9:37 am, 19 Ottobre 25 calendario

Il fascino del felino nero e le paure moderne

Di: Redazione Metrotoday
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Quando una città spagnola vieta l’adozione dei gatti neri

La piccola città catalana di Terrassa, a nord-ovest di Barcellona, ha adottato una misura singolare: a partire dal 1 ottobre e fino al 1 novembre (o secondo alcune fonti fino al 10 novembre), nel suo centro comunale di adozione animale non potranno essere ricevute richieste di adozione o affido per gatti di pelliccia completamente nera. Il motivo? Proteggerli da potenziali «usi rituali, superstiziosi o irresponsabili» legati alla festività di Halloween.

La decisione ha suscitato stupore e dibattito: da un lato, è motivata da una volontà dichiarata di tutela animale; dall’altro, mette in luce come antiche credenze, superstizioni e timori lazzi possano tradursi in politiche pubbliche in tempi moderni.

Secondo il Comune di Terrassa, l’ordinanza «non implica alcuna discriminazione in ragione del colore o delle caratteristiche dell’animale, bensì è una misura protettiva aggiuntiva volta a garantirne il benessere».

Quando un cittadino si reca al centro comunale per adottare un gatto nero in quel periodo, gli viene spiegato che la domanda sarà registrata e rivalutata solo dopo la fine dell’interdizione.

Il monitoraggio da parte dei servizi per il benessere animale ha rilevato che, negli anni precedenti, nelle settimane precedenti Halloween aumentavano le richieste specifiche di gatti neri. Secondo il consigliere comunale per il benessere animale, Noel Duque Alarcón, queste richieste potevano essere motivate «per fini rituali» o semplicemente «come decorazione perché è “cool”».

Non esistono, ammettono le autorità, casi documentati di maltrattamento di gatti neri a Terrassa durante Halloween, ma si preferisce adottare un criterio di prudenza.

Dalla superstizione alla politica municipale

Antiche paure, moderne ricadute

Il gatto nero ha avuto attraverso i secoli una sorte altalenante: venerato in alcune civiltà – come l’Egitto – e odiato in altre, dove è stato associato a streghe, malocchio e stregoneria.

Durante il medioevo europeo, la presenza di un gatto nero accanto a una donna poteva alimentare il sospetto di stregoneria, e in alcune aree vi furono veri e propri pogrom nei confronti dei felini di quel colore. Quel lascito culturale – superficiale forse, ma persistente – ha continuato a permeare certi stereotipi: un gatto nero che attraversa la strada, specialmente in una notte evocativa come quella di Halloween, è per molti ancora sinonimo di sfortuna o di mistero.

Halloween e i gatti neri

La festività di Halloween, con le sue radici celtiche e la sovrapposizione cristiana e commerciale, è ormai entrata nelle culture europee con decorazioni, travestimenti e una certa spettacolarizzazione del macabro. In questo scenario, il gatto nero assume un ruolo simbolico: oggetto di immaginario “a tema”, elemento scenografico.

Negli anni, alcune strutture di accoglienza animali – soprattutto in Nord America – hanno deciso di sospendere o limitare le adozioni di gatti neri nel mese di ottobre, ritenendo che potessero essere scelti solo come “accessorio Halloween” e poi abbandonati o meno curati.

Terrassa, con la sua ordinanza, porta quel ragionamento su un piano istituzionale: si chiede alla cittadinanza di non considerare l’adozione di un gatto nero come “un gadget da Halloween” e di rallentare temporaneamente quelle adozioni che nascono da finalità dubbie.

I sostenitori della norma sottolineano che l’adozione responsabile implica tempo, scelta consapevole, stabilità. Un gesto che nasce da una voglia stagionale o da un’estetica “nera” rischia di degenerare in abbandono o maltrattamento. La moratoria di un mese vuole creare uno spazio in cui riflettere, sostenere le strutture di accoglienza, dare tempo al processo di selezione e prevenire potenziali abusi.

Diverse associazioni segnalano che i gatti neri rimangono più a lungo nei rifugi rispetto ai gatti di altri colori, a parità di età, salute e carattere. Molte strutture promuovono campagne mirate di “Black Cat Day” (giornate dell’adozione del gatto nero) proprio per contrastare il cosiddetto “Black Cat Syndrome” (la sindrome del gatto nero) che riduce le chance di adozione.

La vicenda di Terrassa mostra com’è labile la linea fra credenza, superstizione e politica pubblica. Un comune di medie dimensioni che decide di vietare temporaneamente le adozioni di un animale per colore del pelo: sembra una sceneggiatura da favola nera, ma è realtà.

Da un lato, è lodevole che si pensi in anticipo a possibili abusi, che si prendano precauzioni per animali indifesi. Dall’altro, la assenza di dati, la presenza di stereotipi culturali sul gatto nero e la potenziale penalizzazione di questi animali – che hanno già più difficoltà nell’essere adottati – fanno sorgere interrogativi sullà bontà della prescrizione.

19 Ottobre 2025 ( modificato il 18 Ottobre 2025 | 19:46 )
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