2 agosto 2027: il cielo si oscurerà per oltre 6 minuti

L’eclissi solare che promette un’esperienza unica
Nel pomeriggio del 2 agosto 2027, il cielo di vaste porzioni del Nord Africa, Medio Oriente e della Spagna meridionale sarà “tinguto” di notte per alcuni minuti. Tra le eclissi solari totali programmate nel XXI secolo, questa promette di stabilire un nuovo record per durata osservabile da terra: 6 minuti e 23 secondi di oscuramento totale. In Italia il fenomeno sarà visibile solo in forma parziale, ma per molti appassionati basterà quel “morso di Luna” per rivivere l’emozione di un giorno che si tramuta in notte.
Il fenomeno e il “record” annunciato
L’eclissi del 2 agosto 2027 è stata definita dagli astronomi come una delle più spettacolari — e lunghe — che si possano osservare nei decenni a venire. La sua durata massima di totalità (6 minuti e 23 secondi) è da considerarsi un primato per questo secolo, battendo molte altre eclissi totali recenti. In effetti, secondo le previsioni, non sarà superata fino al 2114.
Il “record” deriva da una combinazione favorevole di parametri: la Luna sarà prossima al perigeo (cioè al punto dell’orbita più vicino alla Terra), aumentando l’ombra che proietta, mentre la Terra si troverà vicino all’afelio (il punto più lontano dal Sole), rallentando leggermente il moto relativo del disco solare. Questa geometria permetterà che l’ombra lunare resti proiettata sulla superficie terrestre per un intervallo più lungo che nella maggior parte delle eclissi totali.
Dove sarà visibile la totalità
Il percorso dell’ombra attraverserà una fascia larga circa 258 chilometri, iniziando sull’Oceano Atlantico e toccando:
Spagna meridionale
Nord Africa (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto)
Nord‑est del Sudan
Arabia Saudita (parte sud‑occidentale)
Yemen
Parte nord‑orientale della Somalia
Alcune aree dell’Oceano Indiano, fino all’arcipelago di Chagos
Tra le città che potrebbero vivere il momento di totalità con i minuti più grandi troviamo Luxor (Egitto), dove l’eclissi potrebbe raggiungere i 6 minuti e 19‑20 secondi; ma il punto di maggior durata sarà vicino a Sohag (Egitto), dove la totalità potrebbe toccare i 6 minuti e 22‑23 secondi.
In Italia il fenomeno sarà visibile solo in forma parziale, e solo nelle regioni più meridionali (in particolare Sicilia e zone vicine). Si potrà cogliere un’ombra parziale che oscurerà in parte il Sole, ma senza mai raggiungere la totalità tranne che in un tratto molto limitato vicino alle acque territoriali — ad esempio qualche chilometro al largo di Lampedusa.
L’eredità delle eclissi “memorabili”
La storia dello studio delle eclissi è costellata di eventi emblematici.
Nel 1991 si registrò una eclissi di lunga durata (6 minuti e 53 secondi), che a lungo fu considerata “la più lunga” fino a quando nuove misure più precise ricalibrarono quei dati.
Un’altra eclissi particolarmente famosa fu quella del 22 giugno 2009, visibile sulle isole di Pasqua, che per molti appassionati resta una “eclissi storica” del XXI secolo.
In genere, le eclissi totali non superano facilmente i 5 minuti: quando lo fanno, significa che la configurazione astronomica è quasi perfetta — Luna vicina, Terra lontana, traiettoria ideale del cono d’ombra.
Tuttavia, non è sempre la “durata assoluta” a fare la differenza, ma la relazione tra ciò che si può osservare e il contesto geografico: un’eclissi più breve ma visibile su aree densamente popolate può essere più seguita di quella più lunga che attraversa solo oceani remoti.
Prepararsi all’oscurità
Per chi deciderà di spostarsi verso le zone di totalità, le sfide non sono solo astronomiche. Ecco alcuni temi da considerare:
Impatto sul fotovoltaico e sull’energia
Quando il Sole viene oscurato, le centrali fotovoltaiche, in particolare quelle in aree lungo la fascia di totalità, subiranno un calo drastico della produzione energetica per la durata dell’evento. In quel frangente, la domanda elettrica rimane attiva, e sarà necessario fare ricorso a fonti di riserva. In precedenti eclissi parziali, si sono già osservati sbalzi nella rete elettrica locale. Nel 2027 questo effetto potrebbe essere amplificato nelle zone completamente buie.
Osservazioni scientifiche: opportunità rare
La totalità del 2027 offrirà una finestra privilegiata per studiare la corona solare, l’atmosfera solare e fenomeni al bordo del disco solare (protuberanze, archi, getti). In particolare, che la durata superi i sei minuti significa che i satelliti e gli strumenti terrestri potranno captare dati più dettagliati, con più tempo per calibrare correzioni e acquisizioni.
Anche i fisici e gli astronomi potranno studiare variazioni di luce residua, fluttuazioni termiche e fenomeni di luce zodiacale che emergono durante il buio diurno. Ogni secondo in più di totalità significa più opportunità di esplorazione.
Logistica, turismo e sicurezza
L’afflusso di visitatori nelle regioni di totalità sarà massiccio. Alcune città potrebbero vedere il doppio o triplo della popolazione per quel giorno, con implicazioni su trasporti, alloggi, servizi igienici, ristorazione e sicurezza. Organizzare corridoi preferenziali, viste panoramiche protette, posti di osservazione regolamentati sarà essenziale per prevenire disagi e garantire un’esperienza positiva.
Inoltre, nelle aree desertiche (alcune tratte nordafricane) il clima e la visibilità saranno cruciali: se le condizioni meteo non cooperano (nuvole, polvere, foschia), l’eclissi potrebbe essere in parte compromessa. Negli studi già pubblicati, si raccomanda di scegliere località con bassa probabilità di copertura nuvolosa al 2 agosto.
Non è mai sicuro guardare direttamente il Sole senza protezioni durante le fasi parziali. Gli occhiali da eclissi certificati (filtri solari con lente ISO 12312‑2) o strumenti con filtri adeguati (telescopi con filtro solare) sono indispensabili. Solo durante la fase di totalità (quando il disco solare è completamente coperto) si può guardare senza filtro, ma solo per quei minuti e con estrema attenzione per non danneggiare gli occhi.
Gli organizzatori di eventi astronomici e le società scientifiche stanno già preparando kit, istruzioni e suggerimenti per i partecipanti, per sensibilizzare al corretto uso dei dispositivi di visione.
Se l’Italia non sarà nel cuore della totalità, l’eclissi resta comunque un’occasione didattica e spettacolare anche per gli appassionati nazionali. In Sicilia e in regioni meridionali si potrà osservare una significativa copertura parziale: il Sole sarà oscurato in proporzione notevole, creando giochi di luce e ombre interessanti.
In passato, eventi simili (anche se più brevi) hanno mobilitato scuole, associazioni astronomiche e media: osservazioni collettive, apparecchi telescopici condivisi, eventi serali di divulgazione. Il 2027 non farà eccezione: già oggi gruppi scientifici, planetari e università stanno programmando spedizioni, webinar, guide per appassionati.
Nel contesto europeo, l’eclissi attraverserà anche la Spagna meridionale (Andalusia) e Gibilterra, località ben collegate e popolose. Ciò rende l’evento accessibile anche per chi venga da altre nazioni europee. Il web e i social media diventeranno vetrine globali, con streaming, immagini dal vivo e reazioni in tempo reale.
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