12:29 am, 16 Ottobre 25 calendario

Giornata Mondiale del Pane 2025: nuovo slancio contro lo spreco alimentare

Di: Redazione Metrotoday
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n una cornice nazionale attenta ai temi della sostenibilità, la Giornata Mondiale del Pane assume quest’anno un rilievo particolare. La lotta allo spreco alimentare — un’emergenza silenziosa ma diffusa — torna al centro dell’attenzione con progetti, campagne e iniziative che cercano di trasformare uno scarto in risorsa, non solo materiale ma culturale.

Quanto pane sprechiamo? Il peso di un dato concreto

In Italia, le stime più recenti segnalano che circa 1,5 milioni di tonnellate di pane vengono sprecate ogni anno.

Dietro questa cifra si nascondono consumi domestici troppo disinvolti, modelli distributivi poco flessibili e abitudini consolidate che vedono il pane avanzato come un residuo da gettare piuttosto che un bene da recuperare.

Una ricerca condotta nel 2025 ha rilevato che il 62 % degli italiani getta pane secco o raffermo, mentre il 40 % lo scarta per muffa e il 12,8 % a causa di avanzi nei pasti. Solo il 5,7 % riferisce di non aver gradito il pane del giorno precedente. In risposta, il 60 % degli intervistati congela il pane, il 48 % lo trasforma in altre ricette e il 32 % riduce le quantità acquistate.

Questo dato testimonia che, nel quotidiano, la soglia tra spreco e recupero è talvolta labile — e spesso dipende da scelte domestiche più consapevoli.

Sul piano economico e ambientale, il problema è altrettanto pesante. Lo spreco alimentare in Italia è stimato intorno ai 15 miliardi di euro e incide per lo 0,88 % del PIL, con la fetta più consistente che deriva dal consumo domestico.

In particolare, il pane figura tra gli alimenti più sprecati: secondo dati recenti, un italiano “perde” mediamente circa 1 chilo di pane all’anno per inefficienza conservativa o semplici abitudini.

Grande Impero: dalla panificazione all’impegno sociale

In occasione della ricorrenza, l’azienda Grande Impero rilancia la sua campagna anti-spreco, concentrandosi su due fronti principali: recupero del pane invenduto e educazione al riutilizzo domestico.

Il modello prevede che il pane non venduto — ma ancora perfettamente commestibile — venga raccolto, redistribuito o trasformato, al fine di evitare lo scarto. È un intento che si salda con la promozione di buone pratiche tra i consumatori: congelamento, ricette alternative, riduzione degli sprechi in fase d’acquisto.

Ma l’azione si spinge oltre: l’azienda collabora con cooperative, associazioni e strutture caritative per trasformare il pane che rischierebbe di diventare rifiuto in solidarietà concreta. Donazioni, distribuzioni a soggetti fragili, progetti di economia circolare locale sono parte integrante del piano.

Antonella Rizzato, CEO di Grande Impero, sottolinea come il pane sia «simbolo universale di condivisione», ma che ha bisogno di una «cultura del riuso» per non restare disperso. L’obiettivo dichiarato è quello di mutare la percezione del pane avanzato: da scarto a occasione di comunità.

Esperienze che fanno scuola

La battaglia contro lo spreco alimentare non è nuova, ma negli ultimi anni ha generato modelli virtuosi che meritano attenzione e replicabilità.

Una delle storie più note è quella di Biova Project, startup che recupera pane invenduto da panifici e supermercati per impiegare fino al 30 % del contenuto in produzioni di birra artigianale. Gli scarti della birrificazione, a loro volta, si trasformano in snack o in packaging ecocompatibile. Il progetto ha dimostrato che lo spreco può diventare risorsa, adottando un approccio di economia circolare.

Nata nel 2018, la rete PAU – Panificatori Agricoli Urbani  – promuove pratiche legate alla panificazione agricola — uso di farine locali, lievito madre, formati “grande pane” — e un’idea del pane come bene culturale condiviso. L’obiettivo è ridisegnare l’intero ciclo produttivo affinché generi meno rifiuto e più valore identitario.

Iniziative di valorizzazione

Nell’ambito della Giornata Mondiale del Pane, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Unisg) lancia il progetto Pane e Nutella, che raccoglie 240 varietà regionali selezionate tra migliaia. L’intento è dimostrare che la biodiversità dei cereali può essere strumento di coinvolgimento digitale, tradizione e sostenibilità.

Parallelamente, la campagna “Tutta farina del nostro sacco”, in collaborazione con la rete Slow Grains, punta a recuperare conoscenze perdute sui cereali locali e promuovere un consumo del pane più consapevole.

La Giornata come strumento culturale

Oggi, in tutta Italia, si tengono eventi — workshop, laboratori, degustazioni, seminari — che mettono in luce la relazione tra pane e comunità, consumo consapevole, storie di filiera. È un momento in cui istituzioni, scuole, aziende e cittadini sono chiamati a riflettere non solo sulla quantità, ma sulla qualità della scelta.

Il progetto “Il cibo che serve”, promosso da ACLI di Roma, da sei anni recupera alimenti ancora buoni per trasformarli in opportunità: «Il cibo a un passo dal divenire rifiuto può generare nuovo valore», dichiara Lidia Borzì, presidente dell’iniziativa.

Nella comunicazione pubblica, inoltre, le campagne online hanno un ruolo strategico. L’uso dei social, tutorial su ricette del “pane avanzato”, guide pratiche per conservarlo meglio sono strumenti che permettono di portare il messaggio direttamente in cucina, nella quotidianità.

Verso un nuovo paradigma alimentare

La Giornata Mondiale del Pane 2025 non è solo un momento simbolico: è un richiamo a cambiare pratiche consolidate. Contrastare lo spreco significa incidere su costi sociali, impatti ambientali e disuguaglianze. Se il pane è elemento centrale in molte culture — alimento sacrosanto quanto fragilità del sistema — allora pensare a processi che preservino, ridistribuiscano, trasformino ha un valore anche educativo e civile.

Resta la sfida culturale più grande: non solo limitare gli sprechi, ma ripensare il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo. Ciò che nel passato era “scarso” diventa oggi sovrabbondante e perciò vulnerabile: in questa tensione, la responsabilità individuale si intreccia con trasformazioni sistemiche.

16 Ottobre 2025 ( modificato il 18 Ottobre 2025 | 0:36 )
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