi dell’Africa subsahariana. Le autorità tunisine hanno avviato un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente e le responsabilità.

Quello di oggi è solo l’ultimo di una lunga serie di naufragi che hanno colpito le rotte migratorie nel Mediterraneo centrale. Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), nel 2024 sono stati registrati oltre 2.000 decessi in mare lungo questa rotta, con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. La Tunisia, con le sue coste che si affacciano sul canale di Sicilia, è diventata uno dei principali punti di partenza per i migranti provenienti dall’Africa subsahariana e dall’Asia, diretti verso l’Italia e l’Europa.

Le cause del fenomeno

Le motivazioni che spingono migliaia di persone a intraprendere questo viaggio mortale sono molteplici. La povertà estrema, la mancanza di opportunità economiche, la violenza e la persecuzione politica nei Paesi di origine sono tra le principali cause. La Tunisia, purtroppo, non offre alternative sicure o legali per l’emigrazione, costringendo i migranti a ricorrere a trafficanti senza scrupoli che organizzano viaggi su imbarcazioni sovraffollate e inadeguate.

Le autorità tunisine hanno intensificato gli sforzi per contrastare l’immigrazione irregolare, effettuando arresti e sequestri di imbarcazioni. Tuttavia, queste misure non hanno fermato il flusso migratorio, che continua a crescere. Le organizzazioni umanitarie denunciano la mancanza di un sistema di asilo efficace e di canali legali per l’immigrazione, che spingono sempre più persone a rischiare la vita in mare.

Numerose organizzazioni internazionali e ong hanno espresso solidarietà alle vittime del naufragio e hanno chiesto alle autorità tunisine e europee di adottare misure urgenti per prevenire ulteriori tragedie. Tra le richieste figurano l’apertura di corridoi umanitari, il rafforzamento della cooperazione tra i Paesi di origine, transito e destinazione, e il miglioramento delle condizioni di accoglienza per i migranti.

24 Ottobre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA