6:39 pm, 23 Settembre 25 calendario

Disastro sfiorato a Nizza: quando un errore di rotta diventa “quasi impatto”

Di: Redazione Metrotoday
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Un incidente che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia si è verificato la sera del 21 settembre all’aeroporto di Nizza‑Côte d’Azur. Un aereo in arrivo dalla Tunisia, della compagnia Nouvelair, ha tentato di atterrare sulla pista sbagliata – precisamente sulla 04R – proprio mentre un altro velivolo, un A320 di easyJet destinato a Nantes, era già allineato per il decollo sulla stessa pista. L’aereo in arrivo ha sfiorato quello fermo ad appena tre metri sopra la fusoliera, grazie a un go‑around all’ultimo istante. Nessuno è rimasto ferito, ma l’episodio è stato classificato come “incidente grave”: avviate inchieste immediate da parte delle autorità aeronautiche francesi.

Il fatto: cronaca dell’errore e dell’evitato impatto

  • Quando è successo: la notte tra domenica e lunedì, intorno alle 23:30 locali.

  • Chi c’è coinvolto: un Airbus A320 della compagnia Nouvelair (voli BJ586 da Tunisi) e un A320 di easyJet (voli U24706 per Nantes).

  • Cosa è successo: il velivolo della Nouvelair, probabilmente a causa di una errata procedura o di un disorientamento, ha iniziato l’avvicinamento alla pista 04R, pista già occupata dall’easyJet che stava procedendo al decollo. Il comandante in avvicinamento ha avviato un go‑around, ossia ha interrotto la manovra d’atterraggio, per evitare il peggio.

  • Distanza critica: secondo varie ricostruzioni, l’aereo in arrivo ha superato la soglia della pista 04R “a solo tre metri” sopra la fusoliera del velivolo che stava decollando. Una misura che, per l’aviazione, significa “quasi impatto”.

  • Dopo l’evento: l’easyJet ha abortito il decollo, il volo per Nantes è stato cancellato, il Nouvelair ha effettuato un secondo avvicinamento e ha atterrato sulla pista 04L con circa 12 minuti di ritardo. Non ci sono state ferite né danni gravi riportati fino a ora.

Indagini e responsabilità

Le autorità francesi hanno subito attivato le procedure investigative:

  • Il BEA (Bureau d’Enquêtes et d’Analyses pour la sécurité de l’aviation civile), l’ente competente per gli incidenti aerei, ha classificato l’evento come “serious incident” (incidente grave) e sta raccogliendo dati da registratori di volo e cockpit voice recorders.

  • Parallelamente, ci sono segnalazioni di inchieste anche sul fronte della polizia dei trasporti, per accertare se vi siano state responsabilità penali — ad esempio per “messa in pericolo della vita altrui”.

  • Si indaga se l’errore sia del pilota in arrivo, dell’ATC (controllo del traffico aereo), di strumenti non perfettamente funzionanti, oppure di condizioni esterne – come meteo o visibilità ridotta – che hanno contribuito all’errore.

A Nizza non è la prima volta: precedenti che parlano

Il caso di domenica richiama altri eventi simili, sia nello stesso aeroporto di Nizza, sia in Europa, che mettono in luce come le “runway incursion” (intrusioni sulle piste) siano uno dei rischi più insidiosi nell’aviazione commerciale.

  • Nel 2012, proprio a Nizza, un aereo Charter ha sbagliato via durante il rullaggio notturno e ha imboccato una pista già occupata da un altro velivolo pronto al decollo: fu necessaria una “rejected takeoff” (rifiuto del decollo) all’ultimo momento per evitare collisione.

  • Altro esempio: nel 2017 un Embraer E190 decollò da Nizza verso Lisbona, ma in condizioni di scarsa visibilità finiscono su una taxiway parallela alla pista, rendendo necessario un intervento immediato degli operatori aeroportuali per evitare il peggio.

  • Nel panorama europeo, episodi di piste sbagliate, piste occupate o misunderstanding fra ATC e piloti non sono rari. Le cause vanno da errori umani alla segnaletica poco chiara, passando per l’illuminazione, l’affollamento aeroportuale o anomalie nelle procedure di coordinamento.

Le piste parallele e il rischio “pista sbagliata”

Una delle cause più probabili emerse finora nel caso di Nizza è il fattore delle piste parallele molto vicine: la 04R e la 04L. Quando due piste sono affiancate, come in molti aeroporti, il rischio di confusione aumenta, specie in condizioni di scarsa visibilità, forte umidità, pioggia, illuminazione serale o notturna.

  • Segnaletica luminosa, marcature sul terreno, orientamento dei taxi ramp e delle vie di rullaggio devono essere perfette;

  • Le comunicazioni fra pilota e torre di controllo devono essere chiare, precise, senza ambiguità;

  • Sistemi di allerta automatica (ground radar, avvisi di intrusione pista) possono salvare vite — ma dipendono da investimenti, manutenzione e addestramento continuo.

Meteo, tempeste e visibilità: fattori aggravanti

Nel caso specifico, fonti vicine all’inchiesta indicano che la serata era caratterizzata da pioggia e condizioni meteo avverse: nuvolosità, visibilità non perfetta, possibili ostacoli dovuti a turbolenze o riflessi luminosi. Tali condizioni sono note per aumentare drasticamente il rischio di errori nelle procedure di avvicinamento e atterraggio.

Altri casi analoghi mostrano che molti incidenti di pista sbagliata o quasi collisioni avvengono quando il pilota non riconosce visivamente la pista giusta, o quando l’aeroporto non ha segnali visivi sufficienti per differenziare le piste parallele.

Impatti su passeggeri, compagnie e reputazione aeroportuale

  • Sui passeggeri: terrore, stress, cancellazione voli, ritardo. Anche se non ci sono stati danni fisici, l’impatto psicologico può essere forte.

  • Sulle compagnie: easyJet e Nouvelair ora sono coinvolte in procedimenti che potrebbero comportare sanzioni amministrative e reputazionali. La cancellazione di voli o richiami possono pesare anche finanziariamente.

  • Per l’aeroporto di Nizza: credibilità sotto esame; la sicurezza percepita è cruciale per mantenere traffico e fiducia internazionale. Ogni incidente grave mina la percezione di un aeroporto come “sicuro”, influendo su turismo, partnership, regolamentazioni.

Cosa si può e si deve fare: le soluzioni possibili

  1. Miglioramento delle procedure ATC

    • Chiarezza nella comunicazione: frasi standard, evitare abbreviazioni o espressioni non date dalle procedure ufficiali.

    • Supervisione maggiore durante turni notturni o condizioni meteo non ottimali.

    • Verifiche incrociate via strumenti: conferme multiple prima di dare l’allineamento alla pista.

  2. Segnaletica, illuminazione e infrastrutture di pista

    • Luci di pista chiare e ben mantenute, segnali di soglia e marcature visibili anche con pioggia.

    • Contrasto visivo tra taxiway e piste, specialmente nei punti di intersezione.

    • Sistemi automatici di rilevamento intrusione: radar di superficie, sensori che segnalano presenza su pista occupata.

  3. Addestramento e cultura della sicurezza

    • Corsi periodici per piloti su errori cognitivi, riconoscimento visivo di piste, procedure di emergenza.

    • Sessioni ATC su gestione stress, turnover, condizioni critiche serali/off peak.

    • Simulazioni realistiche di eventi “near miss” per apprendere senza conseguenze letali.

  4. Inchieste trasparenti e prevenzione attiva

    • Le autorità come il BEA devono rendere pubblici i rapporti, con lezioni condivise.

    • Gli aeroporti devono partecipare a “Runway Safety Teams” locali, collaborare con compagnie aeree e piloti. È noto che Nizza è uno degli aeroporti dove esistono questi team, come previsto da normative nazionali/francesi.

  5. Supporto tecnologico

    • Sistemi di allerta radar al suolo (ground radar) che possano intercettare intrusioni pista.

    • Sistemi “runway awareness and advisory” negli aerei che avvertono se l’assetto non è corretto per la pista assegnata.

    • Intelligenza artificiale / machine learning per prevedere possibili conflitti di traffico based su orari, condizioni meteo, rotte taxi.

Conclusione: il confine labile tra “quasi incidente” e tragedia

Il fatto che nessuno sia rimasto ferito a Nizza non deve farci distogliere lo sguardo dal pericolo reale: tre metri sono pochi. Quando piste parallele, maltempo, richieste di traffico in aumento, comunicazioni frammentate, segnali visivi deboli si combinano, basta poco per trasformare un “near miss” in una tragedia.

23 Settembre 2025
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